541 MDXXVI, GIUGNO. 542 con le zenle che li (oca, perchè de hora in hora erano per cavalcar contra vilani. Et dice che epso monsignor abbà zà era in ordine cum 14 fanti et 7 ho-mini d’arme che li loca, el dice che esso monsignor abate li disse se expectava lo conte Nicolò de Salmo con zente. Nè li parse congruo a dimandar più avanti, et mancho nel andar et in el ritorno mai potè intender da nissun cosa alcuna, perché nissun ardisse parlar de simel cosse, excepto che una hosta sua amica la qual sa taliano li disse: «Babbi per cerio che le cose non vanno bene quando non si puoi parlar » et poi li disse che ’I si mormorava che ne le terre franche iterum erano sublevati li vilani, né altro per hora habbiamo etc. Venzoni die 8 Junii 1526. Sottoscritta: Capi taneus et Comunitas terrae Venzoni. A dì 11, Luni. Damatina vene in Collegio ° sier Gasparo da Molin electo procurator, vestito di veludo cremesin alto basso, et suo padre sier Tho- mà di veludo cremexirì, acompagnato da..... procuratori et altri parenti di seda et scarlato iuxla il solito; et usoe le parole si suoi dir al Serenissimo, et per non haver dato ancona il resto eh’ è ducali 2000, non vene hozi in Pregadi, ma li darà subito. Vene l’orator di Mantoa, et parloe zerca il signor Alvise di Gonzaga che desidera haver la con-duta. 11 Serenissimo li disse si faria. El qual orator dete alcune lettere con nove di Milan et di Spagna, la copia di le qual sarano qui poste. Di Brexa, del Froveditor zeneral, di 9, fiore 23. Come hanno consultà et tengono per certo li cesarei non poter impedir la union del conte Guido Rangon con nostri ; ossia di sopra o di sotto aricorda saria bon si havesse il ponte preparado. Diman col nome del Spirito Santo si leveranno per Castrezago mia 12 luntan di Brexa, qual è comodo et sicuro alozamento, et su la strada poleno andar a Cremona, Lodi et Milan. Li fanti di Verona diman serano a Caslrezago et cussi le zente d’arme. Quanto ali sguizari, hanno levato la lettera et tradutla di todesco in latin di quel capitanio. Voleno di avanla-zo 40 per 100 et raynes 4 per uno per paga ; la qual paga voi cori ogni 29 zorni et le provision a li capitanei. Voleno esser numero 7000 almen, et altre cose assà che li par sono grande et importano tempo a tralarle; però questi del vescovo Verulano (1) La carta 36(3* i bianca. qual aflirma esser di miglior sguizari et sono 6 cantoni, li ha parso al Capitanio zeneral et loro tenirli in pratica, ma strenzer quella di lo episcopo di Lodi et castelan di Mus, et cussi olirà li ducati 500 li fono mandati al ditto vescovo, ne mandano per milà col reverendo Verulano altri ducati 1500 per dar a li capitami per sovenzion et solicitarli a farli calar. Scrive, il conte Lodovico di Belzoioso, come per lettere del Senato se li scrive, vien de lì et atenderano a quella pratica. Del conte Guido Rangon si ha lettere che heri era con lo exercito tra Parma et Pia-senza, et scrive dimanderà se li mandarà uno a starli apresso. Uomini d’arme GO par siano intrali in Cremona solo et non altra zente é intrala fin qui, se non lì sono li lanzinech del capitanio Coradin stati tutto questo tempo. Scrive, spagnoli atendeno a fortificar Pavia. Aricorda si mandi li cavalli lizieri, et ha nova heri intrò 6 compagnie di fanti in Cremona. Manda una lettera del signor Alvise Gonzaga, la qual lettera è data a Luzara a dì 9, et li scrive ggy* zerca la sua conduta che voria pur fusse impila di cavali lizieri overo homeni d’arme, per poter mostrar la servitù sua eie. Scrive haver hauto una lettera del ducha di Ferrara, et voi expedir la cosa col conte Lodovico di Belzoioso et spera di prender Antonio da Leva si ’1 potrà etc. Del signor Camillo Orsini, date a Bergamo, a dì 8, drizate al Froveditor zeneral. Come, per uno suo qual a di 5 zonse a Milan, et partito hozi a bore 10, dice che milanesi stanno al solito, cussi li cesarei, nè fanno movesta alcuna ; et spagnoli non vano di notte, et stanno con guardia et restretti. Scrive la venuta quel zorno a dì 5 di don Bugo di Monchada, et fu in castello a parlar al Ducha insieme col protonotario Carazolo, et li disse li manderà victuarie in castello, et il Ducha rispose non ne haver bisogno. El qual don Hugo va a Roma. Spagnoli temeno, et si dice per Milan che la Signoria fa campo ; quelli di Pavia non voleno spagnoli intrino in la terra, tamen se li lavora a fortificarla et si porta victuarie dentro, et vi lavorano molti guastatori. Dillo don Bugo è stà poi a parlar al Moron à Monza ; el qual Moron fo conduto de lì et poi ritornò a Trezo; però tutto heri fo custodito li passi, né si polea passar Ada; et lui fense di pe* schar et con gran fatica è venuto. Li ha dillo ancora che 4 compagnie di fanti spagnoli erano stà sva-lisate verso Alexandria. Di Bergamo, di rectori, di 8, fiore 22. Mandano uno aviso di grisoni et svizari, el è questo : Zuan francese referisse essersi partilo heri matina