545 MDXXVI, GIUGNO. 546 Per uno venuto da Cremona, verifica questa malina esser intrato in dillo loco bandiere do di gente d’arme yspane; et il numero non sa, ma manco de 100 bomeni d’arme non erano et bandiere 4 de fantarie. Item, dice che in Cremona se diceva che a Piasenza se aspectava el conte Guido Rangon con 5000 fanti. Da poi disnar fo Pregadi, et lede queste lettere notate, et di Candia, di sier Niellò Zorzi ducha et vice capitanio et Consieri, date a dì 16 Mazo. Come hanno compito di armar le 6 galle di quella ixola, et la quarta di Candia zà 10 dì partita, che fo l’ultima, et va a Cao Salamon di ordine del Proveditor di l’armada per acompagnar insieme con le altre galìe le galle di Alexandria di suo ritorno, qual se intende sono carge, et tolto la nave Grimana a rata. Aricorda si provedi a quel arsenal che è svudato del tulio. Hanno avisi, non però da Constantinopoli, ch’è uno mexe il Signor lurcho parli di Constanlinopoli per andar a la impresa di Hongaria. Item, per triplicate lettere scrisseno la morte di domino Donado Mar-zello capitanio de lì, el di domino Francesco Bar-barigo rector a Retimo, in loco dei qual ha locato la sorte a sier Sebaslian Malipiero. Da Sibinico, di sier Bernardin da chà Taiapiera conte, date a dì 30 Mazo. Come, per il ritorno di Bossina di pre’ Zorzi Gaidi canonico di Sibinico, qual zà zorni 40 andoe in Bo-sina a visitar il fratello Morat capizi bassà del ditto bassà di Bossina overo sanzacho, dal qual dice ha inteso il Signor turco con il campo esser partito de Andernopoli, et era a Polidori zornale do lonlan de lì per andar verso Belgrado; et che questa nova vene 6 zorni avanti che ’1 se partisse di Bossina ; et come era partito il sanzacho del Ducato et haver lassato il governo del suo sanzachato a quel di Bossina, et che Imbraim bassà era andato avanti con persone 30 milia, et in Constanlinopoli era rimasto al governo Mustafià bassà. Dice, ditto sanzacho di Bossina dia cavalcar etiam lui, et come esso canonico voi tornar in Bossina dal fratello et sapendo alcuna nova aviserà. Di TJdene, del Loco 'tenenle, di 9. Manda una lettera di Venzon, qual disse cussi : Magnifico et clarissimo signor nostro obser-vandissimo. Praemissa humillima commendatione etc. Heri sera zonseno doi somieri subditi del ducha de Baviera, confinanti cum Pinzch, li quali sole-1 Diarii d! M. Sanuto. — Tom. ILI, vano condur fora vini per la strada de Guari, et 370 rivano a San Candido et poi passano li Tauri de Monlerax et rivano in Pinzch, li quali ancora loro confermano lo conflitto de le zente del signor Zorzi de Fransperg da pomeri, et dicono che uno capo de Pinzch verso la Baviera confina con doi castelli del ducha de Baviera uno chiamato Rotim-berch et l’altro Choptan, et che l’è una vallada del vescovo de Salzpurch qual è nominala Rax-chinel la qual riva a dicti doi castelli et de lì se intra in Pinzch de la banda verso la Baviera, el che da quella banda andava lo dido signor Zorzi con circa 4000 fanti per intrar ne la vallada de Pinzch per ponerla a luogo et fiama, et per divertir li pontieri de la impresa de Rostot. Tamen li vilani preavisali se messeno in arme et ando-rono a quel passo, et avanti che esso signor Zorzi potesse intrar in la vallada, nel ascender, avanti che l’intrasse ne la largura de la valada de Pinzch, è stati a uno grandissimo pericolo perchè se Io ditto signor Zorzi intrava ne la valada non se potevano defender che l’andava a fuogo et in preda ; certissima cosa è che Ira loro sono in grandissima seditione per voluntà divina. In dies, segondo che poteremo intender li progressi loro, cosi tegnire-mo avisala V. S. a la cui grafia de continuo hu-militer et devote se racomandamo. Vcnzoni die 9 Julii 1526. Da poi scritte, l’è zonto quel nostro zovene po-pulare qual li zorni passati scrivessemo a vostra signoria rilrovarse in Pinzch, il qual afferma diclo conflitto esser sta fatto a un loco diclo Potricol luntan da un loco nominalo Lover 10 miglia, del qual luoco di Lover dicto zovene se partì Dome-nega proxima preterita, et lo Marti precedente seguì lo conflitto. Che’l sia intervenuto lo signor Zorzi over tantum le zente del vescovo non sa. De Rostor li vilani non 1’hanno havuto nè sperano haverlo, g^Q* imperochè non hanno arlelarie de baterlo, et ancora perché è custodito da quel Conton Michiel el qual è valoroso, come per altre nostre habiamo scritto a vostra signoria. Da poi fo ledo lettere di Milan, di Jacomo di Cappo, di 4, 6, 8, al marchexe di Manica, et di Spagna di domino Soardin, date a Sivilia a dì 18 Mazo, la copia saranno qui avanti. Fo ledo do lettere drizale a 1’ orator di Milan, di 6 di questo; una scritta per uno suo amico; l’altra per il signor Ducha, qual scrive la venuta quel zorno lì in castelo di don Hugo di Monchada et dii 35