di MDXXVI, MARZO. 12 Milano la Dominica di notte a dì 25 venendo Luni, che cridono : « Ducha, Ducha » fo retenuto molli zentilhomeni de Milano. Per tal causa quelli del Senato con molti zentilhomeni hanno impetrato siano relaxati, aleuto che si existimava che Cesare lasasse el ducha de Milano signor; et cussi quelli signori hanno promesso relaxarli. Item, manda la copia di la crida di la pace fata a Milan, et di la lettera de l’Imperadpr scritta a milanesi, le copie sarano qui. Di Bergamo, di ree lori, di 27. Manda uno riporlo, qual sarà posto qui sotto, el do lettere, videlicel copia di lettere di 25 Fevrer da Milano da nostri amici consueti, et più che sperano se debia pacificarsi Italia, perchè qui beri si fece publica crida di la pace tra la Maestà Cesarea et il re di Franza et tulli regi christiani, et il re di Franza renunciare a le rasone che pretendeva avere in Milano et in Napoli, in Genoa et tutta la Bergogna et la città de Tornai et la cità de Ardes, et haver sposato la sorella de l’imperatore, et altri signori per nome non s’è menzonalo. Il marchexe del Guasto è stalo in Aste et in Alexandria acompagnato da molli genli-lomeni de Milano per terminare certe rixe Ira ca-pelanei de fantarie, et Venerdì tornò a Milano, et acareza molto milanesi, el zonto se è fatto fogi, sonar de feste, procession, el ancora si farano in la crida che spagnoli possano andar habilar in Franzia 6 et francesi in Spagna, aut solto il dominio della Cesarea Maestà securamente senza dubio alcuno et praticare. Heri sera agionse el signor Federico da Bozol, qual si dice andar in Francia. El ducha de Ba^bon si dice vegnirà qui per gubernator in breve. Copia di una altra scritta a lui Capitario di Bergamo dì... . Magnifico capitanio, patron mio honorandissimo. Per fin che vostra magnificentia sia avisala di quello il quale mi ha referto il mio compagno domino Joan Jacopo Mortera subilo che è zonto in Cologno, vedando mi lui non poder venir da vostra magnificentia, mando il presente mio, quale era ancora lui andato con lui, et è quello che mandeli a Pavia, et me referiscono, come in Milano se fa certo, che il campo de spagnoli vene lutto a la volta de Milano. Et el ditto domino Joan Jacomo, lui con li proprii oclii ha visto verso a la banda de porta Senese (Ticinese) retrarsi li contadini de le ville circumstanti alla dilla città in la dilla, cum li sui animali et altre soe cose. Et questo è stato Do- menica a dì 25 a hore 14, vel 15. Ulterius, dicono come in Milano se dice che lo signor Hironimo Morone è stato decapitato da essi spagnoli in Pi-zigatone, et che lo signor Marchexe era andato per prender li sui figlioli, quali erano stali notificali esser a Casal dallo signor marchese de Monferalo et sono scampali; ma di questo non se ne fa gran parole. Edam dicono che, venendo da Milano, hanno incontralo gran quantità de spagnoli, quali andavano allo ditto con soe arme. Poi mandò una copia di lo apontamenlo di la pace infra la Cesarea Maestà et il Christianissimo re di Franza ; di la qual cosa ne fanno li ditti spagnoli grande allegreza et procession, visti da li dicti in Milano et cum fochi. Et me referisse il dillo domino Joan Jacomo, che lui ha inteso per Milan et pubicamente come la Cesarea Maestà prega lo populo de Milano che, accadendo cosa contraria per Io suo exercito, vogliano prender le arme in defensione dii ditto exercito. Non altro. Di continuo son paratissimo ad 6* servir vostra magnificentia die noctuque. Die 25 Februarii, 1526. Sottoscritta : ViNCENTICS fidelis servitor magnificentiae vestrae. A tergo : Al molto magnifico domino Nicolò Michiel capitanio di Bergamo dignissimo. Di Mantoa, avisi da Milan, per lettere di missier Jacomo di Cappo, di 27. Come questa notte è gionlo qui uno gentilhomo di Spagna a questi signori imperiali, quali dicono che non porta cosa alcuna di più di quello che a li giorni passati se ha inteso, se non che lo Imperatore se partiva per andar in Sivilia et il Re per andar in Franza, et il ducha di Barbon per venir in llalia; al quale Duca dieno esser mandale le falee da Genoa, quale galee per lettere del signor duce di Genoa saranno a l’ordine la seplimana che viene, stando il tempo bono, che non si crede per essere il mese di Marzio. El concludeno questi signori, che il prefato signor Ducha non possa esser qua più presto che in due mesi. Domane deve andare il capitanio Joanne de Urbino a Genoa per ordinare 800 fanti spagnoli, per metter suso le prefate galee che andarano a levare il prefato signor ducha di Borbon. Questi signori par che hanno dato speranza a questo populo de non agravarlo altramente di più gente; ma che hanno compreso che ’1 successo tumulto sia proceduto per semplicità dii populo.