7 MI) XXVI, MARZO. 8 Questo è capitolo di lettere a la contessa Bo-romea, qual desidera il suo nome sia secreto. ltem, esso Podestà scrive, che per alcuui mer-cadanti venuti da uno loco che si dimanda il Ponte, luntan da Piasenza 18 miglia, li è sta riferito che in ditto luogo passavano fantarie, le quale erano in Pedimonte, qual se dicevano andavano a danni del Papa. Da Cremona, per uno mio venuto, qual dice, da poi facta li publicatione della pace et fatte le alegrezze de arlelarie et campane, quelli dii caslelo fece el medemo, et da poi ilcapitanio Corallino volse andar a far fare una alegreza et piferata al castello, li quali li tirono et poco mancò che non lo amazaseno ditto capitanio. El mio mandalo in Pedi-monti ancora non è gionto, et subito gionto notificherò il tutto. Dii ditto, date a dì 27, hore 24. Come ha aviso che 4000 svizari sono mirati per forza in Geneva,etha spinto forS 700 fanti dii ducha di Savoia che lì leniva dentro per guarda. Scrive, ho mandato uno a Pedemonte per intender li andamenti di quelli fanti sono a quelle bande, et quanto riporterà, subito darà adviso. Questi hispani che alogiano in Geradada et in lodesana solevano usar parole brave et minatorie; da poi si ha hauto avisó di la pace, usano parole molto piacevole, dicendo che Ira Cesare et la illustrissima Signoria sarà pace. Vene questa mallina in camera del Serenissimo uno secretano di la marchesana di Monferrà, con lettere credenlial, dicendo esser mandato di ditta Madama a questa Signoria, perchè la voi esser bona italiana, offercndose etc. Il Serenissimo li usò grate parole. Vene in Collegio il conte Alexandro Donado, venuto questi zorni da Crema, el qual è slà ele- lo per Collegio governador delle fantarie in Fa-magosta in loco di Jacometlo da Novello et acetoe libentissime, et cussi di contestabeli 3 elecli . . 4 Introno Cai dii Conseio di X per questo mexe sier Gasparo Malipiero, sier Alvixe Gradenigo et sier Valerio Valier, tulli tre stali altre fiate capi dii ditto Conseio di X. Da Brexa, di sier Piero da cha’ da Pexa-ro procurator, provedador generai, date a dì 27, hore 4. Come havia da Milan adviso, esser slà fatto iuramento a la Cesarea Maestà per il popolo, et à hauto aviso da Bergamo che mo’ terza notte fo cri-dà in Milan : « Ducha, Ducha » per il che molli è slà retenuti e posti in preson. Item, per uno ser-vitor di domino Cesare Fregoso stato verso Aste, riporta che Cesare da Napoli et Alfonso da Napoli et Antonio da la Barba et Papacoda capitani di fantarie italiane li erano slà tolti per il marihexe del Vasto li danari e la roba, perchè haveano guadagnato assai et fatto, gran extrusion. Et che uno Ja-como da Boza capitanio di 500 corsi non si volse partir di la compagnia chiamato dal ditto Marchexe et non ha liaulo mal, perchè non li baslò l’animo di apizarsi con loro. Il qual desidera venir a soldo di questo Stailo. Dice che li fanti italiani, erano in aslesano, sono venuti sul parmesan. Scrive haver hauto lettere dii signor Alvise di Gonzaga, qual manda incluse. Riporta ancora quel di Cesare Fregoso, che ’1 ducha di Barbon non è vero sia zonlo a Zenoa; ma che ’I ditto Jacomo da Boza li disse aver aviso che ’1 doxe di Zenoa havea hauto lettere da l’Imperator li mandi l’armada di Zenoa a Barze-lona a levarlo. Scrive si mandi danari da compir di pagar li fanti ; manca zerca ducali 2000. E sopra questo scrive longe. Et manda il mensual di Zeuer, che manca ducati 2000 a saldarlo. Del signor Alvise di Gonzaga, date in Gastei Zufrè, a dì 26, drizate al Proveditor ze-neral. Come ha nova, per la venuta di sua cognata moier di Tomaxo Calcagnili, che spagnoli passono Po haveano tolto el sachizà uno caslel di la Chiesia chiamato Castel Gelpho, et che il conte Guido Ran-gon dava danari et feva zente. Item, si ricomanda, e desidera esso signor Alvise servir la Signoria nostra. Di Bergamo, di ree tori, di 26, hore .... Mandano li capitoli di lo acordo fatto tra l’Impe ratore et il re Christianissimo, e hanno di heri da Milano di una crida fatta eri in Milano, notifica la dilla pace conclusa con il re Christianissimo. Item, el signor Federico da Bozolo è zonto a ¿\Iilan, el qual va in Franza, et a Milan sono slà fatte feste et fochi con far procession per la terra per la dilla pace fatta, De li ditti, date a dì 26, hore 2 di notte. 4' Manda uno aviso hauto da Milan, el una lettera di Simon di Taxis da Milano. Referisse uno nostro mandato da nui a Milano, liozi essersi parlilo a hore 14 */* vél circa, et haver visto intrar in Milano et in lo castello uno venuto a stafeta di Spagna che dicono esser secretario dii Ducha, el come lui ha