735 MDXXVI, GIUGNO. 736 con 1500 lanzinechi per Pavia, et che di spagnoli erano in Pavia sono venuti in Milan; et dice hozi è ussito di Milan una cavalcata, nè si sa per dove. Fanno una nova contra trinzea al zardin. Dice che, essendo per avanti sta richiesto a milanesi per li cesarei 60 milia scudi quali erano sta promessi di darli, ma poi preso Lodi non siegue più altro ; et spagnoli atendeno a farsi benevoli li popoli. Dice che, essendo lui in caxa di missier Bortolomio di Mazi, vele partir suo fratello Lodovico di Mazi con danari per far 4000 sguizari. Item, dice che missier Artisardo Grimaldo era venuto da Zenoa in Milan con provision di 100 milia ducati; ma poi intese non ha hauto le lettere di cambio ancora, nè qui a Milan è ordine di haverle, nè altri danari si vede habbino. Di ree tori di Bergamo, di 26, hore 3 di notte. Mandano questi doi reporti quali saranno qui sotto scripti. El magnifico missier Lodovico Taberna fratello del magnifico orator in Venetia, venuto qui per transito a dì 26 Zugno, dice se atrovò Sabato proximo in sguizari, fo a dì 23 ne la terra de Lugano, dove essendoli dimorato per gionger lì in ditta terra 12 oratori de li signori svizari et già ge ne erano gionti 4 per mutar il capitanio di la terra et veder le sue operation, che ogni doi anni fanno questore! gionse lì uno comesso di missier Lodovico di Mazi per venir al capitanio di la terra, per dimandarli uno salvo condulto in nome di esso missier Lodovico per poter venir in sguizari, et che lui era a Camo. Et el capilanio li rispose che el non li volea farli alcuno salvo condulto. Che el giorno drieto,che era la Domenica 24 di l’instante, el doveano esser lì tutti li oratori de li cantoni, et che in quello tempo venisse a dimandar questo salvo condutto che loro 10 expediriano secondo li paresse. Et per quello che 11 prefato gentilhomo sentì dire, intese che la opinion di quelli 4 oratori già gionti era de non li fare alcuno salvo condulto, perchè lui missier Lodovico di Mazi era conosciuto spagnolo, se ben fusse gentilhomo milanese per esser fratello di missier Bortolomio di Mazi thesoriero di cesarei, et per esser etiam lui missier Lodovico presidente di magistrato extraordinario. Et più che da pressa che lui lo vite partir; che non dimorò quasi niente. El quanto alla compagnia che ussite di Milano con lui el Sabato a dì 23 secondo la information nostra de qui, lui magnifico relator dice che li era uno da Lucar-no cum lui missier Lodovico Mazo partito in sua compagnia, che andava in sguizari a casa sua, et si acompagnò cum lui perchè andava cum uno troni-beta et sencia periculo. Et così tiene lui relator che doveano far li altri gentilhomeni milanesi partili cum lui, che come amici soi voleano ussir di Milano in sua compagnia et absentarsi sicuramente, perchè questo da Lucarno non disse che lui missier Ludovico fusse acompagna to a Como con altri gentilhomeni, et non scia se’l dillo da Lucarno operasse alcuna 492* cosa in quella volla in nome del ditto missier Ludovico di Mazi; ma perchè dismonlato di barca montò subito a cavallo et se partì, chè Lucarno è miglia .... lonlan da Lugano. Et che intese in Lugano come missier Gasparo de Surmano gentilhomo milanese foraussito per francesi et andato a Altorfen canton de sguizari, et in nome del Chri-slianissimo domandava sguizari 10 milia, che cussi se divulgava lì. Et che Martedì 19 di l’instante el reverendissimo di Lodi si partì di Belinzona per andar a Musso, et che lì a Belinzona havea dato danari a li capitanei di sguizari, et che 11 tardar del calar de li sguizari ad instantia del preditto reverendissimo di Lodi è processo per la richiesta fatta per il soprascripto missier Gasparo Sulmano de li 10 milia sguizari a nome del Christianissimo; et che in Lugano Domenica proxima passata a dì 24, che se partì, intese pubicamente che fra dui giorni erano per calar ad instantia del prefato reverendissimo di Lodi. Et questo etiam intese da alcuni che venivano da Belinzona, loco lontano mia 12 di Lugano. Riporto di Milan. Dice, a dì 26 Zugno lo amico nostro parli da Milan, et che si levò heri a hore 24 per metersi fuora di la terra perchè sono aperte tardi le porte, per poter venir via questa matina per tempo : et gionse lui a Milan Domenica malina a dì 24 a bona hora. Et prima refferisse che nel ditto giorno di Domenica a le 14 hore gionse in Milan a stafetta domino Nicolò Varola cremonexe, et che era dillo che ’1 venia da Pavia, et andò a la dreta a caxa del marchexe dal Guasto, et li disse inter coetera ut infra : Che loro signori cesarei non si dubilasseno di haver del tutto perso Lodi, perchè lui lo volea dar recuperato fra 6 over 8 zorni, perchè havea uno amico che stava al servitio de venetiani. El che esso relator intexe questo heri dal comissario del Marchexe predilto qual è sopra lo expedir di le patente et de altre cosse de canzelieri, perchè, haven-