175 MDXXVI, APRILE. 176 Sier Alvixo Barozi fo proveditor sora i conti, qu.*sier Anzolo, Sier Antonio Juslinian fo capitanio a Vicenza, qu. sier Francesco cavalier, Sier Malio Malipiero fo camerlengo di Comun, qu. sier Bortolomio, Sier Sebastian Malipierg fo proveditor sora i odici, qu. sier Trailo, Sier Antonio Loredan fo auditor vechio, qu. sier Nicolò, Sier Antonio Venier fo ai X offlcii, qu. sier Piero, Sier Vetor Dolfìn fo a la camera d’imprestidi, qu. sier Nicolò, Sier Lorenzo Badoer fo patron a P Arsenal, qu. sier Ruberto, Sier Marco Antonio Calbo fo a le Raxon ve-cliie, qu. sier Uironimo, Sier Nicolò di Prioli io a le Raxon nuove, qu. sier Mafio, Sier Marcd da Molin è di Pregadi, qu. sier Francesco, non Sier Nicolò Michiel è a le Raxon nuove, qu. sier Francesco, non Sier Marco Bragadin è proveditor sora le camere, qu. sier Zuan Alvise. Da Crema, dii Podestà et capitanio, di 12, hore 24. Come, per uno venuto da Genova, riporta che le galle che doveano andar per il Barbone non sono parlide ancora, et che ’I Pontefice ha richiesto Andrea Doria al suo servitio cum 6 galle et darli 16 milia ducali di provisione a Panno; al qual ha risposo e promesso di andarli, domente che’l Christianissimo re di Franza sia contento. * Item, per uno venuto da Milano, riporta. Come Lunidi passato, fo a di 9 dii presente, quelli dii castello di Milano ussiteno fuora et feceno una grande scaramuza cum li lanzinech, de li quali ne amazo-rono da 20 in 25, et fo 4 morti di quelli dii castello et altratlanli feriti. Et che scaramuzando volevano intrar in castello dui de quelli, uno fu preso da li lanzinech et P altro entrò dentro, Item, dice che spagnoli hanno dato uno taglion alli mercadanli milanesi di 15 milia ducati, et hanno preso dui et posti in presone per volere li dilli danari: li quali mercadanti non voriano pagar, nè darli. Item, di qui a Crema si dice che questi spagnoli andavano tulli a la volta di astesana. Di Verona, dii proveditor generai Pexaro, di 13, hore 17. Manda lettere haute del signor Ca- millo et del conte Alberto Scolto. Item, di Bergamo con lettere di Spagna. Scrive si mandi danari et in bona quantità. Di Crema, del conte Alberto Scotto al Pro-veditor generai, a dì 12, hore 18. Manda ledere di Milan di heri, come era zonto lì uno Sanveri, secretano, vien di Spagna a li cesarei. Dice il re Christianissimo ha mandato a dir a Cesare voi ratificar il ludo, et P Jmperator certo vien in Italia, ha tolto in sè le differenlie dii ducha di Savoia et marchese di Saluzo. Zuan Battista Gaslaldio torna a Milan con la provision di lettere di cambio di danari di scudi 300 mila. Barbon potria esser non venisse fino non venga Cesare in Italia. Il marchesato di Monferà, a/.iò non vadi zente ad alozar de lì spagnole, voi dar scudi 50 milia, et questi non li voleno. Questi voleno levar le zente dii Stado per tanti danni hanno fallo el fanno. Da Lodi ha hauto aviso le zente è 11 se bevano, resta solum il gover-nador con la sua compagnia. Da Piasenza è slà fallo una crida per il vicelegato, che lutti di anni 20 in su debbino preparar le sue arme ; el questo è slà fallo aziò spagnoli non alozino su quel territorio. Questa notte passò do poste a Caslellion, con comandamento le zente d’arme debano cavalcar verso Saluzo. Quelli del castello ussiteno Luni a dì 9 do volle a la scaramuza, et fo amazali alcuni di una parie et P altra, et quelli dii castello lolseno do pezi di artellarie; et altre particularità, ut in litteris. Del signor Camillo Orsini, date a Bergamo, a dì 12, hore 19. Per uno suo venuto da Milan ha, zonse di Spagna el Granse secretano, è venuto per la Franza via, lassò il Re a Tolosa, vien a Zamberì a Nostra Donna. La Raina non è ancora zonta in la Franza fin non sia resala Borgogna a 115 l’Imprradur, il qual partiva poi Pasqua di Sivilia per Cordova, Granata, Valenza et poi Barzelona, de dove se imbarcarà per venire in Italia. Di Bergamo, di rectori, di 12, hore 10. Come, havendo hauto lettere di Milan, dii Taxis, qual li mandano lettere di Spagna di P Oralor nostro, pertanto subito le mandano. Et hanno che a Milan si dava danari a le zente, et che la compagnia di Santa Croce alozata in Caravazo hozi se dia levar ; tamen loro non credono a Milan si dagino danari. Di Spagna, di sier Andrea Navaier orator nostro, date, in Sivilia a dì 27 Margo. Come, da poi le ultime sue, di 15, fo lettere che madama la Rezenle era zonta a Baiona, el ha ver a di 17 consona li (ioli del re Christianissimo, zoè il Dolfìn el ducha di Orliens per obstagi, et che ’1 Viceré li