757 MDXXVI, GIUGNO. 758 Da JJdene, di sicr Agusiin da Mula loco-tenente, date a dì 28. Come ha hauto lettere di heri dal contestabile è a Cividal, qual manda incluse. Et li scrive esser zonli do vilani di le montagne. Dicono esser zenle da piè et da cavallo a Chavarade e lui 1’ ha viste in numero ; unum est è zente ma non crede fanto numero. Scrive haver stropà le busa et riconzà le mure, et aricorda se li mandi la paga etc. Di Anglia, di Gasparo Spinelli secretano, date a Buda (?) adì 6 Zugno. Come havia ricevuto lettere di la Signoria nostra di 13, 16 et 17, et come havia iustado di esser admesso a la au-dientia del reverendissimo Cardinal, dicendo ha-verli da comunicar alcune cose. Soa signoria reverendissima li mandò uno suo secretario a lui a pregarlo volesse indusiar fosse passa il termine su-spetto, perchè ancora non era un mese da la morte di l’Orator. Il qual secretario è chiamato Piero Var-chies, al qual li disse la continentia di le lettere et come si ritrovava il castello di Milan in manifesto pericolo di perdersi, et essendo conclusa la liga etc. ; questa Maestà volesse intrar in ditta liga, essendo stà lei quella che ha solicità la conclusion ; con altre parole ut in litteris. Esso secretario li disse sapevano il tutto, et si aspettava il zonzer di monsignor di La Moreta che vien di Franza, poi si faria etc. Item, il nontio pontificio protonotario di Gambara essendo stato a Rizimont dal reverendissimo Cardinal a far questo medemo officio, et ritornato, li andò a parlar, et scrive colloquii hauti insieme, et di la bona mente del Re a le cose de Italia, e zonto sarà monsignor di la Moreta, non voi intrar in la liga se prima non mandi soi oratori a Cesare a intimarli voy lassar li fioli del re Christianissimo, et liberar il Stato di Milan, dandoli per il re Christia-simo una summa honesla di danari aziò si possi far la pace zeneral; et non volendo, alhora li noncii la guerra ; dicendo ch’el star del Legato li è mal. Et cussi sarà meglio che soa signoria reverendissima et l’Orator di la Signoria nostra et questi di questa Maestà si parlino di Spagna, dicendo è bon haver li mandati qui, perchè volendo Cesare tratar acordo si possi, overo far la liga. Scrive lui secretano come ditto protonotario fa bon officio, et ha hauto comission del Papa di esser unito con i agenti di la Signoria nostra. Postscrita : è zonto monsignor di La Moreta qui ; l’ha visitato, ma con poche parole per esser batuto del mar, et non an- (1) La carta 506* è Manca. dando diman a la corte lo visiterà. Etiam è qui domino Zuan Joachin, et ha hauto lettere di Franza di Angulem dal secretario Rosso di 24, con l’aviso di la conclusion di la liga, eie. Di Roma, di V Orator nostro, di 25. Come 507 * fo dal Papa solicitando la union de li exerciti. Soa Santità disse haver hauto lettere dal Vizardini da Piasenza, dì . .. come li scrive fariano la union, et paseriano Po subito. Disse poi, svizari non vien come li scrive, et fe lezer le dille lettere, et voria si fosse presti dicendo: « Domine Orator, s’il vostro capitanio havesse una opinion, et li nostri do un’altra come si faria ? La raxon voria li più vincesse ; dicendo bisogna pensar. Esso Orator laudò mollo il Capitanio nostro zeneral, e di la impresa di Garla-sco eh’ el fece, etc. A la fin il Papa disse: « ci pensa-remo sopra questo» dicendo pur si fazi presto, et si loy più fanti ilaliani. Era lì il reverendo Datario, qual disse : «La vostra armada quando sarà, la bisogna vadi in Puia: lo diceste al Baius avanti conclusa la liga, che faresti ; hora che seti ubligati per capitoli, sia presto, » etc. Del ditto, di 26, liore 20. Come il Papa in quella hora li mandò a dir lo exercito nostro havia hauto Lodi; unde subilo andò da Soa Santità qual li mostrò letere del Vizardini da Piacenza di 24, come la notte a dì 23, bore 6, li noslri erano in-trati in Lodi, ralegrandosi, dicendo haver scrito li soi capitani fazino quello vorà il nostro Capitano zeneral in ogni action ; pur si fazi presto, et disse : a Vossamo li vostri spesso ne fesse tal vergogne, » dicendo voria si facesse più numero di fanti italiani. E su questo Soa Santità li disse del ducha di Fe-rara eh’ el suo orator li havia parlato di acordo, et volea andar a Ferara a parlar al Ducha, in posta, et in 8 zorni torneria. Et li ha dato licentia eh’ el vadi. Esso Orator nostro disse saria bon haver ditto Ducha per la impresa. El qual poi venne a caxa a trovarlo e si parte per Ferara. Del ditto, di 27, hore 4. Come heri sera a hore 5 zonse il nostro corrier con le lettere di l’acquisto di Lodi. Fo dal Papa et si alegrò con Soa Santità. Et zerca li fanti, Soa Santità disse: «havemo in campo IO milia 576, et li dete la lista di capitani pagati ; se la Signoria voi si fazi più semo contenti. Poi P Orator li disse di ducati 5500 si dagi a grisoni per vardar lanzinech non passi ; etiam disse era contento dummodo non si dagi li danari avanti, ma ben dargeli poi haveranno cuslodilo dilti passi, 508 sollicitando si fazi presto presto. Poi ricomandò il , nepote del Cardinal Farnese, al qual la Signoria li