193 UDXXtJ, APRILE. 194 lettere a Andrea Rosso secretano in Franza. La prima in risposta di le sue 24 et 26, ante, e la seconda in risposta di 2, 3, 4 di 1* instante, in le qual conclusive .............. ditte hinc inde, ut in litteris. Spaza ditte lettere (ino a Coyra al Grangis per uno a posta con ducali 80, e in questo pachelto è lettere di domino Cliia-pin vanno al Papa con la coperta a uno mercadante a Roma. Di qual ducati 80, lui secretario ha dato ducati 25, il resto ditto Chiapin, con condition la Signoria le mandi poi lei a Roma. Scrive, li coneri non voleano meno di ducali 150; li parse di far cusì per manco spexa. Scrive, il Re li disse venissero loro in Italia overo spasasseno di subito; sicliè non li ha parso più dimorar di expedir. Da poi disnar fu Pregadi, et lelo pochissime lettere : Di la Zefalonia, di sier Andrea Bondimier proveditor, di 27 Fevrer. Come, essendo sta que-relado per sier Piero Barbaro fo di sier Jacomo, che in tempo di la sua malattia, hessendo morto de li sier Lorenzo Marzelo qu. sier Nicolò, per suo fiol Almorò qual feva 1’ officio di Proveditor era stà tolto danari e altro di la sua caxa, «mietendo con il Senato al Proveditor di l’armada dovesse andar de 11 a formar processo eie. ; la qual narration é tutta falsa ; el narra come fu fatto solenne inventario di tutto quello fu trovado a la sua morte, e lo manda incluso; scrive il Proveditor di l’armada vene de lì, e alditi quelli si dolevano per nome di heriedi di dilto sier Lorenzo Marzello, tra li quali sier Francesco Contarmi ; et a l’incontro visto le iustifìcation di suo fiol, non fece altro, convenendosi partir, dicendo torneria una altra volta de qui. F, perchè la sua venuta saria longa, suplica per honor suo e di caxa sua che sia comesso a sier Nicolò Malipiero va suo successor, inquerissi la verità; ma troverà la in-formation esser stà falsa, digando gran mal dii dito sier Piero Barbaro. Fo letto le lettere di Franza del secretario Bosso, notade di sopra, et di Lion, dii signor Teodoro Triulzi di.... a missier Evanzelista Citadino suo secretario di qui. Qual manda lettere di missier Pomponio Triulzi da la corte di 24 et 29 Marzo, ut in eis, e comanda di quelle profondissima credenza. Fo letto una lettera scritta per Collegio eri sera a l’Orator nostro a Roma, con mandarli la copia di le lettere aute di Franza, castigate, aziò le comunichi col Pontefice, et soliciti Soa Beatitudine a mandar Fu posto per i Savii dii Conseio e terra ferma, non erano sier Zorzi Corner cavalier, procuralor, savio dii Conseio, nè sier Antonio Surian dottor et cavalier, savio a terra ferma, quali si resenleno, do I Diarii di M. Sanoto. — Tom. XII. Fu posto, per li Savii dii Consejo, terra ferma et 127*) ordeni, el era sier Marin Morexini savio a terra ferma, zerman cuxin di sier Zuan Moro proveditor di l’armada, tamen non si cazoe, una parte, di dar autorità al Proveditor di l’armada e successori di aver ubedientia da li Soracomiti e altri nobeli sotto de lui, zoè che de coetero tulli li disobedienli ut su-pra li possa privar di Soracomiti el punirli et mandarli in questa terra, tamen cifra poenam san-guinis, con cerle clausule, ut in ca; la qual parto sarà nolada qui avanti. Ave 169,21, 1. Et fu presa. Fu posto, per li Savii ai ordeni, sier Antonio Barbaro, sier Bortolomio da Canal, sier Francesco Morexini, sier Jacomo Barbo elsier Zuan Francesco Lippomano do gallo al viazo di Barulo. Debbino far il deposito di ducali 920 el ducali 40 per il peola per di 10 Zugno proximo, solto pena di ducati 500 et provarsi zorni 3, da poi il Capitanio sia confina in galia a dì 20 Luio, et 3 zorni poi partirse, et la conserva a di 25 ditto, sotto la sopì ascritta pena; hab-bino muda a di 20 Oclubrio, la qual non si possi perlongar, nè tuor licentia di perlongar solto pena dì ducati 500 a chi mettesse parte, et essendo messa e posta, la mila di noli sia di l’Arsenal nostro; li sia ubbligà li noli di la Romania alla e bassa di l’anno 1526, et le specie non possano venir con altro che con dille galìe. Itemi, che li oficiali e marinari non possino disniontar in Ilistria per venir in questa terra se non sora la fusta, sotto pena, ut in incanto: e questo è capitolo novo, ltem, non possi esser balotà alcun per cornilo o paron che non sia stalo prima comito su galìe sotil, bastarde o bastar-dele, over paron, o per Ire volle compagno. Item, al Collegio deputato a elezerli siano uzonli li Patroni a l’Arsenal, e cussi come si cavavano 8, si cavino 12, et di quelli duplicato il numero rimagni a esser ba-lotati 4 per galìa, zoè comito et paron. Item, altre clausule di balestrieri e marangoni ut in ea. Me-teano etiam che più li Patroni non tolesseno loro I compagni ; ma si facesseno per Colegio a questo in-slesso modo. Andò suso e contradise sier Vincenzo Zanlani, è ai X offici, stato Soracomito e Capitanio di le galle di Alexandria. Primo, la muda volea fusse pi r lutto / (1) La carta 126* è bianca. 13