47 MDXXVI, MARZO. 48 conseierà nè farà nulla senza conseio di la Signoria. Dii ditto, di 28. Come era zonto quel nontio, qual fo quello portò li capitoli a Cesare, e il capitolo di 2 rnexi et li capitoli è riformati zerca il duclia de Milan. E l’Imperador scrive una lettera di sua man al Papa, come voi far, veder di raxon si ’1 du-cha di Milan bavera fulito, et non havendo falilp li lassarà il ducato di Milan; si non, lo voi dar al ducila di B.irbon e al duclia di Milan usarli clementia e darli il ducato di Vertimberg. Et etiam li scrive di lo acordo latto con il re Christianissimo pur poter atender a le cose cristiane, con dirli alcuni capitoli, benché 11 ducha di Sessa li ha ditto esser numero 68 .... Fo dal Papa esso Orator, qual li comunicò questo, e come Bernardin da la Barba da Milan li havia scritto che li fanti spagnoli erano andati alozar sul piasenlin, unde lui si ha adiralo molto col ducha di Sessa e con il comandator He-rera dicendo li fazi levar de subito, unde vedendolo "adirato non li volseno dir altro per quello zorno, dicendo tornerà un’ altra volla, et però li disse haver scritto al conte Guido Ratigon fazi fanti et li ha manda ducati 20 milia. Item, altri colloquii che ’1 non farà nulla senza conseio di la Signoria, e voi aspettar lettere che ’1 Re sia zonto in Franza, e inteso che ’1 Vitorio ha dii mal, ha spazà Chiapin qual si ha offerto andar a Baiona in zorni 10 et ozi è partito. Item, scrive, il Papa è stalo in conseio con Capua, Salviali, Guizardini et Io Azaioli Ruberto, e li do primi volevano si Iratasse li capitoli, li altri do indusii, quello farà il re Christianissimo liberato che ’1 sii. Concludendo, il Papa non voi far nulla senza l’opinion nostra; sichè scrive quello li vieu ditto, ma ha visto tante volte contrarii effecti, che non sa che scriver. Dii ditto, di primo. Scrive colloqui hauti col reverendo Capua, qual li ha dito haver dito al Papa si acordi con Cesare e fazi acordar la Signoria, dicendo : « Vui sete causa non siegui lo acordo per * causa di turchi » etc. Item scrive, il Papa li ha dito che ’1 ducila di Sessa li disse che Cesare voleva il Cardinal Colona fusse con loro a tratar queli capitoli con Soa Santità; al qual haveano scritto. Esso Cardinal rispose era indisposto e non poteva venir e li monstrò la propria lettera, al che Soa Santità se incolerò, dicendo : « Non voio il Cardinal manizi tal cose, ma prima vengi a dimandar venia da mi, poi manizi cose di Stado ». E sopra questo essi oratori disseno non voler dir altro vedando Soa Santità in colera. Item, che ’I Papa li disse havia fallo far 1000 fanli al conle Guido fin qui, et li ha scrilo ne fazi di altri, perchè el non voi zenle cesaree sia sul suo. Item, esser ledere di Zenoa, l’Imperator ha scritto a quel Doxe mandi le galìe a Barzelona a levar il ducha di Barbon, dicendo è bon inanimar il dueha di Milan si mantegni in castello, e Soa Santità li farà intender questo e cussi fazi etiam la Signoria. Item, esser lettere d’Inghllerra, che quel Re mandava 4 nave in Provenza a unirse con l’ar* mada di Franza. Scrive colloqui hauti col Papa, qual li disse il sumario di le lettere di Toledo di 11 dal Legato dii mal animo di Cesare a Soa Santità et a la Signoria noslra, e che ’I Gran canzelier diceva l’Imperador (il Re) non observaria li capitoli, e che lui si volea partir di Spagna. E il Papa disse, forsi l’Imperador voi Barbon vengi in Italia forsi con oppi-nion che ’1 sia preso, andando, da Parmada di Franza per cavarselo da i ochi. Scrive, domino Jacomo Salviali li disse, zerca Piero Paulo da Viterbo inze-gner, che l’andasse a Piasenza per 8 zorni a dar ordine a la fortificazione di quella terra. Item, scrive zerca il suo successor Iongamente, ut in litteris. Dii ditto Orator, date a dì primo, drizate al Conseio di X. Coloquii col Datario, che si scrivi al nuntio manda la Signoria al re Christianissimo, hessendo partito, e non essendo se lì dagi commissione che ’I strenzi la liga con Italia et Soa Maestà, e volendo mudar altri capitoli si mudi ; e cussi dirà al Papa che ’1 scrivi questo per non slar in tempo, perchè in questo principio si potrà far meglio, havendo in animo il Re di non observarli li capitoli, e li disse pareva il Papa andasse a bon camino, tamen non promete e per zornata si vederà. Da poi, il Serenissimo si levò e fece la relalione, 30 come prima, mandalo per l’orator Sanzes in Colegio per esser il Carazolo amalato li fece lezer la risposta, qual volse fosse lela un’ altra volla, poi pregò fosse mandata a lezer al protonolario Carazolo che era indisposto di dolor di fianco, e così poi disnar man-dono Zuan Jacomo Caroldo a Iczerla. E da poi la malina lornò ditto Sanzes a dir, loro oratori haveano considerà questa risposta esser irresoluta. Et primo voleano si rispondesse, havendo fallilo il duca di Milan, la Cesarea Maeslà volea dar quel Stado al duca di Barbon, però a questo se li risponda ; demum che siano restituiti li beni a li foraussili; che li danari se dia dar a l’Archiduca se parli più apertamente, et di 200 milia ducati richiesti, si dice non si mancherà dal conveniente. Voriano saper quanta quantità si voi dar, et quando, perché hanno com-mission da Cesare di ultimar questa pratica, et aca-