21 UDXXVI, MARZO. 22 lati, religioni tribuendum. Qunpropler officio nostro maxime convenire sumus arbitrali, iis nostri* Casare® Maiestati Vestr® reverenter alque ex animo gratulari, Deum Optimum Maximum proejantes, ut pulclierrimo liuic inicio votivos exitus consentire faciat, et quando ad innúmeros Casare® Maiestatis Vestr® prosperos successus ad immortalcm gloriam consequendam nil aliud eidem reliquum factum esse videlur nisi ut cbrislianorum principum res bello-rum turbinibus per tot annos exagitalae muluis cladibus et incendiis allril®, atque ob id imminenti periculo expósitas, per eam in cuius manu est, com-ponanlur alque sedentur. In id tolo pectore, ornili cura, studio, animique conalu incumbere pergal. De nostro vero erga eandem animi cultu et reverente, elsi id exploratius eidem esse credimus, qtiam ut in praesentia sit quicquam recensendum, lamen volumus sic ea iudicet Nos eius nominis, di-gnitatis, glori® et amplitudinis studiosissimos, ob-servanlissimosque semper fuisse, ac perpetuo foro. Die secundo, Martii, 1526. 13 Fu poslo, per li Savii sopraditti, una lettera alla -Cesarea Maestà alegrandosi di la pace, latina, fatta per Nicolò Sagudino secretario, qual però fo leda vulgar, et in fine diceva per adempir a beneficio de la christianità. Et perchè a mi Marin Sañudo parse esser parola contraria per il Turcho, feci rilezer la lettera, et il Collegio si accorse di tal parola e tolse via, che non tolemlo, parlava; ttnde fo laudalo da tutto il Conseio il mio modo, che senza andar in renga havesse obtenuto. Ave: 198, 2, 1, la copia di la qual lettera è qui avanti posta. Fu posto, per i Savii preditti, una lettera a lo Orator nostro in corte, che per le gran spexe have-mo, convenendo armar, etc., debbi suplicar al Pontefice do decime al clero di la dition nostra, pro-melendo tutti li danari si trazerà si spenderà in armada. Ave: 198, 2, 1. Fu posto, per i Savii ai ordeni, átenlo fazi per la Signoria nostra per le presente occorrentie lia-ver grossa armada etc., pertanto che tulli dii Collegio nostro debbi fra termine di zorni 8 venir a questo Conseio con le sue opinion per trovar pro nunc ducali 30 milia per armar e disarmar solamente, sotto pena di ducali 200 per cadaun da esser lolla per cadaun di Savii di ordini, et mandato debilor a palazo, nè possi esser depenato si ’I non haverà pagà integramente, ut in parte. Ave: 176, 24, 3. Et fo liccutià il Pregadi a hore 3 e più di nocle. In questo zorno, zonse Gasparo Bexalù spa-gnol, liabita in questa terra, vien da Constantino- poli, è vecliio, parli a dì.....Novembrio, qual si dice ha porlato con se di più persone ducati 80 milia, et havendo commission dii Bailo nostro di referir alcune cose a boca. Nolo. Fu poslo, per i Savii, et balotà insieme con la lettera si scrive a l’Imperador, una lettera a P Orator nostro, apresenli la dilla lettera usando parole, etc. Item, avisarlo la proposta et risposta fata a li oratori cesarei per soa instrulion. Adì 4. La mattina, in Collegio, essendo sta 13* mandato per li oratori cesarei, vene solum il San-zes, però che ’I protonolario Carazolo è amalato di dolor di fianco; al qual per il Serenissimo, poi ditoli alcune parole, fu fatta lezer al Caroldo la risposta se li fa con il Senato alle 5 proposilion falle. Il qual volse fusse relecta un’ allra volta, dicendo il collega è indisposto, saria con lui e lorneria fin 3 zorni a dir quanto li occoreranno. Di Osoph, di domino Hironimo Sovergnan fo ledo una lettera di... . drizata a domino Constantin suo fiol, è qui molto longa, con avisi di Alemagna, ut in ea. Da Corfù, dii Provedi tor di V armada, di .......fo lettere, et di Cipri, il sumario di le qual scriverò, lete sarano in Pregadi. Da poi disnar, fo Collegio di la Signoria e Savii per dar via le banche di la becaria, iusta il solito, intervenendo li Proveditori al sai, Proveditori di Comun, et oficiali a la Becaria et cazele il Leonzini che falite, e non fo compite di dar tutte. Di Spagna, fo lettere di Toledo di V orator nostro, di 14 Fevrer. Dii partir de l’Impera-dor per Madril, come dirò di sotto. Fo spazà lettere in Ingillerra a P Orator nostro per Collegio, con avisarli sumari di Constantinopoli, et la proposta et risposta fatta alli oratori cesarei. Di Crema, dii Podestà et eapitanio, di primo Marzo, hore......Referisse missier Nicolò Pelari dalmatino eapitanio di cavalli lizieri 60 sotto li cesarei, che a li 18 dii passalo, essendo lui nel marchesato de Cevi, li gubernatori cesarei cassono 8 capitani di cavali lizieri che son