499 MDXXVI, GIUGNO. 500 duce di Genoa per esso, credendo de ritrovargelo. Quesli signori non hanno liaulo un dinaro da Siena, per quanto mi ha dillo hozi il suo ambasa-dor qui. Ex litteris eiusdem, 3 Junvi. Questi signori sono balordi et vorebeno stare suso le reputation et non mostrar paura ; ma non ponno. Fanno cavalcar tulle le gente d’arme in Geradada dal canto di là per suspetto di signori venetiani che non vadino a Cremona, per quanto intendo, ma ivi sarano ancora comodi per ritrovarsi in Lodi, ove lavorano tulli quelli del territorio da 12 anni fin 40. Questi di la terra et de tulli li paesi stanno alterati con desiderio di pigliar le arme, et molli gentilhomini stanno in villa solo per tenere li paesani in proposito, et per condurli quando sarà il lempo. Li 20 milia scudi che dicono haver da Napoli, sono quelli 10 milia da Genoa et li 10 milia che in cambio di essi fu promesso re-sponderli per Napoli, et quesli signori li hanno voluti dicendo prima caritas etc. Ex litteris Marchionis Mantuae ad oratorem suum, Braghino reporta quelli signori esser acquietati benissimo, et pregano Sua Excellenlia che per niun modo non revochi dilto missier Jacomo perchè re-puteriano che gli fusse un disfavore mirabile, et promelteno di haverlo per lo advenire in quella confidentia che 1’ hanno mai havuto. Quesla è stata la risposta comune; ma il marchexe del Guasto particularmente li ha dilto, che la malignità di Antonio da Leva è stata causa che Sua Signoria ha usato questa libertà in le cose del signor nostro in fare a missier Jacomo la reprensión che ’1 fece, più per satlisfare al dilto Antonio di Leva che per altro. Il quale fin a 1’ Imperador ha scritto che esso del Guasto è troppo italiano, volendolo imputare che ’1 toleri de le cose che sono contro la Cesarea Maestà; sichè il prefato missier Jacomo persevererà in el suo officio. Il prefato Braghino riporta che li lanz-chenechi che sono in Cremona hanno dechiarito, che non voleno servire nè fare faclione alcuna se non hanno prima lutti li sui avanzi, idest che sono sei o sette page ; che quelli de Milano ancora loro difficilmente se ponno intertenire se non sono pagali, et che ogni di li danno parole, dando però a qualche uno di loro qualche pochi dinari che ca- vano de qualche amici, et che certo è che non hanno un quatrino, el tutta la speranza loro è in li danari che dicono che paga il Chrislianissimo per la summa che dicono Sua Maestà esser acordato di dare in cambio de la Borgogna, lenendo loro per certo il dilto accordo essere fatto, et che don Hugo di Moncada si è per venire in corte con parte de li ditti dinari. Che l’è ben vero che bravano assai et dicono che non extimano nè le genti del Papa, nè de venetiani, nè svizeri, dicendo che li primi se scoprino contra gli anderano a sponlare et rompere, et che haverano 22 milia fanti et 1500 lanze, che così si avantano, ma non è vero. Ha grandissimo peso che tengono il castello esser a malissimo par- 337* li lo. Che spagnoli così a piedi come a cavallo, che erano da le bande de qua marchiano verso Milano, lassando in Carpi e Corregio el altri lochi di qua soldati italiani. Che in Milano ogni dì expediscono capi a far fantarie, ma non li danno dinari. Che hanno mandato a Genoa 1000 fanli per presidio dubitando di l’armata di Andrea Doria. Che se dice che fortificano Lodi, Pavia, Como, Alexandria et Asti. Questo è quanto riporla Braghino de importanza. Copia di una lettera scritta per Biasio Fichi- 338 sino al conte Hironimo Savorgnan cavalier, data in Gemona, a dì 2 Zugno 1526. Illustris Comes et eques. Questa mane è stala presentala una lettera a sier Zuan scrivan di sier Zorzi Hele scripta a dì penultimo Mazo proxime preterito per uno bom-bardier del principe Ferdinando, qual se alrova in la terra de Santo Vito de Carantan. Lo qual scrive, come da poi la rota falla di le zente del vescovo di Salzpurch, et de zentilhomini alemani, novamente per uno Versuto sono stati condutli Ire capitani di le fanterie de li dilli zentilhomini, che sono lo Va-gene, missier Gaspar fiol di missier Andrea Reuber et lo Ernauer oltra lo Tane de Rosloe in man de uno exercito de villani. Con li quali tre capitani erano molli zentilhomini alemani, et maxime zoveni ; li quali capitani con le sue fantarie sono stati tulli tagliali a pezi, exceplo lo Vagene, lo qual i’o lassato per morto in terra, et tamen levate le zente de dilli villani semivivus aufugit et vive. Lo numero di ditti nobili et le zente sono 500 et più. Itern scrive dilto bombardar, lo qual è homo de auclho-rità, che lo conlà di Tirol, con altri quattro paesi subditi al duce di Austria sono uniti, et hanno scri-to al principe, che voglia al tulio licenliar Sala-