135 UDXXVI, APRILE. 136 spagnoli haveano casso, dubitando non fazino qualche novità, manda dille zcnte verso quelle bande, et si dice etiam voleno far andar li lanzinech sono in Cremona. Scrive, se li mandi danari, perchè la paga è zà principiata, né si poi aiutar di un soldo. Da allra banda, el signor Malatesta Baion, qual a Crema 1’ ha pregato a darli licentia di venir a li piedi di la Signoria nostra, non ha potuto far di meno ; ben prega sia presto expedito, aziò possi far compir quelle fabriche. 87 * Dii Orangis, da Coira, di 30 Marzo, scrìtte al proveditor zeneral Pexaro. Scrive, aver auto lettere di Baiona di 17 del Ile, del suo zonzer lì, et esser liberato et che lo fazi intender a li amici, e reputando esser amici dii Ite, lo avisa e scrive presto vedereino qual cosa e a che modo andarà questa pace. Et manda uno pachelo di lelere drizate a la consorte del signor Teodoro a Verona, et uuo a missier Renato Triulzi, et prega le mandino a bon recapito. Da poi lardi vene messer Evanzeljsta Ciladin secretano dii signor Teodoro di qui, e portò lettere di Lion del ditto signor a lui drizate con tal aviso, et li manda una lettera di Baiona del signor Pomponio suo nepote con lai aviso, qual sarà notato in questa copia aula Io dal dillo missier Evanzelista. Unde il Collegio, inteso tal nova, la mandono a dir con ordine dii Serenissimo a tutti li oratori sono in questa terra. Item, spazono la commission a sier Domenego Venier va oralor a Roma, in loco dii Foscari, zeneral, e fospazà per Colegio con mandarli etiam questo aviso aulo dal Grangis a l’orator Foscari, aziò lo comunichi al Pontefice. In questo zorno, cominciò il perdon a la Carità, concesso anticamente per papa Alexandro 111 con gran autorità di assolver voli di S. Jacomo di Gali- eia, di.....Et vi andò assa’ zente per esser bella zornala. Ma in questa sera acadele, che in chiesia fu ferito uno zenero di Gratioso dii Saon perchè ’I riprese uno moleslava una dona sua ... . sichè quel-l’allro cazò man a la spada e corse drio, e a Paltar grando li taiò una cossa, si che ’1 morirà. Et fo più di 30 spade fuora ad un tempo, cosa molto vergognosa, adeo la matina, fin la chiesia fusse da uno episcopo resagrata, fo ditto messa in chiostro.] Non voglio restar di scriver una cosa assa’ no-tada, che in becaria non è carne di manzo. Copia. Missier Evangelista. In quesla bora ho aule lettere dal Re de 17, per le quale mi scrive, come per Dio grazia eragionlo a Baiona in libertà, el che ne voglia avixar li amici et servitori de Sua Maestà, acciò che ne rendimo grazie al Creator. Io non vi mando la lettera di Sua Maestà perchè non conlene altro parlicular; ma vi mando la inclusa del signor Pomponio. Da bora inanzi io credo che si potranno scriver qualche novelle più difusamente. In questo mezo voi non maucarele del vostro offitio al solito. A li 13 di questo, la sera gionse qua missier Andrea Rosso, et parli' a li 15 la mattina per andar in bona diligentia. Bene valete. Da Lion, a li 24 Martio 1526. Theodoro Triultio Copia.. Illustrissimo signor mio observandissimo. Il Re è gionlo qua in Baiona, hoggi 17 de Martio a tre bore dopoi il mezodì. El signor Paulo el io lo havemo incontrato fino a S. Joanne de Lusso, lontano 4 leghe de qua. Sua Maestà ha ricollo molto gratiosamenlc qualunque che lo ha incontralo, el gli era lauta furia de principi el altri, che abrazavano et facevano reverente a Sua Maestà, che io me meraviglio che non gli siano stati levati da dosso quanti panni havea. 11 cambio de li figlioli è stato fallo questa matina su la riviera che passa apresso Fonterabia. 11 Viceré ha condulo il Re, monsignor di Laulrech li figlioli, così l’uno è passato di qua et li altri di là. 11 Re disnò in Santo Joanne de Lusso, poi subito è venuto qua. Per bora non saperia scrivere altro. Il Viceré non è venuto qua, anzi dicono che ritorna verso la regina Leonora. Da qui inanzi si potrà scriver qualche cosa più ultra et con manco rispe- lo ; ma per hora non so altro. A Vostra Signoria mi racomando. Da Bayona a li 17 Marzio 1526. De Vostra Signoria Nepote et figliolo Pomponio Triultio. Da Crema, di sier Piero Boldù podestà et 89 *) capitanio, di primo, hore 2. Come, hessendo an- (1) La carta 88" 4 bianca.