301 IfDXXVI, MAGGIO. 30-2 Da poi fono con li frati di San Zorzi Mazor, overo di Gorizuola, e celerario don ... Donado qu. sier Nicolò, con sier Zuan Antonio Venier che (o Avogador di comun suo avocato et domino Piero di Oxonica ; a l’incontro sier Marin Morexini savio a terraferma deputato per Pregadi con sier Alvixe Gradenigo, qual Gradenigo non se impaza, et sier Alvise Badoer avocalo iiscal. Hor parlato liinc inde, fo termina dar il conseio di Pregadi a questa materia il primo zorno da poi la Sensa. Era etiam avocalo per la Signoria domino Francesco Fineto dotor, et per li frali domino Bortolomio da Fin dolor. Di Roma, vene lettere di l’Orator nostro, di primo Marzo. Come esso Orator mandò il suo segretario dal Poulefìce. Soa Sani ita li disse ha ver da Lion lettere, con lettere del Rosso secretarlo nostro in Franza, di 17, qual dele, et lete per lui Ora-lor mandò a comunicar quanto si havia con Soa Santità, la qual ringraliò mollo, dicendo sperava che le cose andariano bene, poi li disse, haver da l’orator anglico è qui, cavalier Caxalio, il suo Re esser di boa animo in far etc. et inlrar jn la liga, et haver auto lettere freschissime di Anglia. linde, inteso queslo, esso Orator andò dal ditto cavalier Caxalio, qual li disse in consonantia, et che ’1 scriveria a l’orator suo fratello è di qui lo comunichi a la Signoria. Esso orator lo ringratioe pregandolo a far bon officio etc. Del ditto, dì 2. Come ozi poi pranzo fo dal Pontefice. Soa Santità li disse aver risposto agli oratori anglici, scrivano al suo Re entri in la liga et averà li ducali 80000 che quella Maestà dia aver da Cesare, essendo in dilla liga; con altre parole. Poi li disse nove di Lombardia per lettere di Milan di domino Bernardin da la Barba suo nonlio, zerca li moli seguili adì 25 Aprile fin liore 22, sicome etiam la Signoria per sua lettera manda li suinmari di tal novità eie. Quesla mattina in concistoro è slà dato uno vescovado in Franza de intrada di ducati 5000 al reverendissimo Triulzi, per una reserva li havia dalo la serenissima Regenle di farli dar uno vescovado in Franza il primo vacante. 204 A dì 6 Domenica. La mattina in Collegio vene sier Zuan Badoer dotor et cavalier venuto capilanio di Verona, in luogo del qual andoe sier Tomà Moro a dì 2 di questo, el era vestito di veludo cremexin allo et basso, et referite zerca l’intrada di la camera ducali 53 milia, la spexa 56 milia. Item di le fabri-che di la terra, dissedi denari preslò quelli cittadini quali dieno scontar in li dacii videlicet ducati 10 milia. Disse di monasteri che’l Datario episcopo voria reformarli, quelli di la terria non voria mudar le ba- desse nè le monache, et elexeno per il suo Conseio quattro deputali cittadini. Laudò ilCapitanio zeneral mollo, qual ha optime parte, et il suo colega sier Zuan Vituri podestà, et nulla disse del proveditor zeneral Pexaro. Il Serenissimo lo laudò iusla il solito. Vene il Legato del Papa et portò una lettera del re di Hongaria drizata al Principe, data a Buda, la Domenica di le palme. Scrive turchi vien a l’impre-presa del regno et domanda aiuto di danari etc. ut in ea. La qual lettera il Papa la manda a la Signoria, el mandò a dir si desse danari tacite, non volendo scoprirsi per causa del Turco. Il Serenissimo li disse'che............. Vene l’orator anglico, et monslroe lettere aule di Roma da suo fratello cavalier Caxalio orator di quel serenissimo Re de lì, acusa aver lettere del Re di 17 Aprii, del bon voler verso Italia et . . . Di Udene, fo lettere del Locotenenie, date 204* Da poi disnar fo Gran Conseio. Vene uno dotor nuovo, qual ha studiato a Padoa el li se ha doloralo, sier Marco Morexini qu. sier Lorenzo vestito di veludo paonazo, di anni .. . Fu fato podestà a Padoa sier Pandolfo Morexiui el Consier, qu. sier Hironimo, di balote 300 da li altri, tolti sier Gasparo Malipiero cao di X, sier Priamo da Leze cao di X, sier Andrea Foscolo fo cao di X (Ju. sier Marco. Et nota. Sier Bortolomio Conlarini el consier, sier Hieronimo Barbarigo fo cao di X qu. sier Andrea, et sier Marco Foscarì è oralor al Summo Pontefice qu. sier Zuane non fonilo tolti, che liaveano assà che li tollevano. Fu posto, per i Consieri, dar licentia a sier Zuan Francesco da Moliti capilanio di Soave di poter venir in questa terra perzorni 15,lasando in loco suo un zenlilhomo. Fu presa 631, 53, 13. Fu posto per li dilli dar licentia a sier Antonio Loredan podestà di Moneelise di venir ut supra. Fu presa, ave 953, 183, 1. Di le poste vene lettere a Consegio, qual fu tele dal Serenissimo et mandate da baso a li Savii a le-zerle in Collegio. Fu letto la parie presa nel Consegio di ,X con la Zonla", 1524, che tulli li rimase in offici®, rezi-