G3 MDXXVI, MARZO. 64 questi signori, et intendo che vogliono torsi 400 fanti ad alogiare continuamente in Corte. Erano ancor nel predillo plico ledere directive a la Santità del Nostro Signor et a la Illustrissima Signoria di Venezia; ma tulle in zifra, che non ve n’è pur una parola scritta altramente, che sono selle fogli scritti in una zifra nova et tanto difficile, per quanto dicono alcuni signori che erano del signor Duca et hor sono de questi signori, che impossibil è dezifrarle a cui non ha lo incontro. Etdel predillo sinistro è sialo il prefalo signor Duca avisato se non per altra via per uno che la nolle passata, secondo che intendo, entrò in castello, et con le prefale ledere se intende che li predilli signori vogliono mandare in Spagna. 40 Da Crema, dii Podestà et capitanio, di 8, hore .. . Come, per avisi auli da Milano, si ha esser ledere di la corte cesarea da Toledo, di 7 dii passato, che ’I signor duca di Barbon era parlilo de li per venir a Barzelona, et che fra 4 ovor 6 zorni le galìe doveano partir di Zenoa per andarlo a imbarcar a Barzelona. Et le ledere di Zenoa sono di. .. dii presente. Et per ledere di Lion dii *20 dii passato si ha, madama la duchessa di Lanson dovea esser partila da Bles con el Delfino e monsignor di Orliens figlioli dii re Cristianissimo per condurli a Baiona, et che madama sua madre la Rezenle li veniva apresso a picole zornate per la goda che l’avea. Dii proveditor generai Pexaro, date a Chiari, a dì 9, hore 4, Come, in questa matina parli da Brexa insieme con lo illustrissimo Capitanio zeneral per andar a Crema, et di novo ha per uno venuto da Milan parti quella matina, che ussite dii castello quel stafìer con do mazzi di ledere, e nara la cosa scrila per avanti, et che li cesarei hanno posto fanti 200 di più a custodia dii castello. Scrive, Cesare Fregoso li ha ditto aver da unc- nominato Jacomo da Bozi corso, era capitanio di fanti con li cesarei, come era oarlido da loro e voria venir a soldo di la Signoria nostra ; al qual li ha risposo, al presente la Signoria non voi cresser altra spexa. Item, manda c'o ietere dii conte Alberto Scotto e dii signor Alvise di Gonzaga. Scrive si mandi danari, aliter le fantarie si leverano et sarà presto. Dii conte Alberto Scoto, date a Crema, a dì 8, hore 21. Come ha aulo aviso da Piasenza, li fanti cesarei erano de li venuti sono levali, et che uno capitanio corso eon 300 fanti era andato verso Parma. Scrive il governador di Piasenza aver incaparrà 1000 cara di palzina a lire 6 il caro, per fortificar la terra. Dii signor Alvise di Gomaga, date a Ca-slion, a dì 8. Come ha aulo ledere di herisera, da uno suo tien a Modena per saper di le presente oc-corentie, come li fanti cesarei erano alozati sul pia-senlin sono levati in gran pressa e andati in Lunesana in li lochi de li marchesi Malaspina, et il Papa ha mandalo ducali 20 mia a Bologna, di quali il conle Guido Rangon ne ha auto ducati 2000 et fato fanti 1500; e altre parlicularità, dicendo, poiché più non bisogna, voi levar il suo homo di Modena. Da Bergamo, di rectori, di 8, hore... Man- 411) dano questi avisi : Referisse Benello Cavallaro mandato a Milano per porlar le ledere di Spagna, che arrivato eri sera a Cassano a hore .... con la nostra directiva a domino Simon de Taxis, quello capitanio di Cassano spagnolo lo inlorlene et li tolse il mazzo di le ledere, et di primo aperse la lettera nostra directiva a domino Simon predilto et la lesse, et non obsianle questo, caziò il cortello nel mazzo di Spagna, non obstanle che ’1 cavallaro gli protestasse et dicesse : « Signor, non fè, queste ledere vanno in Spagna, vui vede quello che scrive il noslro capitanio missier Symon. Mi offero andar con vostro homo a presentar quello ad quelli signori in Milano ». Lui gli replicava : « E voglio veder se gli è ledere che vadino in castello » se ben vedeva che le andavano in Spagna. Et da poi etiam, aperto il mazzo el visto il drizar di le ledere in piombo a la Cesarea Maestà et a lo orator, volse sbregar li piombi via di le ledere di l’orator. Et lui cavalaro gli replicò ancora che non facesse, che noi non usavemo già questi termini verso di loro, et che gli vien tenute le poste sue sul noslro senza alcuna molestia loro. Tandem mandò per il Podestà di la terra, el qual lo dissuase che non era de far cosi, et cusi se remesse. Lo tene zerca bora una in questo impazio et poi lo licenliò, et gionto poi a Milano trovò ab-senle missier Symon soprascritto et se driciò cum il nepote, al qual gli narrò tutta questa cosa, et avanti fosse spazalo disse :