621 mdxxvi, GrcGNO. 652 Item, per alcuni da Trento venuti questa matina a dì 15, qui a Bergamo, referiscono che Mercorea dì 13 disnorono con missier Theodoro di Osi podestà di Cremona qual si atrovava a Milano per questi travagli, et intese che spagnoli haveano deliberalo di andar a Pavia, sì tulli quelli che erano in Milano, come quelli che erano nel monte di Brianza, in ... Monza, Galera, Vilmercbà et altri loci, excepto che non abandonerano Trezo, Lecho et Como, quali teneriano; el resto come è ditto, Cassano, etiam al-419 tri loci di sopra Ada lassariano per andar in Pavia. Et che de questo levar sono andati a dilli lochi un paro di lettere; el che quella compagnia ch’è a Lodi si dovea mutar. Et però che in Milano quelli signori cesarei cercavano prima haver certa bona quantità de danari da milanesi et voleano esser assicurati de la guardia del castello che non fusse offesa, volendo haver pregioni milanesi et missier Piero da Pusler-la, over confinarli : et alti dinari li hanno risposto non ne haver. Et che don Hugo di Moncada dovea venir con provision di danari et non è venuto ; et che loro genlilhomeni prometeno ben loro non offender la guardia predilla del castello ; ma che se de fuora via fosse offesa, che loro non nepotriapiù. Et però heri che fu Zobia se tratò di andar a Monza, et che tulli erano sotto sopra et fugivano alla rotta, ma la notte molti genlilhomeni erano fugili. Et che in ditta terra de Monza li erano da tre compagnie de spagnoli, et havevano tolti lutti li cavalli di quelli di la terra et del paese queli lutti che possono haver, et se dubitavano che lo facesseno per voler poi sachizar la terra al suo levarsi cargando ditti cavalli. Et che in piaza de Santo Zuanne in ditta terra de Monza li era un bataglion de spagnoli et li altri andavano per la terra zercando, ma mon-, stravano de cercar alcuni per un suo capitanio che dicevano esser slà morto la notte, el se crede fusse busia. Et che lui relator restò in el borgo el non intrò in Monza, et li intese da 1’ hosto di la terra che era stato a Milano el Meroore a dì 13 fin bore 23, che lui vote parlir de spagnoli 600 a cavallo fuora de Milano per la porta Senese, et che andavano a Pavia. Da Trezo referiscono che lo forniscono in gran diligentia el castello di biave vechie, et con ve-chio era fornito fin questo inverno ; et di legne et feno lo fanno menar fin con le barche; et che di oio et carnazi saladi ancora non li è alcuna cosa, et ben solicilano per la via de Milano et li era data promessa de danari per comprarne; et che dubitano che una mattina sotto sopra non tirino tutto el 419' bestiame in castello; et che domandano a Gorgon- zola cara 300 di feno et lo fanno tuttavia andar suso; et se ben hanno cavalli, pur tengono certo che leveranno etiam el bestiame per victualia. Sono in Trezo di spagnoli persone utile da facende da setanta in otanta, perchè li altri sono ragazi et fameglii, et puttane assai. Questi erano in la terra, ma che ogni notte mutano la guardia in castello, et sono più di 12 questi che se mutano in quardia, quali stanno la notte, et el dì usiscono et intrano 6 schiopetieri a la guardia del dì, el in castello li sta el capitanio et el luocotenente, con li quali li puoi esser da 8 persone che li serveno. A principio, per tre mesi e mezo quelli di la terra li l'eceno le spese. Da poi hanno finora havulo le contribution del monte di Brianza in danari ; ma loro di la terra però li danno oio, sai, legne, candele et altri bisogni de .... per casa. Noto. In le lettere di Crema, di 15, hore 19, olirà quello ho scripto de sopra è questo adviso. In Geradada ha adviso esser stà svalisà alcuni yspani da le zente del Papa. Item, per lettere del Proveditor zeneral ha inteso di la lìga fata, et perchè questi di Lodi zercano meter victuarie in la terra e alcuni animali, lodesani hanno rechieslo poter venir sul cremasco con quelli et cussi li ha dato lieentia et sono venuti, che sta meglio che siano in Lodi. Item, in le lettere di 15, hore 23. Manda una lettera hauta da l’amico di Milan con avisi. Et per uno vien da Pavia, partito hozi, riporta lì esser in la terra da 1000 fanti spagnoli, et atendeno a fortificar quella terra facendo comandamenti le biave siano portate dentro; ma finora poche biave sono sta portale; et che il capitanio Sanla Croxe va lì in Pavia con la sua compagnia. Item, el riporto e l’a viso de Milan di l’amico, è di 15. Del provedador zeneral Pexaro, date a dì 16, hore 7 a Chiari. Come aspetta el ritorno del nonlio del conte Guido Rangon. Ha nova il signor Vitello esser zonto a San Segondo con fanti; et cussi Zanin di Medici dovea zonzer con altri 2000. Scrive come questi saranno 8000 fanti. Item, aVisi di Milan, come era seguito certo rumor fra il popolo et.li cesarei con occision di 5 spagnoli ; qual rumor seguile per uno milanese fu ferito da ditti spagnoli, unde il popolo si levò in arme, nè volse-no melerle zoso se prima spagnoli non le metesse-no loro ; per il che li signori cesarei mandono a chiamar missier Francesco Visconte et Àlexandro Bentivoy, i quali non hanno voluto andar da loro. Et che milanesi voleano far 500 fanti a guarda di