695 MDXXVI, GIUGNO. 696 dovesse passar persona del mondo, se passariano qua in li doi lochi di la iurisdilion mia, et perchè al pochissimo iuditio mio adesso imporla assai el saper li andamenti di cesarei, perchè quando li felicissimi exorcili nostri saranno passali, alora non haveremo cussi bisogno di spie nè de avisi. Non altro. Die 22 lunii 1526, hora tertia. Soltoscritla : Hironimus Comensis. Adì 25 Zugno, Luni, fo l’aparition di San Marco. È da saper. In questa note a hore 3 zonse uno corier con lettere di le poste, et poi a hore 5 uno altro con lo aviso che Lodi era stà preso; et qoesto per uno signal ave il Proveditor zeneral, come dirò di sotlo. Item lettere di Pranza di 14, le qual lettere lette in camera del Serenissimo con li Cai di X, fo ordinato la nova di Lodi non dir nulla fino si habbi altra certezza; tamen fo ditta, e Io P intesi al venir zoso di palazo. Et il Serenissimo vestito damaschin cremexin con li oratori Papa, Imperador, Franza, Anglia, Àr-chiduca, Milan, Ferara et Mantoa, do episcopi, domino Paulo Zane episcopo di Brexa et zerman del Serenissimo et il Pexaro episcopo di Baffo, con questi Ire procuratori sier Jacomo Soranzo, sier Alvixe Pisani el sier Lorenzo Pasqualigo ; era e ti am di sora li cavalieri domino Zuan Paulo Manfron olim condutier nostro nunc sta a provisione, venuto in questa terra, et altri assai zenlilhomeni ol-tra li ordinarli zerca 60, si fono in chiesia di San Marco a la messa, dove su l’allar era il libro con i evanzelii di man di San Marco e coperte d’arzenlo dorade, e do tabernacoli, in uno el dedo di San Marco in l’altro l’anello di San Marro; et va atorno li strazaruoli con torzi 10 di lire ... 1’ uno. Et diio la messa, fato la procession atorno la chiexia iusta il solito, tutti andò senza candele, e fo portalo in processione reliquie, e per la Scuola di S. Marco lo anello del corpo di S. Marco abuto per chà Dol-fin da San Salvador. Dapoi venuti in palazo dove il Serenissimo tuo licentia da lutti, partito l’orator cesareo qual sta molto di mala voia, e quello di l’Archiduca, Soa Serenità andò in Collegio con li oratori di la liga, Papa, Franza, Anglia et Milan : andò suso con loro (1) La carta 466 * è bianca. l’orator di Ferara, qual però non intrò con ditti oratori, ma ben da poi con li Cai di X. El per lutti fo dillo Lodi esser sta preso ; ma non esser di ciò lettere di alcun loco con certezza, come ho ditto di sopra. Et redutti ditti 4 oratori di la liga in Collegio, il Legato disse haver hauto una lettera da Piasenza di domino Francesco Viscardini, di . .. che li scrive zerca il passar Po e far la union etc. 1’ opinion sua volendo passar, ma voleno viluarie e altro, zoè ar-tellarie e monition da nostri. Et il Serenissimo tè-tanto che lui fè lezer dilla lettera. E qui 1’ orator di Franza parlò caldamenle che le zente del Papa do-veriano passar e far la union e soccorrer il castello di Milan ; e cussi disse l’orator d’Ingilterra et maxime l’orator di Milan, qual monstrò lettere dii castello di . . . che non poteano più durar etc. Da poi ussiti, inlroe 1’orator di Ferrara con li 467* Capi di X in la materia si Irata di accordarsi col Papa e intrar in la liga, et esser capitanio di la liga come voi il re Christianissimo; il qual Ducha è contento ; ma noi voi dar Rezo e il Papa lo voria. Bel Proveditor zeneral Pexaro, date a 0-vriago adì 23, hore do di notte. Come havia ricevuto lettere di la Signoria nostra col Senato di 21 zerca tuor e pagar per grisoni li ducali 5500 al castelan di Mus; etiam dar danari al Grangis per vardar li passi aziò lanzchinech non possino passar, et cussi exeguirà, ma non si poi far nulla al presente per essere impliciti in altro. Et essendo l’ordine questa notte del trattato in Lodi, il Capitanio zene-ral è levato e va verso le rive di Ada con parte di lo exercito e cavalli lizieri per dar spalle e soccorrer li nostri bisognando; et cussi etiam lui Prove- • ditor zeneral si lieva con il resto. Et li è zonto in quella hora uno messo del signor Malalesta, qual li ha portato uno anello eh’è signal intrava in Lodi, unde lutti cavalchano verso Ada per darli aiuto e favor, che Dio voglii l’habi effecto. Da Milan le cose sono al solito. Per uno parti heri de li, li cesarei voleno danari et hanno chiamato quelli di la Provision per dimandargeli, et hanno tolto di le botege panni d’oro e di seda, et quelli cargali su cari et mandali a Pavia; et la bravano voler venir a far la zornata con nui. Item, manda lettere baule de Franza. Di Franza, di Andrea Bosso secretorio, date in Angulem a dì là hore 23. Come il Christianissimo sta meglio; è quasi varito e in questo accidente mai ha haulo febbre. Scrive, l’orator del Pontifice Azaioli noviter zonto de li ha desideralo, non polendo aver audienlia dal Re parlar a la Sere-