529 MDXXVI, GIUGNO. 530 do marzapani, dicendo lui si havia indolzì la bocha con altro, mandava che etiam esso Chadì se indol-zese lui. El qual li aceptò et disse che ’1 voleva anche lui di quella, zoè malvasia, unde li mandò una zuca, et spesso mandava a luorne ; sichè da poi fo suo gran amico. Sono altri che intravien a la Porla che per brevità non dirà ; la qual Porta si fa il Sabato, Domenica, Luni et Marti ; il Venere si fa la oration. El Signor va a una di le tre moschee a far la oration, et ha un suo santo qual li dise la oration davanti ; ha una barba che par un san Paulo, una degna et dotta persona in la soa leze. Va etiam a dir la oration a Santa Sofia. Sono do bilarbei, uno di la Grecia eh’ è Im-braim bassà et ha sotto de se 35 sanzachi, et uno di la Natòlia qual ha etiam lui sanzachi 35 ; è hon-garo vechio. Sono etiam da poco tempo in qua tre altri bilarbei, uno coutra el paese del Sophì et quello fo di Allidulli et parte di la Caramania qual sta con persone a cavallo 15 milia a la vardia, uno di la Soria con cavalli 5000, 1’ altro del Cayro et Saito con cavalli 5000. Item, disse ha visto la porta del Soldan. Era bellissima ; ma questa del Signor lurcho mollo più bella et richa, con zoie a la testa di cavalli et a la brena et sella; etiam vano vestidi d’oro et di seda il forzo; etiam il Signor veste panno d’ oro, che li altri signori othomani vestiva zambelollo. Embrain bassà va veslido d’oro et di seda, più belle veste che’l Gran Signor perchè el vuol cussi el Signor, et quando 1’ ussì fuora per andar a l’impresa che ’1 va, Imbraim havea in dosso una vesta di lame d’oro. Porta assà anelli in dedo con zoie. Sono tre deferderi, zoè quelli scuodeno le in-trade del Signor et tien li conti del casnà; eh’è la intrada. È 12 miliona di ducati, di quali intra ne la casenda del Signor ogni anno 4 miliona et 500 milia ducali, et a dì 13 Marzo ogni anno, che quel zor-no che tanto il dì come la notte vien portà il conto di P intrada et spexa al Signor. Et disse fo porla il conto ha ver speso in una camera del Signor nel seraio con lame d’oro, cuba d’argento et altro, ducati 800 milia. El Signor voi di spexa per la soa corte a l’anno ducati 500 milia; el qui disse l’intrada del Signor et la spexa come apar. Disse di zaus, capizi, solachi et saiilari ch’è certi oficii ; item, di lo agà di ianizari; et che ’1 Signor ha ianizari 10 milia, a piedi tutti. Item, che Muslaffà bassà, quando el Signor fa I Diarii di M. Sanuto — Tom. XLI. armada, lui come bassà monta suso, et vi va etiam uno capilanio qual sempre è il capitanio di Galipoli. Non è in la Porla del Signor homini di governo di campo. Si dice Peri bassà qual è dismesso, sla fuora, et ha la sua provision li dà el Signor, et ha-bila in uno castello mia 3 apresso Andernopoli. Etiam è uno altro chiamalo deferder .... qual 359 è sanzacho a Belgrado: questi do ha gran nome di savio P uno, P altro di valente homo nel fato di la guerra. Disse che Ferat bassà so’ cugnado del Signor fo al Cayro, et fato venir via quando fo mandà Am-braim. Zonlo a Constantinopoli, el Signor non lo voleva veder perchè havia relation havia molto manzà al Cayro; et pur mediante la moier et la madre il Signor contentò di aldirlo in Andernopoli. El cussi esso Ferat andò et li portò presenti una casella fo del Gazelli bellissima d’oro et di crestallo con zoie atorno, et 4 veste d’oro di seda a la zirmina. È in-tralo dal Signor, qual a l’incontro li mandò a donar una gordena con aspri 50 milia, eh’ è ducati 1000, et 20 cafetani di seda. Hor esso Ferat comemorò quello havia fatto per lui et contra il Gazelli et con-tra Allidulli preso et morto et toltoli il Slado, el le feride havule su la sua persona, et quello fece contra hongari a Belgrado, dolendosi che ’1 fosse stà privà di dominio di lo Egypto et di la Soria. Disse il Signor che P havia fatto perchè lui ha preso il Gazelli et Allidulli et di quel casendà niente havia hauto; del Cayro et la Soria non ha hauto intrada alcuna, che lui manzava il paese; che in Bongaria è stà causa di la rota l’have et lui si butò a l’aqua et poco mancò non fusse roto le sue zente che erano .... milia; pur fono rote et laià a pezi da 1500 hongari 7 milia cavalli turchi. Et lui Ferat disse: «Quel bardasa di Abraim è causa di questo» alterandosi molto, unde il Signor lo mandò fuora, et lui non voleva cridando, unde fo chiamà li zaus el lirà fuora a peso : qual si sento su una banca di piera et cridava. Il Signor ordinò li fosse laià la testa a li soi capizi : quali andati, lui cavò una cortella et fè gran difesa, pur con bastioni fo preso et taia-toli la testa, et lassà il corpo fi in terra per 3 zorni con la testa. Si dice voleva con ditta col tella amazar il Signor potendo haverlo apresso. Di la qual morte la madre bave gran dolor. El Signor scusò, ordinò fusse messo in preson et non morto, et lui fè difesa unde fo morto; et soa moier sorella del Signor, bellissima dona, vene vestita di negro con 4 carele del Signor, et li disse: « Tu ha morto mio marido; spiero di brieve portar questo corolo per ti » et 84