75 MDXXVI, MARZO. 76 Sforzino che ussì di castello et fu preso, non sodo sta potuto leggere, et che vien ditto haverle mandate a Zeuova per cavarle che se possino intendere ben : hanno veduto che le sono directive al Papa et alla illustrissima Signoria, il che li è aflìrmalo per li amici. Item, che la nova del fuzir dii Christia-nissimo per il modo che è divulgata è sta portata per uno foraussilo, et perchè li haveamo etiam mandalo cum bon modo dal Taxis, par sii indiciato a trovar uno certo frate missier Simon. Li disse in proposito della nova che lui non la credeva rofferla da quel foraussilo; ma che da poi lui missier Simon ha veduto star de mala voglia questi cesarei, et che ha sentilo loro etiam haver havuto certa lettera di questo. Item, dice che a 1’ andar a Milano Zobia, quando fu a Pozul, se acompagnò con urio de la riviera di Salò, qual andava dal conte Ballista de Lodron con certa lettera et che andò cum lui, cussi invitato, fin in Milano in casa del ditto conte de Lodron, et velie el dillo conle venirli incontra in casa sua el acarezarlo ; et perchè alcune spie de lanzche-nech lo vide per strata, el havendoli ditto andar dal conle Baplisla da Lodron predillo, lo haveano acom-pagnalo fin li, qual furono Iicentiati, aflirmando che l’era homo da ben, et puoi per rispetto di questo 47 * nostro, che li dicti todeschi non lo molestassero, lo acompagnò lui proprio fin fora di la casa sua, ponendo ordine cum lui nostro relator che non potendo allogiar in la terra, andasse ad allogiar questa notte fora di la porta Tosa in certo loco, dove el soprascritto compagno lo veneria a trovar, che se parteriano insieme, et cussi fece. Et ritornando in-drieto insieme, per via li disse che havea lettere che andavano al clarissimo Proveditor. Et quando furono a Cassan, lui compagno del presente relator nostro andava un poco avanti, et andato sul porto, spagnoli gli domandò de dove veniva et se haveva lettere. Gli monslrò prima certa lettera de uno frate: fu cercalo, trovatoli alcune lettere, le qual aperte et lette, fece subito venir 4 cavalli dii castello di Cassan, le ligò, le manda drieto al predillo e lo tol-seno in groppa e li gittò una cappa a le spalle che era in salvo, et lo condusseno per andar a Milano. Et lui relator nostro, non essendo advertito come suspeeto, perchè mostrò ne l’inlrar non esser in compagnia sua et che andava da poi lui, nel lempo predillo se ne passò et vene di longo. Et questo fu fallo per ditti spagnoli in un momento et in furia. Item dice, che ha inteso a Milano da alcuni de li amici, che sono andale gente d’arme in aslesana da 4 giorni in qua che cavalcano, et che ha etiam in- teso questo inslesso da alcuni viandanti che vernano da Novara, quali dicevano haver incontrato gente d’arme per strada a quella via. De li ditti reofori, date a dì IO, hore 1. Come, per uno nostro explorator partite beri sera a hore 24 da Milano, giolito questa sera bora prima di nolle, habbiamo da li amici nostri che alla custodia di la Corte, dove abita il signor Antonio da Leva, la comunità di Milano paga 200 fanti italiani, fatto capo di essi fanti 200 el nipote de domino Matio de Buseto, et che da giorni 10 in qua quelli dii castello non hanno dato fuori ; ben è vero che esso relator, partilo da Milano a hore zerca Ire di notte, sentile trazer molti colpi di artellarie dal castello, nè sa la causa. Item, che milanesi per Milano pu-Ilice dicono el Christianissimo re esser fugito ; ma spagnoli non lo credeno; né in Milano fu pagalo altra gente che li 200 fanti ut supra per la comunità. Li spagnoli tirano da li contadini di le ville soldi 10 imperiali al giorno per cadauno. Item, confirma le lettere ussite dii castello per il servilor del signor Sforzino non sono state intese, per esser scritte in zifra. Item, per uno altro nostro explorator, venuto da grisoni, referisse, giolito questa sera, che sgui-zari et grisoni fanno una dieta al presente a Coira per deliberar se debbino intrar in liga cum Cesare o cum el Christianissimo re, et se divulga tra loro che intrarano. Item, che grisoni spianavano el castello de Misocco cum el palazo che fu dii signor Zuan Jacomo Triultio, et che grisoni mandano a scuoder li presoni che. sono nel castello de Mus da domino Zuan Jacomo di Medici per li ducati 10 milia, et al presente li danno ducali 5000. Da Crema, dii proveditor zeneral Pexaro, di 11 et 12, con alcuni reporli e avisi, il ducila de Milan in castello non steva ben. Di Andrea Bosso secretarlo va in Pranza, date a Coira, a dì 7. Scrive il suo zonzer lì quela malina a hore 16, venuto con gran dificultà per il camino, perchè per li caldi le neve erano disgiazade e fevano fangi grandissimi che non si poteva tenir in piedi, maxime a li monti ditti la Berlina e l’Ac-qua, adeo 15 mia è convenuto venir per terra e in zipon et il cavallo li cascò sotto, nè mai crete morir per viazo sia stalo se non questa volta. Hor, di qui a Lion, ha inteso esser bone vie, sichè acelererà il camino, e quello che ha perduto a venir lì avanzerà de qui indriedo. Parlò al reverendo Grangis orator francese, qual li disse haver dii partir di madama . la Regenle da Bles con li do fioli mazor per Baiona,