737 MDXXVI, GIUGNO. 738 do lui beri richiesto una palenie da poler passar 93 Adda a li porli che sono levati, et domente che era per questa cosa al palazzo del ditto Marchexe a zerca a 1’ hora di vespero, essendo ussitoil preditto comissario di la camera dei Marchexe, se incontrò in un zentilhomo spagnolo che li dimandò di novo. Li disse non altro, salvo esser gionto un Varola che havea ditto Lodi non sta perso perché indubitatamente se recupererà; che lui tiene un amico che sta al servicio de venitiani etc. Et perchè lui relator intende el parlar spagnolo, rechizando come se fa intese questo, nè potè haver la patente che li di-' mandava se ben l’havesse pagata bene. Questo relator ha uno fratello che ha una bottega in Milano, qual è sta sachizata, et è ferito, et andava con el color preditto di la patente per haver el servitio, ma fo per poter intender qual cossa da referirmi; et che ditto Varola zonto in quell’ hora subito cavalcò con il Marchexe fuora di Milan per porta Romana. Fu ditto che erano andati a la volta de Marignano, et che ritornadi indriedo la sera portorono una bandiera con uno oriol per insegna, dicendo che era stà tolta a venetiani et che era stà recuperato Lodi, et spezono ditta bandiera di alegieza tra loro compagni. Dice etiam che Domenica a dì 24 et Luni fezeno crida che lutti in Milan se dovesseno fornir de victualie per 4 mexi chi potea, et chi non potea andasse fuora liberamente overo restaseno come a loro parea; et hanno redutto gran quantità di zape et badilli, et di altro al proposito de far repari et bastioni; et dicono voler fortificar el corpo de la città solamente, et murar over slropar le infrascritte porle, zoè porta Romana, porta Renza, porla Nova et porta Lodovica; et che al taglion domandato per le due page de ducali 65 milla et 200 ne era dato cargo al mestier di calegari particularmente de ducati 5000, et lui saperlo da persona che conveniva * pagar in ditto conto, et che fu concluso pagar ditto taglion, ma diceano voler tempo, et se sono andati intertenendo al pagar benché per facilitar el pagamento cesarei si offerivano tuor in pagamento.... arme et altre cose necessarie a loro; ma che da Domenica in qua da poi el perder de Lodi non hanno fallo domanda publica nè con demoslrazion gagliarda come faceano. Et che quando se partì lui relator, fu ditto in Milan che Pavia era persa, ma non era nova con fondamento; et che la opinion di cesarei era de far venir lo exercilo in Milan ; et che a la guardia del castello li è spagnoli la mazor parte, el resto todeschi, perchè l’altra parte de todeschi andò a Pavia per avanti. Et che lui 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XII. intese la nova del perder di Lodi in via per andar a Milan, et che gionto in Milan tutti la dicevano. Item, dice che Sabado fu sachizado una botega di arme. El che da poi el di di la nova, loro cesarei se mostravano humiliali con el popolo, et che milanesi se ben non osavano de monstrar stavano molto conienti et aspectavano el mesia del nostro exercilo. Et fezeno far li cesarei una crida Domenica et refermata Luni a dì 25 per amor de la preditta botega, sachizata, che ,'niun sotto pena di la forca non robasse né facesse dispiacer al popolo nè ad alcuna persona, et che niuno non comprasse roba alcuna da soldati. Dice etiam che ’l castello non traze. Item, el soprascritto amico relator se offerisse con 25 over 30 homeni haver il castello de Brevio con il modo che li sarà dato da soi amici; et questo avanti che facino cesarei altra provixion a ditto loco. Di Crema, del Podestà et capitanio, di 27, Tiore 21. Come, per uno venuto da Milan ha aviso li cesarei carezano il popolo exortandoli a tuor le arme in suo favor. Dice etiam che li cesarei erano ritornati di Pavia in Milan, et sono molto timidi, et altre particularità ut in litteris. Scrive esser venuto lì in Crema el signor Malalesla Baion venuto da Lodi, qual l’ha visitato et ditoli: «Podestà ho pur exequito la cosa. » Et parlando insieme disse «Bisogna questo exercito vadi riguardoso perché li cesarei è come homeni disperali, si metteranno a ogni pericolo ; però non voria seguisse qualche inconveniente ». Le qual parole essendo da considerar, ha voluto avisarle, etc. Di Verona, di rectori, di 27 ... . Come, havendo ricevute nostre lettere debbino far provi-sion a li passi si vien di Alemagna in veronese, aziò non vengi lanzchinech et quelli del contà di Tiruol, unde uno di loro rectori anderanno insieme con il signor Janus a soraveder et far quelle provision etc. Scriveno é zonto a bore 17 hozi uno di nostri esploratori stato a Trento et Bolzan et Sboz, et mandano il suo riporto. Item, hanno scritto a Nicolò Barbaro capitanio del lago, habbi diligentia a questo. Bernardin di Val di Ledro dice, che a dì 25 fo a Bolzan et poi Trento, et inlese esser slà ordinà a far la monstra di le zente da numero 6 in 7 milia del contà di Tiruol, et che i veneno armati ; poi fata, fono licentiati con ordine slesseno preparali a ogni comandamento etc. Dice che il signor Carlo di Bexen et altri comessi di l’Archiduca zercavano acordar la cosa di vilani, et si tien faranno come 47