101 MDXXVI, Sier Hironimo Polani el dolor, fo di Pregadi, qu. sier Jacorao. . . . 68.137 Sier Lorenzo di Prioli el cavalier, fo ambassador alla Cesarea et Cattolica Maestà, qu. sier Alvise . . . 61.136 Sier Troian Bolani, qu. sier Hironimo. 62.143 Sier Marco Antonio di Prioli fo podestà e capitanio a Ruigo, qu. sier Alvise ..........69.126 Sier Santo Moro el dottor, fo podestà a Chioza, qu. sier Marin . . . . 64.137 Per la casada. non Sier Zorzi Trivixan fo a le Raxon ve-chie, qu. sie#Baldissera. non Sier Filippo Capello è di Pregadi, qu. sier Lorenzo, qu. sier Zuan pro-curalor. non Sier Alvise Capello, qu. sier Hironimo. # Fo slridato far il primo Pregadi Proveditor sora le fabriche di Padoa, però chi vorano esser nominati si vadino a dar,in nota in Canzellaria. In questa matina, in Rialto, in execution di la parte presa nel Conseio di X con la Zorita, fu per li Proveditori de l’intrade al publico incanto, 3° in-canlo, delivradi li gotoni di Cipro 1526 a ducali 6 grossi 6, quelli del 1527 a ducali 5 grossi 6, et li zucari 1526 a ducati 16, grossi .... dii 1527 a ducati 13, grossi .... a sier Marco Antonio Sa-nudo qu. sier Benelo e compagni, et fo per il Collegio a dì 22 aprovà la vendeda ; ma li zucari a ducali 13 non fu preso. A dì 21. La maltina, non fo alcuna lettera da conto. Vene in Collegio lo episcopo di Segna, qual fo frate di S. Francesco, va a Roma, alozato da sier Zuan Antonio Dandolo, et bave audientia con li Cai di X, el partì poi do zorni per Roma. Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonta ; ma non era il numero di inlrar su la cosa di le possession dii Polesine ave sier Filippo e Francesco Bernardo; però fu semplice su cose criminal ; fu assolto uuo per monede e intra in uno altro caso. Di Poma, vene lettere de V Orator nostro, di 19. 11 sumario dirò poi. Solum se int&e esser lettere di Zenoa, di l i, nel ducha di Sessa, lettere del Viceré, da Vittoria, di 5, dii zonzer lì col re Christianissimo zornate 3 lonlan di Baiona, et che marzo. 102 a dì 9 era zonta a Baiona madama la Rezenle con li obstasi, età dì 10 si faria li conlracambi. Et il Viceré tornava indrio contra la regina di Portogallo, per condurla in Baiona a compir le r.oze col re Christianissimo. Item, come di le decime dii clero, il Papa havia ditto non volerle publicar in Concistorio per non haver contrasto ; ma faria uno brieve e si facesse la mènuta. Fo manda in campo a Brexa al Proveditor ze-neral ducali 3000 d’oro. Da Crema, dii Podestà et capitanio, di 63* 17, hore .... Come domino Carlo di la Tela havia habulo da Milano, per ledere di 16, che li cesarei havevano ordinato che lo exercito dovesse vegnir in Milano, et che le gente erano in l’aste-sano e Lomélina se aviavano. Itevi, che ditti cesarei dicevano voler far serar cinque porte de Milan, et che facevano far 500 fanti italiani. Per uno mio venuto da Caravazo, riporla che domino Antonio Seco li ha ditto, che da 4 zorni in quo ogni dì passano Ada sopra Caravazo trenta et quaranta lanzichenech a la volfa. Da Brexa, dii proveditor generai Pexaro, date a dì 19, hore 4. Come non havia potuto haver danari di daciari etc. Item, ha di Milan aviso, il Christianissimo re, venendo verso Baiona, in ca-min se era risentito alquanto. Item, scrive che al continuo passa di Brexa via da 18, 20, et 40 lanzi-nech che vieneno da le parte di sopra, et vanno a Milan et a Cremona. La qual cosa li ha parso di darne aviso per esser di qualche momento, che si vadino ingrossando. Item, scrive si mandi danari da poter compir di far la paga, etc. Di Roma, come ho scritto, fo lettere di V Orator, di 18. Come de lì non era alcuna nova, solum lettere dii Viceré al ducha di Sessa, di 5 di l’instante, di Vittoria, qual li scrive il suo zonzer lì con la Chrislianissima Maestà mia 40 di Baiona lontano, et starà uno zorno lì, poi si leverano per esser a dì 10 a Baiona a far li contracambi. Et il Viceré dia andar lì apresso a tuor la serenissima madama Lionora sorella di la Cesarea Maestà et condurla a Baiona dal re Christianissimo. Et etiam è lettere di Zenoa, di 14, dicono madama la Re-zente esser zonla a dì 9 a Baiona con li fioli dii Re. Et stato dal Papa, qual li ha ditto haver visto le proprie lettere al Ducha preditto scritte, et non « farà altro fin non vengi avis ) di Franza. Scrive, il conte Piero Navaro è zonlo li, venuto da Napoli dove è sialo prexon et è slà liberato per la pace fatta', qual va in Franza a trovar il re Christianissi- /