405 MDXXVI, 275* sta fatto un coperto di sei tavole. Et questo miracolo è parso hozi 17 zoroi, et è vinti dì che la Madona li aparse. 11 qual soldato veniva di Pranza; siehèl’ha fatto tanti miracoli che non posso scriver. 276 A dì 29. La malina, fo lette lettere. Da Con-slantinopoli, più lettere di sier Piero Zen oralor el sier Piero Bragadin baylo, el di sier Piero Zen oralor solo numero .... lettere tutte. Il sumario scriverò di solto, udite l’haverò in Pregadi. Unum est, il Turcho va a l’impresa di Hongaria in persona. Et il Bragadin baylo parli a dì 26 con la galia Dandola, vestilo lui dal Signor al qual li basò la man. Etiam vestito sier Francesco Dandolo soraeomito. Fo etiam altre lettere in zifra drizale al Conseio di X, qual con li Cai fo lecte in Collegio. Di Roma, di V Orator nostro, di 25 et 26. Coloquii hauti con il Papa in la materia si tratta di la liga, et non havia il Papa ancora hauto le sue lettere di Franza di domino Chiapino. Etiam di questo è il sumario qui sotto scritto, zoò : Come : havendo inteso esser ledere di Spagna di 2, fo dal Papa per intender qualcosa. Scrive col-loquii hauti insieme : non ha hauto lettere dal suo Legalo, ma sono lettere particular, et che fin quel zorno don Hugo di Moncada non era partito da la corte per venir in Italia. Poi disse dubitava assà il Re non faria la liga, perchè non veniva lettere di Franza: che li parea di novo. Et lui Oralor confortò Soa Santità dicendo leniva al lutto siconcluderiaetc. Poi parlò al Datario, pregando Soa Signoria confortasse il Papa a star di bon animo. Disse lo faria. Scrive, domino Andrea Doria è parlilo di qui per andar a montar su la sua armada. Del ditto, di 26. Come erano avisi di Milan, di 20, et del trattato dopio del castellali di Mus falò conira spagnoli. Fo dal Papa,qual li disse esser zon- lo lì uno messo del ducha di Barbon, che ha dillo a di 5 dillo Ducha zonse a la corte cesarea. Scrive colloquii hauti col Papa. Item, ricevete nostre lettere con le lettere di Franza qual le mandò al Papa prima, et dezifrate poi, esso Orator li comunicò quanto havevano per lettere di 17 del secretarlo Rosso. Ringraliò la Signoria, et zerca mandar la bolla plumbea a la comtnission di domino Chiapin, disse la mandaria. Et zerca domino Andrea Doria, che zà l’havia scritto era per far quello voleva il re Christianissimo, et ge lo daria. Item, scrive che vene dal Papa domino Jacoino Salviati et domino Francesco Vizardini con le lettere di Franza dezifrate por lezcrle al Pupa, qual volse fosseno lecte in pre- maggio. 40G sentia di lui Oralor. Era in consonantia con le nostre, et di più zonlo uno nepote del conte Chrisloforo, stalo al Turco, con oferir al Re per liberalion di fioli per mar et per terra aiuto. Vene in Collegio 1’ orator di Franza episcopo di 276* Baius, et monslroe una lettera in bona forma scrive al re Cristianissimo, persuadendolo a la conclusion di la liga con Italia. La qual fo laudata dal Collegio. Vene l’oralor di Milan, et have audienlia con li Cai di X in materia di dar soccorso al castello di Milan. Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonla in la maleria si tratta, intervenendo dar soccorso al castello di Milan. Fu preso mandar ducati 1500 in Candia per far salnitri. Fu posta una gratia di fioli fo di sier Francesco Barbarigo qu. sier Beneto, morlo i cctor a Retimo, quali dimandano di gratia di poter compir il rezi-mento di zerca mexi 10, che mancava a compir al dillo qu. loro padre, a sier Ferigo Barbarigo fo dii ditto sier Francesco, qual lì a Retiino se ritrova, et voleno prestar a la Signoria per anni .... ducati 300. Et ave: 17, 11, 1. El iterum ballotala : 15, 13, 1. El non fu presa: voi li do terzi. Fu preso, che tulta la materia si tratta in ditto Conseio di X zerca il castello di Milan, debbi venir in Pregadi Venere proximo che sarà a dì primo Zugno, con la credenza grandissima. Del proveditor generai Pexaro fo lettere, dal Dezangan, di 27, hore .... Come era zonto lì el va di longo a Brexa. Del ditto Proveditor, date a Brexa a dì 28 hore 13. Manda una lettera hauta del conte Alberto Scolto beri sera con avisi di Milan, et par li cesarei habbino mandalo a far fanti. Item, ha li cesarei fa custodir li passi. Et di Cremona, il capitanioCoradin manda fuora di la cillà cittadini et li confinano. Scrive esso Proveditor si mandi danari per pagar li fanti, beri compite il tempo di la paga ; però non si manchi. Del conte Alberto Scotto, da Crema, a dì 27, hore 19, al Proveditor generai. Come ha di Milan, di uno da conio, che sa come il signor An-lonio da beva voi sachizar Milan et far conira quel populo uno progresso che si aricorderano di spagnoli, volendo far di loro uno vespero siciliano. Fa venir le zenle d’ arme vicine a Milan ad alozar cir-cumcirca, a le qual darà do page, con darli ordine che a uno son dii eampanon entrino in la terra ; d voleno dimandar danari a milanesi, li qual li nege-