411 MDXXVI, MAGGIO. 412 i‘) A dì 30. La mallina, non fo lettera alcuna da conio. Vene P oralor di Milan, qual iusla il solito have audienlia con li Cai di X in la materia si tratta di dar soccorso al castello di Milan, et di far venir sguizari etc. Da poi disnar fo Conscio di X con la Zonla, et inlroe sier Zuan Minoto nel Conseio in loco di sier Nicolò Venier intra poi doman Consier, aziò possi esser elecfo Cao questo mexe. Et feno prima col Conscio semplice tre Cai per Zugno,sier ZuanMiani et sier Valerio Valier siati altre fiate, et nuovo sier Zuan Minoto sopranominato. Fu preso di scriver a Roma, zerca quanto ne ha delto P orator di Milan in la materia si tratta, et altro. Fu posta una gralia di sier Piero et sier Vido Zivran qu. sier Francesco, quali haveano P hoslaria del Slurion su la Riva dii ferro, el si brusò, voleno cieder a la Signoria, con questo habbi in perpetuo soldi 10 per ogni condanason di V di la paxe ut in grafia, et ballolata do volte non fu presa. Fu posto-altre parie et niuna fu presa. Di le poste, vene lettere di Brexa del prove-ditor generai Pexaro, di 29, hore 20. Scrive si mandi danari per pagar li fanti. Ha haulo avisi che spagnoli se ingrossano et zercano ingrossarsi di fan-tane. Et per uno suo vien di Piasenza, il capilanio Aldana el Alfonso di Napoli fanno fanti 3000, come si dice, ai qual promettono darli alozamento, et li danno overo darano la sovention. Et zà ha nova che del brexan, zoè di Quinzan è andati a tuor soldo con dilli cesarei numero 50. TJnde lui Proveditor ha fatto far per tutto proclame niun subdilo vi Vadi, sotto gran pene, el ordinalo custodia a li passi non si lassi passar. Et noia. In Conseio di X simplice fu preso che uno sier .... da Canal qu. sier .... se riprovi nobile. Ifem, uno Michiel, da la Meduna, per esser sospetti siano bastardi. * Da Udene, di sier Agustin da Mula locote-nente, di 28. Come, per venuti di le parte di sopra, conferma quanto heri scrisse di la rota data per villani il zorno di Pasqua di Mazo a le zenle del vescovo di Salzpurch, che erano da fanti et cavalli numero 6000. Et che ditti villani erano andati a uno castello ditto Rustich, dove erano fanti 3000 dentro, el mirati essi villani con arlellarie fono fatti ussir. Unde ditti villani di novo feno forzo et de- (i ) La carta 279 * è bianca. teno la bataia al castello, et introno per forza dentro et hanno taià a pezi homini et femene tutti di anni 7 in suso. Scrive esso Locotenente haver mandato explorator per saper la verità : ben è vero che vanno con diflìcultà, perchè a li passi fanno vardie niun vi vadi. Item, ha nova il conte Clirisloforo Frangipani esser partito di la corle di P Archiduca senza danari; ma ben li ha dato do abatie in la Croa-tia, qual habbi a scuoder le ditte inlrade. Del ditto, pur di 28, hore .... Come havia haulo lettere di Venzon con la nova di la rota di villani, et manda la ditta lettera. Di la comunità di Venzon, al Locotenente, di 28. Come era venuto lì uno Andrea di BalJisera da Vilaco, qual confirmava la nova di la rota data per villani a le zenle dii vescovo di Salzpurch il dì di Pasqua. Item, per uno Andrea di Zon vien di Alemagna hanno, che si manda biave da cavallo verso Gorizia el Gradisca per la via di Ples, et che dieno venir fanti a Maran. Item, del castel di Sturici! non dice esser slà preso ; ma ben di la rota data, et esser slà preso per villani 24 in 30 nobili erano in ditto campo di Salzpurch ; sichè la nova del prender del ditto castello saria ambigua. Noto. In questo Conseio di X con la Zonta fu preso di aprir la materia tutta trattata questi zorni nel ditto Conseio di X zerca soccorer il castello di Milan, al conseio de Pregadi, con darli la credenza, et tuor tutti in nota; et perché la Quarantia compie doman, terminorono far etiam doman Conseio di X con la Zonla et il primo di Mazo far Pregadi. Di Bergamo, di rectori, di 27 Mazo, ho- 281 re ... . Con questo'adviso. Ne è riportalo per uno nostro amico venuto da Milano, partì heri da poi mezo giorno, come in Milano Venere da sera a dì 25, quelli del castello feceno gran festa de soni et artegliarie minute, el che lui essendo allogiato in Ponte vecchio sentì questo festegiar, et sentì dir ad alcuni gentilhomini milanesi, che era slà veduta, il ditto dì de Venere ad hore 12 tenuta fin hore 20 del ditto giorno, una bandarola che parca esser de panno negro et de taio sfenduta nel mezo, et che vele (vide) lui alcuni capì de )anzchinech che comandava a li soldati che andaseno a le sue poste, dubitando che quelli del castello non fusseno ussiti, et tamen non fu altro. El che quelli gentilhomini con li quali lui ha parlato, et altri etiam stanno pur in aspectar che la Illustrissima Signoria soccorri detto castello et la excellenlia del Ducha, perchè al iter vedeno perso el castello ; et che se aspecta 1’ ultima resolution del Christianissimo de hora in hora, qual se