561 MDXXVI, GIUGNO. 562 tia di Soa Santità ; però si scriva presto a Roma per haverla; etiam lui ha scritto al Papa. Vien Legato sopra le zente l’ha il presidente di Romagna. Scrive, Zuan di Medici et Vitello sono li con lui ; di la pratica di Pavia vederà, tamen non la crede hab-bi a reussir. È bon le nostre zente si spenzano sora Adda ; et scrive alcuni soi discorsi et oppinion di governarsi per vincer la impresa ut in litteris; et comunichi col signor Capitanio zeneral et con il Proveditor a i qual si ricomanda. 380 Da Bergamo, di sier Nicolò Michiel el do-tor, capitanio di Bergamo, date a dì 10, hore 3. Scrive avisi hauti de sguizari per via*da Morbe-gno; et che vien zoso numero 18 milia, et altri avisi non veri che qui non li scriverò. Item, di rectori, di 10. Mandano una lettera et uno reporto : Magnifico et generoso signor Capitanio. , Heri sera venne da Coyra, terra de grisoni, un figlio de domino Zuan Antonio Sala da Caloltio, qual dice che 10 milia sguizari se leveranno la septimana seguente per andar a la volta de Be-lenzona; et che lui ha visto el vescovo de Lodi con certi capitami de grisoni a la riva de Mezola sul lago di Como apresso a Chiavenna sie miglia, dove lui dava danari a questi capitanei per far gente; se dice numero 4000 grisoni. Da poi esso vescovo de Lodi è venuto in el castello de Musso ; et questa matina a Merate apresso a Brevio tre miglia sono venuti li forieri per allogiar 400 spagnoli ; et a Ulcinat et Gàlbiate se ne aspecta assai, advisati da missier Palamides de Adda homo af-fectionatissimo ad questo illustrissimo Stato, che di et notte stagamo cum li ochii aperti, perchè forsi essi spagnoli minatiano a tutta questa valle. Non altro eie. Caprini, 10 Junii 1526. El reporlo non è qui posto per non haverlo potuto haver. Da Crema, del Podestà et capitanio, di 10, liore 2 di notte. Mandano questi reporti : Nicolò Valdamer riporta, che volendo questa matina passar a Lodi per andar a Milano, qual era mandalo per mi, non haver potuto passar perchè spagnoli facevano il ponte a Lodi sopra Adda, et fin hora che ritornò indriedo haveano messo il porto et Ire burchiele insieme et andavano driedo facendo esso ponte. Et che tutte le fanlarie che erano atorno a quelle ville erano gionte et simil- 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. ILI, mente quelle erano drielo Tesin ; et quando lui se partì da Crederà per andar a Lodi, sentile li tamburli de fanlarie da Castion et Berton, Monte-selli et altri lochi, et se diceva aspectavano el ponte se facesse per passar di qua. Item, che ’l prete de monsignor Foiada che vene heri si do-mentigò de dir che spagnoli havevano aparechiato de gran torzi in Milano. Item, che hanno comandato per la Geradada assai guasladori. A dì 10 Zugno. Gaiardello servitor di mis- 380* sier Battista di Mussi da Cremona, riporta che ozi è partido da Milan et che la terra de Milan tu Ila stà in arme, et che le zente spagnole sono molto restrette et temeno il popolo di Milano. Dice è venuto per il lodesano, et ha visto fanlarie et gente d’arme in diversi vilazi verso el lodesan, et ha scontrato do bandiere de fanti che diceva vegnir del cremonese et che andava a Marignan. Itèm, dice che li cesarei dimandava 50 milia scuti al popolo di Milan, et loro li hanno risposto che non gli hanno, et che se li hanno li vogliono per loro. Trentatrè, homo d’arme del signor Malalesla, partito da Milano, dice che Venere el Guasto et el Leva con li capitani spagnoli rezercò a li signori de la Provisione de Milano, che per 12 giorni do-veseno acceptar dentro 400 fanti spagnoli; i quali non li volseno aceptar. Et partiti li cesarei, dilti signori feceno chiamar le parochie el li feceno intender che slesseno in ordine in casa, et che sentito la campana secondo l’ordine andaseno da loro caporioni. La noie venendo el Sabato, ditti signori de la Provisione meseno per ogni porta ne li borgi 600 fanti, exceplo porta Verzelina che lien li spagnoli. Item, dice che intorno de Milano sono li spagnoli alogiati a Binasco, la Chiarella, Casino et più apresso de Milano ; et quelli erano a Biagrasso et Rosato veneno fin apresso San Christoforo apresso Milan do miglia, et poi la malina se ritornò ai sui alogiamenti. De li cesarei, parte sono in lodesana, San Colombano, San Angelo verso Cassano, Melzo, Monza, et tra loro ogni dì mutano alogiamenti, una parte va et l’altra vien. Item, dice che del rumor facto Sabato in Milano, missier Francesco Visconte con parechi zenlilhomeni andò per Milano dicendo che ognun lavorasse che non era cosa alcuna, et che meza hora da poi se levò etiam uno altro tumulto, et li spagnoli et lanzichinech che erano andati ad armarsi per tal tumulti, molti di loro fugiteno ne le case. Item, dice che ne le strade apresso el castello meseno uno pezo de arlellaria per ogni strada 36