375 MDXXVI, MAGGIO. 376 (lì di anno che ho compito, in bona sia, ora anni 60. Fui al Corpus Domini dove alditli molle messe et fo vestilo 4 donne, tra le qual una fia di mio nipote sier Francesco Sanudo fo di sier Anzolo nominata Marietti, de anni 13. Udite mollo messe, et mi contaminai molto vederle menar in monasterio dove più non sarano viste. EI Serenissimo, vestito di veludo creinesin, con il Primocierio di San Marco et lo episcopo di Baffo Pexaro con la Signoria, senza oratori, et altri patrici iideo tre piati erano pieni et ancora ne andono con barche, tanti erano. Io non andai per la causa scritta di sopra. Fo a Santo Job et San Bernardino ad udir una messa solenne, perchè in tal zorno di San Bernardin fu crealo Doxe ; non potè andar il dì di Pasqua, et è andato hozi. Da poi disnar, fu Gran Conscio, non vene il Principe. Fo publict\ la parte posta l’altro Conscio di dar licentia di venir in questa terra, sier Piero Querini castellan di Ponlevico per zorni 15. Ave: 15 non sincere, 199 di no, 862 di sì. Et fo ditto esser presa. Fu poslo, per li Consieri, la parte presa in Pre-gadi di far Consolo a Damasco per scurtinio. Ave : 703, 72, 7. Fu posto, per li ditti, dar licentia a sier Andrea Dandolo castellan di Cividal di Belun, per gratia, di poter venir in questa terra per giorni 15, et fu presa. Ave : 761, 113, 18. Fu posto, per li dilli, dar licentia a sier Bernardo Zorzi podestà di Monlagnana, di poter venir ut supra. Fu presa. Ave : 858, 168, 20. Di Verona, vene lettere del proveditor generai Pexaro, di 21, Tiore .... Qual manda lettere di Franza, del secretano nostro, haute per via di Coyra, del Grangis. Item, una lettera di Crema, del conte Alberto Scolto, con avisi di Milan. Il sumano di le qual lettere scriverò di sotto. Et compito Conscio, li Consieri se reduseno dal Principe con li Cai di X et Savii, et lede queste lettere di Franza, di 13, le ullime da Cognach del recever di le nostre lettere, et altre particularità ut in eis. Fo comandato grandissima credenza, fino si lezino in Pregadi. Fo expedito ledere a Roma con mandarli le lettere di domino Chiapin, et la copia di le nostre di Franza da esser comunicate al Papa. Fo scritto in Franza al secretano Rosso in quali termini si Irova il castello di Milan, et bisogna far presta resolution, altramente, hauto, li cesarei li ca- stelli, sarà dificile reaverli. Item, fo scritto in Anglia a l’Orator nostro. Fo scritto in Anglia a l’Orator nostro, in rispo- 256* sta di soe. A dì 23. La malina, vene in Collegio il Legato del Papa per cose particular, per la scomunica di Vicenza, et fo posto ordine di aldir questa materia con lutto il Collegio, per esser li vicentini venuti qui. Vene 1’ orator di Milan, et have audientia con li Cai di X zerca li termini si trova il castello di Milan, qual bisogna aiutarlo, et che...... Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonta in materia di dar aiulo al castello di Milan et far calar sguizari etc. Et scrisseno a Roma in risposta. Fu preso donar ducati 300 in una cadena di oro a domino Erasmo orator di 1’ Archiduca, qual se parte et va via. Fo tolto il scurlinio di far tre sora le monache, tolti molti che non vien in Pregadi, et etiam sier Sebastian Contarini el cavalier eh’ è sora le monache: et non fo balotadi. Et licentiato la Zonta, restò Conseio di X eon il Collegio et............ Di Candia si have aviso, per il zonzer di sier Nicolò da Molin era Consier de li, et per lettere di 16 Aprii, come sier Donado Marzello capitanio di Candia era morto, a cui Dio perdoni. Etiam sier Francesco Barbarigo retor a Retimo era morto. Di Verona, del proveditor generai Pexaro, 257 date a dì 21, hore 2. Come, per lettere di rettori, di Brexa, et del conte Alberto Scotio di Crema, di hozi, à hauto aviso spagnoli in Piamonte es ser slà laià a pezi alcuni di loro da quelli populi. Item, di Milan, quelli del castello è in carestia del viver, et fanno siguali et hanno bulato fuora do veste negre. Item, scrive il Capitanio zeneral è pur in letto et starà qualche di a varir salvo, se ’1 non bisognasse che ’1 cavalcasse ; nel qual caso si leveria seguendo 1’ ordine di la Signoria nostra. Et va drio scrivando; qual non fo lecto al Pregadi questo. Da Crema, del Podestà et capitanio, di 21, hore 23. Riporto di Trentalrè homo d’arme del signor Malatesta Baione, qual parlile heri, a hore 21, da Milano. Dice ha ver parlato con mer-cadanti ehc vieneno di Franza, i quali dicono che’l