307 MDXXVI, MAGGIO. 308 Vene il patriarca di Aquileia domino Marin Grimani per le sue dilerentie di Friul, di San Vido, per il che sono depuladi tre, sier Sebastian Fosca ri ni dotor, sier Lorenzo Bragadin, sier Francesco Con-tarini ad aldirli eie. Hor per la Signoria si scrivea certa lettera in favor di quelli di San Vido e fo su-spesa; ctiam lui Patriarca non innoverà cosa alcuna. È venuto in questa terra incognito il vescovo di Mantoa signor Hercules di Gonzaga fradelo dii Mar-chexe, qual sarà certissimo Cardinal, a veder la Scusa con persone .... Alozato a San Vidal dove sta il suo ambasador. Da poi disnar, vizilia di la Sensa, il Serenissimo, vestilo di manto di soprarizo d’oro bellissimo et bareta d’ oro con i fiori, et di solo la vesta di tabi cremexino, con li oratori Papa, Imperalor, Anglia, due di F Archiduca, Milan, Ferrara et Mantoa, il Primicerio, et lo episcopo di Baffo Pexaro. Porlo la spada sier Beneto Valier va conte a Sibenico vestilo damaschili negro, fo suo compagno sier Hironimo Zane in damasco cremexin. Fo solum un Procu-rator, sier Alvise Pasqualigo e poi li altri di offici sotto Pregadi invidali al pasto, etiam do Proveditori al sai. El si vene a vespero in chiexia di San Marco iusta il solito. Il Serenissimo con li oratori in pergolo, e per esser tanti, quel porta la spada con il compagno non potè star. 11 Primocierio senta in coro. 208 * A di 10, fo il zorno di la Sensa. Il Serenissimo, vestito di sollo d’oro et con un manto dama-schin bianco d’oro con la barella damaschili predino con oro bianco, con li oratori sopradetli, andò nel Bucintoro nuovo a sposar il mar e udir messa a San Nicolò di Lio. Portò la spada sier Alexandro Contarmi qu. sier Imperiai, va Capilanio di le galie di Baruto in veludo cremexin, fo suo compagno sier Zuan Donado qu. sier Alvixe vestito damaschili cremexin, poi li altri deputali ed invidati al pranso, Ira li qual vidi, cosa notanda, sier Nicolò Michiel è a le Raxon nuove, qu. sier Francesco, qual havia una vesla .... negro con colar increspado a la francese, che dette che dir a molli, con le manege dogaline. Ho scritto Bucintoro novo, però che questa è la prima volta dillo Bucintoro sia slà operalo. È sta fatto in questo anno in l’Arsenal, più grando di F allro .... e più largo . . . . , opera bellissima, qual a pena è compilo di indorar, che ancora heri si lavorava suso ; è molto bello con assà oro. Costa Foro de ducati 600 et più ; in lutto costa a la Signoria ditto Bucintoro ducati .... Di Udine,del Locolenente, date a Udine, a dì 7. Manda lettere haute da Gctnona, di 6, qual scrive quella comunità, che heri sera a di 5 zonse uno nostro di Gemona è stato a uno castello sotto Salzpurch, et esser andato a li bagni a Castin dove siete zorni !6, el che ogni zorno stando li a li bagni sentiva campana martello in le ville vicine aziò li villani si meltesseno in arme ; i quali hanno fatto campo di persone 20 milia. Itei>>, dice, a Restel è fanti 2000 di noheli posti per vardar li passi, el che a Poziol essi nobili fanno la massa. Item, ha inteso che 1’ Archiduca asuna danari, et ha posto una tuia per il suo Dominio, videlicet per ogni caxa unoray-nes, et per ogni massaria uno raines, et per ogni ... ... uno allro raynes, et poi mezo ducato per homo; con altri avisi ut in litteris. Da Crema, del Podestà ét capilanio, di. .. Come ha aviso di Milan, quelli del populo sta molto sopra di sé dolendosi molti di quelli dal Mayno, el come erano intrali a poco a poco in Milan da 15, 20 el 30 fanti spagnoli al trato; et allre parlicularilà ut in litteris. Nolo. A la Sensa fu fato un banco in piaza con San Marco, dove era sier Piero Loredau qu. sier Alvise massar a la Zecha con bazili d’arzento di ducali veniliani, mocenighi, marzelii da 6 nuovi, soldi nuovi et bezi nuovi di San Marco, et chi vo-leano cambiar andando con monede scarse le pesava et vi dava quanto valeva di nioneda di Zecha. Era a le volle sier Nicolò Venier è del Couseio di X, qual è sora di la Zecha, et usa in questo gran diligeutia. A dì 11. La mattina, fo lettere di le poste, il sumario dirò di sotto. Vene l’orator di Mantoa in Collegio, rechiedendo certa lettera di passo per alcune artellarie del signor dieno passar per .... et condurle a Mantoa, el li fu concessa, ltem, comunicoe lettere di Milan con avisi, il sumario scriverò più avanti. È da saper. È qui con il fradello dii marehexe di Mantoa da 30 persone; el qual mandò a la Signoria a rechieder licenlia, con 12 di soi zenlilhomini dati in nota poter portar arme non obslaute le cride. Et li Cai di X non voleva, pur conlentono, et cussi li fo data (¡no che i starano in questa terra. Di Crema, del Podestà et capilanio, di 7, ìiore .... Manda questo raporto. Lo amico mi ha fatto inlendere per uno suo venuto hozi da Milano, che pur li cesarei tentano che quelli del ducato di Milano debino levar stara 12 milia sai a lire 3 soldi 10 il staro, et che ancora non è fatto reso-hition. Item, che pur continua la voce per Milan