553 MDXXVI, GIUGNO. 551 sto nontio pontifìcio ha parlato al reverendo episcopo Tridentino, qual è il lutto con questo Serenissimo Principe, che facendosi tal dieta saria bon che el Pontifice havesse uno suo Legato per tratar cose lutheriane. Al qual esso tridentino li havia risposto: k Savemo la inimicitia del Papa con l’Imperador et questo Serenissimo, et volè che dimandiamo so Legato? » Scrive esser zonta una stafeta de Italia, vien da Milan in 6 zorni. Non si sa quelo riporta; si dice che ’1 porta il castelo di Milan haversi reso a li cesarei. Tamen per altra via ha inteso non si ha reso, che si poi tenir pòco per non haver dentro victua-rie etc. Veneno in Colegio li 4 oratori di la liga, Papa, Pranza, Anglia et Milan per li quali fo mandato, et da poi le parole zeneral il Serenissimo li disse era sta fato notar per li Savii da risponder a l’ora-tor cesareo, et si dovesse consultar qual li paresse meglio ; etiam se se dia nominar di la liga, et di l’orator anglico, qual si ben non l’è non ha voluto ancora esser, ma farsi resarvar loco etc. 11 Legato laudò quela non si nominava altro ma si dicea la verità. Baius laudò etiam lui si dicese di la liga. Anglia che si nomini il suo Re perchè in la paxe fo fata tra quela Maestà et Pranza la Signoria fo nominata, però si è in paxe et union, quel di Milan 374* non laudò fosse nominà il suo Ducha perchè non li bisognava parola ma effecti, et si facesse gaiarda-mente perchè l’importa socorerlo. Di lìrcxa, del proveditor zeneral Pexaro, di 10, hore 6. Come havia da Cremona esserli in quela città solum 350 fanti, lanzinech 1200 et zerca 60 homeni d’arme, nè esserli inlrato altra zente. Et che Fabricio Maramaldo, qual era a Carpi, beri si parti con 1000 fanti per intrar in Cremona, et venuto fin a San Jacomo mia 10 vicino a Cremona, fo fato ritornar indriedo da li cesarei. In Cremona sono poche victuarie per 10 zorni, vin non hanno se non quelo vien porta dentro a la zornata. A Castel Lion sono 100 fanti, a Pizigaton etiam pochi et in Lodi sono pochi fanti. L’ è venuto 1’ homo mandoe al conte Guido Rangon. Ha portato una sua lettera, li scrive il modo di l’impresa si ha a far per opinion sua, dicendo hozi sarà con la compagnia a Piasenza et vegnirà poi dove si ordinerà ; et par che ’I comissario pontifìcio non babbi libertà che dite zente si conzonzmo con le nostre, però saria bon si scrivesse a Roma mandasse tal licentia etc. Scrive, di Milan le cose sono al solito, le zente cesaree è venute di qua da Texin alozate vicino a Milan, a Lodi si fa uno ponte per dimostrar non haver paura. Di sguizari si ha avìso è lettere di lo episcopo di Lodi, che fino 8 zorni saranno ad ordine li fanti 2000 grisoni et sguizari, et verano sul bergamasco numero 1500, perchè più numero de sguizari non si poi haver per le cride hanno fatto li capi di cantoni che niun vengano a soldo senza lor licentia ; pur spera haverne da 3000. Et di ducali 2000 quel castelan di Mus non voi dar conto ; ma ben di ducato uno per uno seli darà per levarli. Le qual lettere sono di 5, unde il reverendo Verulano voria tratar con queli che ’I lien pratica lui, eh’ è li cantoni. Tamen si ha, quel Gasparo Sulmano orator del re Christianissimo a sguizari impedisse tal venuta, et che domino Chapin vien di Pranza per terre di sguizari et torna a Roma. Et per le let- ^75 tere del reverendo di Lodi, scrive si haverà questi 2000, et come l’è in bona inteligentia con il castelan di Mus, et che l’atende a desviar li lanzinech sono atorno il castelo di Milan, et a questo proposito scrive li lanzinech tornano a caxa. Esso Proveditor, iuxta le letere scritoli, lì fanno far bona compagnia. Scrive hanno deliberà non far la massa più a Castrozago perchè non si ha-riano potuto alozar, ma ben a Chiari, et doman si leverà el signor Capitanio et lui Proveditor con pezi .... di artelarie, perchè zà le zente d’arme è redute, et bona parte di le fantarie. Scrive ha aviso, el conte Alvixe di Gonzaga scrive esser sta to questa notte nel castelo di Cremona tre hore et parlato col castelan ; del lutto spera fin do zorni si vederà lo exito. Il capitanio zeneral voria una volta si unisse li exerciti, et poi si consulteria quanto si havesse a far. Sono venuti a lui alcuni capetanei corsi, dicendo voler venir a nostri stipendii con fanti corsi, sardi et napolitani quali sono a stipendii de li cesarei; che non saria mal levarli da loro. Scrive si mandi 1000 guastadori di le terre Padoa, Treviso, Vicenza etc. ut in Ut-teris, perchè il Capitanio zeneral (dice) il tutto consiste a farsi forte, perchè si ha a far con disperati che non temerono sbaratar eie. Etiam pensa aiu-tarse nei brexan di le ordinanze di lo armar dandoli danari ; et di carizi farà si che li territorii non si doleranno. Di Crema, del Podestà et capitanio, date a dì 9, hore 21. Come ha hauto lettere di Milan, di 1’ amico, di hozi. Scrive haver mandalo le lettere in castelo heri sera, et scrive che don Hugo di Moncada è slato in castelo a parlar al Ducha, et che ’1 Ducha non voi acordo. Et avisa che 600 fanli andavano a Zenoa da li paesani erano stali