401 MDXXVI, MAGGIO. 402 del Re. Et per il Viceré haveano ordinato tre ca-273 mere, l’una andava ne 1’ altra. La prima tutta di brocado d’oro, la seconda di veludo verde ricamato a historie et favole, che era una bellissima cosa, et il letto et il fornimento del letto di quello medesimo lavoro, la terza tutta de veludo cre-mexin a zifre d’ oro cum uno altro paramento del letto del medemo lavoro. A lo Arcone una camera et una guarda roba de razi de seda et oro, et al ducha de Traietto el medemo. Mangiavano tutti diferenti et servili ad uno modo. Alli 9 di questo è stato banchetto a lo imbasator del Re de Ingilterra nel palazzo, per il Gran Maestro di Pranza, de commission del Re. A li 10, la mattina, essendo fatto grande apparato in una chiesia nel palazo per volersi far il iuramento et confir-mation de Ingalterra per il Christianissimo re, qual solo era sta facto per Madama, fu ordinato che monsignor de San Polo et monsignor de Gisa et monsignor Chiavegna capitanio de li arzieri an-dasseno a la casa de lo ambasatore de Ingalterra a levarlo, et accompagnarlo al palazzo del Re per far lo effecto de la confirmatione, che fu grande dimostratione del Re, et non molto in apiacer dii prefato signor Viceré. Et il prefato Viceré et il prefato ambasiator fu il primo a inlrar in chiesia, però fra poco tempo li andò il Re acompagnato da tutti li principi di Franza et cavalieri disordine et del Viceré, et tutti li imbasalori. Et prima apresso il Re il Viceré, et poi l’imbassator del Papa, et poi quello di lo Imperatore, et poi quello de Venetiani et poi tutti li altri signori secondo volevano, perchè non tenevano ordine alcuno. Et cusi acompagnato andò a la chiexia, et cantata la messa per il Cardinal di Barbon servito per due archiepiscopi cum trombetti et pifari in grande solennità, successe il iuramento el coniirmation de dieta pace. Qual cosa credo non sia stata troppo in apiacer del Viceré, perchè fina a questa hora non ha saputo qual sia la mente del Re, o di pace o di guerra cum lo Imperatore. 273* In questa mattina è stato ordinalo per il Re siano convidati a disnare in palazo per monsignor lo Gran Maestro li signori ambasatori del Papa et de la Illustrissima Signoria de Venetia, quali ge sono stati a disnare; nè questo è stato in apiacer al prefato Viceré, volendo acarezar li prefali signori ambasatori de tal sorte come sono fino a questa hora non fono, non è reuscila cosa alcuna. Sono diverse opinione de lo acordo, o de lo Imperatore cum il Re, overo cum li signori et potentati de la Italia : que- | I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XII. sto sta solum in pedo dii Re et de pochi altri ; ma non puoi andar in longo che non se veda d • fine de tutto. Ileri zonse in corte il conte Palatili, qual va da 10 Imperator hozi. Il Re fa una caza per dar piacer al signor Viceré, el doman se li farà bancheto et fesla cum maschere. Presto madama Rainera se aspetta in corte, qual se dice se mariterà in lo re di Navara. Da Roma, di l’Orator, di 22. Scrive avisi di Franza, et come fo dal Papa, et colloqui bauli insieme, et che ’1 Papa è contento lassar Andrea Doria servi al Re. Et di questo haver scritto in Franza a Cliapino. El qual Doria beri zonse qui con 50 zenlilhomini in compagnia, et li fo fallo grande honor dal Papa. Li andò contra il reverendo Datario. Ha a Civitavechia 6 galle et do brigantini con G000 hoinini suso per forza ben in ordine ; al qual 11 Papa li dà 3G milia ducali a 1’ anno, el spera che el farà ben el si partirà subito de qui. Scrive, Mi-chiel Erera è partito per Spagua: è stalo prima col reverendissimo Cardinal Colonna a li soi castelli, dii che il Papa l’ha hauto a mal. Del ditto, di 23. Scrive, il Datario esser venuto a trovarlo a caxa et diloli come il Papa voi levar lo episcopo di Feltre di qui et mandar Legato lo episcopo di Puola stato prima, et voi ditto Feltre vengi a Roma, et manda li brevi di tal ordine a tulli do, perhò che Puola se ritrova a Padoa. Scrive lui Oralor fo dal Papa. Li disse haver lettere, di 17, da Milan, come il castello pativa assai di vitua-rie. Item, esso Orator li parlò zerca il castellali di Mus ete. A dì 28 Mago. Vene in Collegio sier Zuan 274 Battista da Molin venuto conte di Spalato, vestito di veludo negro, in loco del quale andoe sier Nicolò Memo, et referite di quelle cose di Spalato, et come sono fedelissimi eie. Fo laudato dal Serenissimo insta il solito. 11 qual ha mandato in questa terra alcune coione di piera viva antique erano in Salona terra propinqua a Cataro disabitata, le qual si farà conzar per adoperarle nel palazo 0 altrove. Vene il Legato del Papa Campezo episcopo di Feltre dicendo haver hauto uno brieve del Papa che’l vaili a Roma, et cussi partiria fra zorni 6, et in suo loco vien domino Altobelo de Averoldi episcopo di Puola, qual è a Padoa,stato avanti de lui Legato di qui. Item, disse che ’1 desiderava fusse expedito la cosa di la scomunica di Vicenza per il credito di ducati.... I et i danni el interessi iusla l’instrumento fatto in 26 I