143 MDXXVI, APRILE. 144 letlcrc rii Coyra, di primo, del Grangis, qual li scrive ha ver haulo una ledere dii Roy di Baiona, ‘di 18, che manda uno pacheto a monsignor di Baius, pregandolo voy mandarlo subilo, et manda la dilla lettera. El come Sua Maestà partiva per Bordeos. Scrive esso Proveditor haver da Milan, che ’I Venere Santo di nolle vene una staffela a li cesarei con l’aviso esser zonto il re Chrislia-nissimo a di 17 a Baiona. Hem, che’1 ducha di Barbou si aspeclava a Milan per tulio il mese. Scrive si provedi di danaro, et si trova disperalo per questo. 92* Di Lion, del signor Teodoro Triultio, di 26, drizate a missier Evangelista Citadin suo secretano di qui.......... 93 Copia di uno capitolo di lettere di Roma, di 2 Aprii 1526, recevute a dì 6, scritte per uno Hironimo Debera a Bortolomio di Nicolò da Venetia. Vi avixo, che il Giovedì Sanclo proximo, ha-vendo la Santità di Nostro Signor quella mattina facle el celebrate le cerimonie pontificali solite, et posto in scpulcro el Sacralissimo Corpo di Cristo nostro Redemptore ne la eapclla nuncupata di Papa Nicola, solennemente, astante cetu reverendissi-morum dominorum cardinalium e. degli altri prelati soliti di la corte, sopra una patena existente de sopra di uno calice coperlo di velo di scia, in uno altare belissimo et de richissimi apparati fornito, et dapoi andati lutti alle stantie loro, parse miraculosamente che ’1 dillo aliare minasse cosi come gli fosse stalo dato con le manare dentro, et il calize fu trovato uno spazio bono largo di l’altare, et dentro ce era la hostia sacra over sacralissimo Corpo del Signore senza lesione over diminuzione alcuna ; che invero è siala grandissima cosa. Sopra di che si fanno vari iudici, et ogni uno la interpetra a suo modo, cui in bene et cui in male, con diversi significali. Pure, in rei veri-tate, essendo la cosa successa eo modo che se dice, e come di sopra vi scrivo, dà di pensare profondamente a cui ha inzegno, perchè simel dimo-stralione portano con sè effecti di le cose future. Che Idio fazia per sua misericordia che siano di bene el utile alla republica cristiana. Ex Urbe, 2 Aprilis 1526. Di Andrea Rosso secretario va al Chri- 94*) stianissimo re, date a Lion a dì 14, venute con lettere di mercadanti. Avisa a di 7 da Coyra. Il sumario dirò di sotto, aldite le haverò in Pregadi. Ex litteris domini Jacobi de Cappo, datis Mediolani, 30 Martii 1526. Al presente si levano alcune genie da cavallo che allogiavano in Geradada et nel cremonese, et vanno ad allogiare suso il novarese o a quella via. Io ho cercato de intendere la causa di tal movimento, el intendo che li levano de alcuni lochi obligati per questi signori a missier Lodovico Af-failà, et già pochi giorni gli exborsò 10 rnilia ducali, et era creditor ancora de altri prima. Disgravano ancor Caravazo, per quanto intendo; ma pagano però quelli di Caravazo mille scuti. Ex litteris domini Ludovici Guerrerii, datis Farmae, primo Aprilis 1526. Un maestro di casa del vescovo di Volterra che vien di Provenza, mi ha ditto che missier Andrea Doria fa fare tre galìe, et fra Bernardino quatro et certi altri, et fa conto che Ira le nove et le vechie, ne haverano 24 per lutto Magio. Et al presente non hanno altra armata che 12 galee ; li altri navilii sono nel porto di Marsiglia desarmati. Et che in qucli paesi se patisse de denari, per non potere vendere le robbe loro a forestieri che le andavano a levare. Et dice che Madama el molti signori andavano verso Baiona con li ostaggi; ma che per il camino, maxime da monti in qua, se dice che il Cbristianissimo è morto. Da poi disnar, fo Collegio di la Signoria et Sa- 94 * vii, et ballotalo li Savii di terra ferma. Fu fatto Cas-sier di Collegio sier Francesco Contarmi, qual sempre è Savio di terra ferma, e fatto Cassier. Fono balotadi alcuni dacii con li Governadori de le intrade, et cazete il condulor dii dazio di la Mes-setaria. Fu preso parte, che de coetero li Governadori' noli sotto li caratadori, boni, mediocri e cattivi. Item, perchè si nota : « Dise sta in ca’ propria » non si dica più « dise » ma si sapi certo. Et cussi dicea-no, dise esser manzipà di suo padre; che prima si (1) La carta 93* è bianca.