469 MDXXVI, GIUGNO. 470 terra ferma, messe, acciò li danari siano più presti, sia preso che prò hac vice tantum siano electi nel nostro Mazor Conseio iusta il solito tre procuratori di San Marco, videlicet do di la Procuratia de ultra, et uno de citra per evalizar il numero di le Procuratie, non potendo esser tolto cadaun di ogni officio et rezimento, con questo non possi alcun esser balotado con manco di ducati 8000 ad impre-stedo ; la restitution di qual sia sopra le 3 per 100 di F anno 1530, 31 et 32. 319* Et sier Alvixe di Prioli procurator, proveditor sora l’Arsenal andò in renga et contradise, sì perchè si toleva ditti danari ubligati ducati 150 a la Can-zelleria al mexe, 500 a F Arsenal et il resto a le Biave per comprar biscoli, come novamente fu preso in questo Conseio, poi è mal far Procuratori adesso et impegnar le intrade, tristi i nostri fioli, la terra è persa. Laudò la tansa persa. Et li rispose sier Marin Morexini savio a terra ferma per la sua opinion, dicendo sarà far tre Procuratori danari presti etc., et fin quatro anni si farà altre cose, persuadendo il prender la soa parte, dicendo si vegnirà al Conseio con la cosa di frali di Corizuola, di le quai possession si potrà trazer 100 milia ducati; con altre parole. Io Marin Sanudo voleva risponderli, et harìa laudato la tansa si mettesse al Monte novissimo, però che ha il Collegio ducati 10 milia di poter dar il prò del restante del Monte novo et vecchio, ma il Serenissimo volse parlar et parlò saviamente, dicendo per honor di questa terra si dia prender la tansa persa, però che bisognerà tanse a restituir et con prò, far li Procuratori et offici per danari, ma per adesso comenzemo da questa, poiché '1 nostro signor Dio ne ha concesso quello che havemo desidera,et era solita questa Republica pagar do decime perse a F anno, et adesso non volemo per opinion di questi Savii a terra ferma aiutarsi nui medesmi, persuadendo il prender la tansa. Et compito niun li rispose. Andoe le parte : 2 di no, 55 di Savii a terra ferma, 117 del Serenissimo et altri. Et questa fu presa. Et nota. Sier Gabriel Benelto cao di XL, da poi che sier Marin Morexini have parlato, intrò in la soa opinion credendo fusse presa quella; ma fo il contrario. Et si vene zoso a hore 24 con la credenza di taser la conclusion di la liga : tamen quasi tulli il sapeva. La lettera del signor Theodoro Triulzi notata di sopra, scritta a missier Evanzelista contien : li avisa il suo zonzer lì a Cognach e la conclusion di la liga, et come vien in Italia don Hugo di Monchada mandato da F Imperador, dice per far levar le zente di alozamenti di dove i alozano et praticar accordo con el ditto ducha Francesco Sforza et parlar poi al Papa di la venuta di FImperador in Italia, et tutto questo li ha ditto il re Christianissimo haverlo inteso dal ditto don Hugo. Scrive, nel concluder la liga lui ha fatto bon officio et si ricomanda a la Signoria. Adì 3 Domenega. La mattina vene in Collegio 320 Forator di Franza episcopo di Baius, alegrandosi col Serenissimo di la liga fatta. Vene F orator di Milan alegrandosi ut supra, dicendo haver mandato heri sera tal nova in castello al signor Ducha, et bisogna sollicitar bora a darli soccorso et liberarlo. Vene il Legato dii Pontefice novo reverendo domino Allobello Averoldo episcopo di Puola, arivato a Santa Maria di Gralia fino che l’altro Legato episcopo di Feltre si parte di la caxa che ’1 Papa do-noe al prefato di Puola, et per la Signoria datoli il possesso per uno mandato di Collegio referto a bo-cha a le Raxon nuove, et lui F ha fatta conzar a so’ spexe etc. Ilor acompagnato da zerca .... zenli-lhomeni, cavalieri, dolori et altri, tutti che vieneno in Pregadi, et presentato in Collegio, fato le aco-glienze col Serenissimo, bave F audientia pubblica, et apresentò il breve del Papa che li cometeva essendo a Padoa venisse Legalo in questa terra con autorità grandissima et tratar manezo di Stato, et poi il brieve di credenza al Serenissimo in nome del prefato di Puola, remettendosi a doman a Fau-dientia secreta. Fu parlato poi, per voler metter le do decime del Papa a nui concesse ultimate, far collectori apresso il reverendissimo Patriarca, lo episcopo Pexaro di Baffo et il protonotario Regini. Et balolato in Collegio ave : 2"2, 0, 0, et cussi fo notato. Vene F orator di Ferara et monstrò una lettera del suo Ducha. Li scrive come il conte Guido Ran-gon da Modena li havia scritto una lettera et rechiesto il transito sul suo dominio con zente a ser-vicii del Pontefice; pertanto richiese al Serenissimo et a la Signoria ; si era conira de lui Ducha li deve-deria il passo, altramente li daria. Et il Serenissimo li disse non dubitasse di mal alcun. Da poi disnar, fo Gran Conseio. Fo suspeso di far Luogotenente in la Patria per hozi, perché volendosi far li rezimenti da mar per danari, etiam di Udene si haverà danari. Tamen fu fatto Castellati a