543 MDXXVI, GIUGNO. 544 del castelo de Mus, et quesla matina da Valsasna, et dice liaver veduto a dì 5 di l’instante il vescovo di Lodi a Sorich in confin de grisoni, et liaver veduto che ’1 dete danari a dodese capetanii de sguizari, et dice non saper il nome de loro capetanei, nè scia la quantità di danari che li sia slà dati, ma che lui ha visto esser expedili et partirsi con le bolze de li danari et che P intese che doveano condur 12 milia sguizari, et diceano etiam de grisoni; li quali capitane! ditto vescovo di Lodi acompagnò uno pezo avanti et poi se ritornò, et che ad tutte queste ope-ration gli fu sempre presente il castelano di Mus, et che ditto castelano, cenato che hebbe con el ditto vescovo, se partile venendo a Mus, et a Sorich restò il vescovo, et che lui relator venne de compagnia cum el prefato castelano a Mus perché era suo fa-miliar di ditto castelano, et che è capitalo qui per certa questione. De li ditti, pur di 8. Come per el ritorno de uno nostro fide digno da Milano, questa mattina habbiamo, come Marti proximo passato a dì 5 gion-se in Milano el signor don Hugo de Monchada, et che al gionger el inlrar suo in Milano cesarei ordinò con quelli genlilhomeni milanesi de honorar la mirala de dillo signor don Hugo con incontrarlo cum bella compagnia de gentilhomeni insieme cum i prefati signori cesarei quali furno invitali in bon numero ; ma loro cesarei haveano fato far una imboscala de 500 cavali lizieri etaltratanti scliiopetieri a la via del camino del dillo Moncada, et scoperta la cosa, non li volse andar alcuno de ditti gentilhomeni. Et cussi andati li cesarei solamente, inconlro-rono lo prefalo don Hugo con cavali 4 solum computato lo suo. Et venuto in Milano mandò uno trombeta per voler parlar al Ducha, al qual li fu risposto per il Ducha che se ’1 volea alcuna cossa che li scrivesse che li risponderla, el che tandem Mercore da malina a dì 6 fu concluso et lassato in-trar in castello el prefato don Hugo et il protonota-rio Carazolo et il capitanio Lodron capitanio de li lanzinech, et non altri, quali, per quello se intende, disseno a la excellentia del Ducha che lo exortavano ad esser in confederalion de Cesare. Et rispose el signor Ducha prefalo che erano stali tardi, perchè sua excellentia havea fallo altra deliberatione et che non potea risponder altro. Spagnoli non sono più alcuni di loro in Corte vechia, ma tutti sono retirali in la contrala del Mayno. Allogia in caxa di missier Gasparo del Mayno el Guasto et il Leva lì acanto, et cum lui Leva P abate di Nazara ; in con-clusion tutti si sono retirati in ditta conlrata, nè se vede troppo spagnoli andar a torno, nè a le porte de Milano tengono più guardia de fanti, nè lì sono altri che li daciari, et fanno però far ogni dì cride che non si porli arme, et tamen non sono obedili, 368* et milanesi in Milano par che non li temeno più. Heri cerca le 20 hore alcune gente de spagnoli che venero al castello di Trezo menomo via el Moron di dillo castello et lo conduseno a Monza ; non è da creder che lo lassino lì per esser una bicocha, zoè loco non forte. Di li ditti, di 9. Come intendemo el cussi par che sii la verità, come condutto el signor Hironimo Moron a Monza, che fu Zobia a dì 7, da poi andò heri don Hugo di Monchada a parlar con lui et heri sera fu reconduto a Trezo ; nè si puoi fin bora intender che operalion sia slà questa. A Vavre queli soldati che erano dentro a Vavre el giorno che ’1 Moron fu mosso et conduto a Monza se partirono per Milano, et quelli che erano a Melz sono venuli a Vavre el magior compagnia de la prima, et hanno condutto una barca nova lì per passar de qua et di là de Adda. Item, la compagnia di Santa Croxe qual era in Paul in lodesana se aspecla hozi a Rivolta, et heri gli erano li forieri. Di Crema, del Podestà et capitanio, di 8, hore .... Manda questo riporto : Zuan Antonio Manente da Castel Lion parlilo bora di ditto loco, riporta che quele gente d’arme che erano in ditto loco questa matina se sono levale, quale erano da 60 homini d’ arme, el quelli fanti che erano da zerca 50; et se diceva che andavano a Cremona. Et che heri entrò in ditlo luoco domino Lodovico Vislarin cum circa 130 homini del paese, il qual chiamò quelli di la comunità et li disse : « State di bona voglia, che se queste potentie non se spingami altramente avanti et non socorerà il castello per tutto questo mese, el se renderà a cesarei et sarà finita la guerra. Item, dice che in Castel Lion se diceva che Pera entrato in Cremona gente assai spagnole, ma non sa el numero, et che Pera entrato una compagnia de 100 homeni d’arme napolitani. Et questo ha da persone che erano venule da Cremona. Item, dice che Zuan Jacoino Fiamengo da Castel Lion vene a li 6 del mexe dà Carpi, el qual stava in diclo loco fator del marchexe dal Vaslo, et disse 369 che do bandiere spagnole che sono in Carpi hanno cazato fuora tutti quelli di la terra et se hanno fortificato cum bastioni; et che a Bologna et a Modena se dava danari per nome del Pontefice, • et il conte Guido Rangon faceva gente.