333 MDXXVI, MAGGIO. 334 che ’I pòpulo di Milan è di quel bon animo che erano, et se haveseno qualche pozo taglienano a pezi tulli questi soldati ispani che son dentro. 230 Del ditto Podestà et capìtanio, di 13, hore 24. Manda una lettera dii signor ducha di Milano, liaula in quella hora, drizata a la Signoria nostra, con uno pacheto di lettere al suo oralor è di qui, dicendo esser di grandissima importanza. 231>) A dì 16. La mattina, il Serenissimo non fu in Collegio, vene l’orator di Franza episcopo di Baius et monstrò una lettera scrive ài Re che non atendi a le parole del Viceré, ma a concluder la liga con Italia; et altre parole. La qual fo laudata da tulio il Collegio. Vene l’orator di Milan, qual have audienlia con li Cai di X et monstrò lettere del Ducha, di ... . li scrive.............. nel loro campo, uno di soldati, l’altro di canopi, il terzo di villani. Di Bergamo, di reetori, di 14, hore . ... 231» Mandano questi advisi : Bernardino da Ulzinate referisse esser parlilo questa mattina da esso loco, che è sopra Adda, nel quide non sono gente alcune cesaree salvo dui spagnoli, quali stanno alla guardia del porto, et non lassano passare né di qua nè di là di Ada persone alcune. Imo più, sollo stretta pena, non tossono apro-ximare li propri pescatori di esso loco alla rippa di Ada di bergamasca. Dice etiam haver inteso,che beri il castellali da Leco vene da Milano a Leco con circa 25 fanti,de quali fantine volea Iassare20inessa terra di Leco per custodia; ma uno domino Palamides di Ada operò tanto per schiffare le spexe, che non furono lassati essi fanti. Et piy, che esso caslellan voleva fare levar via de ditto loco tutte le barchelle et de pescatori et altri ; ma lui domino Palamides le fece lassar con promissione di non lassare pescare né adoperar esse barche di nolle. Dice etiam, che tutti quelli spagnoli numero 500 in circa, che erano alo-giali sopra la plebe de Brevio, eri se parlirno andando verso Trezo ; ma non scia qual camino ha-bino a lenire o a Milan o allrove. Per ritorno di uno nostro cavalaro da Brevio questa sera, né è dillo li soprascritti spagnoli proceder verso Lodi, come dicono, spargendo certa voce che si sia alla guerra. Item, quel Bernardino nominato di sopra dice, che epsi spagnoli stanno con grande paura el fanno fare strette guardie; ma non scia la causa di la loro paura. Uno mercadante pavese che partite da Pavia Venerdì proximo, fo a di 11, et il Sabato subseguente stete tulio il giorno in Milano, et beri mattina a di 13 hore 11 se partite, referisse che a Pavia non gli è altro che una compagnia de spagnuoli de zerca fanti 200 in 300, et che la compagnia del marchexe del Guasto, che era reduta a cerca 60 homini d’arme, che alogiava a Sonzino, è andata a Novara. Et che gran parte de le genie d’arme si trovano alozate di qua da Tisino, zoè in Casorano la Motta, Biagras-sa et Belreguardo. Et che fu fatto cerle cride la settimana passata, che a Casoran si dovesse portar pan, vin et altre vittuarie per li soldati, che tutto li saria 232 pagalo. Et che in Pavia stanno molto mal conienti, et quasi disfatti, et pezo sta il contado. Et che Venerdì a dì 11 in Pavia fugivano molti contadini con carri, buovi, robbe et masericie. In Milano veramente (si) sia pur con le botege aperte; ma tutti sbigo- Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonla fin hore 24. Fu preso, che li Avogadori di comun extraor-dinarii debbino haver autorità deinquirir tutti quelli hanno comperado possession et altro di la Signoria nostra, si da quelli del fìsco, come di quelli sora il Monte novo.et sora le camere, et hanno inganà la Signoria, overo non hanno satisfatto ; et di tutto quello recuperavano habbino 10 per cento. Fo scritto a Roma in risposta di soe, zerca il castello di Milan di darli soccorso. Da Udene, del Locotenente,di 13. Come, per uno pontiero venuto da San Vido di ... . qual si partì a dì 10 da Vilaco, dice li nobili che erano adunati sono andati a caxa, né voleuo più aiutar il vescovo di Salzpurch contra li villani, perchè dicono non haverli observà quanto li fo promesso per lui a ditti villani. Et come ditti nobili fevano una dieta a Graz, eh’ é lige tre da Vilaco. Dice li villani sono 14 milia, et che se diceva che zà 8 dì li villani hanno dato una rota a le zente del prefato arzivescovo di Salzpurch. Da la Chiusa, di sier Lorenzo Morexini castelan et ... . contestabile, date a dì 11, drizate al Luogotenente. Come, per uno soldato qual vien di Alemagna et per alcuni mercadanti, come hozi 8 zorni li villani hanno preso Ostoch, morti li soldati erano dentro ; et altri avisi ut in litteris. Et come li villani hanno Ire sorte di zente jl) La cartai 230* è bianca.