719 MDXXVI, GIUGNO. 720 rio Comacie slato in Spagna da l’Imperalor, qual andò con il nuntio del signor Viceré a persuader quella Cesarea Maestà volesse far la pace generai et tralar acordo con sua Christianissiraa Maestà, ad-ducendoli molte raxon che ’1 dovea farlo, ut in litteris. Soa Maestà rispose non voler far altro accordo di quello ha fallo una volta ; et che volendo il re di Pranza guerra, ge la farla etc. Unde il re Christianissimo desidera il zonzer di la ratiflca-tion di la liga del Pontifice et di la Signoria nostra, et voi far la publicatione davanti il Viceré ; et che si scrivi in Anglia persuadendo quel serenissimo He a intrar in la liga, dicendo etiam l’Imperalor insta che ’I voi passar in Italia a incoronarsi. Et poi disse voleva il Re saper do cose da essi oratori : P una se Viceré l’instasse a voler passar in Italia, si ’I ge dia dar il passo havendoli fatto il salvocon-dullo ; l’altra si ’1 dia serar li passi niuno di cesarei vadi et vengi per la Pranza in Italia, imo devedarli il transito overo non. Al che tirati essi oratori da parte et consultala la risposta, il magnifico domino 482 Ruberto Azaioli orator pontificio rispose de parer de tulli loro come ringraliavano sua signoria et più la Chrislianissima Maestà di tal comunicalion, et laudava il scriver in Anglia, suplicando quella Maestà a intrar presto ; et che al Viceré si devedi il transito in Italia ad ogni modo el cussi a li altri cesarei di andar liinc liinde. Il che aldito, il Gran canzelier disse parleria col Re et vederia che cussi fusse (¡ilio. Poi solicitò le galie nostre deputate venir verso Zenoa, et che di le zente d’arme dieno loro mandar in Italia fra 10 zorni sariano a Turin, benché ancora non è stà deputà chi habbi a esser capo di quelle ; et di ducati 40 rnilia si mandarà, si che prestissimo saranno a Venelia. Poi disse, si atendi a dar soccorso al castello di Milan, qual la Maestà Chrislianissima lien non possi durar mollo ; et che si farà provision di danari per 6 mexi ; et che hanno parlà a missier Ferigo Grimaldi toy il cargo per 6 mexi di danari, qual accontenta et ha spazà a Lion, et fra 5 di sarà la risposta, jDel ditto, di 17, hore 19. Come il Gran canzelier havendo parlato al Re, li disse Sua Maestà esser contentissima di far quanto fo ditto heri, et zà è stà ordinà lettere a li passi niun de coetero si lassi passar ; et venendo il Viceré per haver il passo per Italia ge lo devedarà, et zonta la retifìcation la publicherà presente il Viceré, poi anderà a Bles et Paris. Et ha scritto in Anglia, quel serenissimo Re mandi a Cesare a dimandarli li fioli con far un acordo honesto, protestandoli non volendo ge rom- perla guerra ; pregando essi oratori, scrivesseno, questo instesso facesseno apresso quella Maestà; et cussi loro oratori hanno scritto in Anglia. Etiam lui Rosso ha scritto al secretano Spinelli ; et che ’1 Canzelier li havia ditto che doman parleranno con il Re, et da Soa Maestà haveranno audienlia. Del ditto, di 17, hore 5. Come, volendo hozi expedir le soprascrilte, zonse Pelegrin corier nostro con lettere nostre, di 8, con le ratificalione, et cussi essi oratori hozi è siati poi pranzo a palazo. Ai qual il Gran canzelier disse come questa mattina il Viceré havia instalo col re Chrislianissimo di haver licenlia di partirsi, et Sua Maestà 1’ ha intertenuto fin Marti, sarà a di 19, hesscndo quasi certo in questo tempo zonzeranno le ratification per poterla pu-blicar davanti de lui Viceré, dicendo li denari poi diman si expedirà per Venetia et si farà il capo di le 500 lanze, et solicita sguizari calino, dicendo il Re voria che ’1 ducila di Ferrara fusse capitanio di la liga. Poi essi oratori li dissero del zonzer la rali-fication et quelli tutti del Conseio bave grandissimo 435 • apiacer, et maxime per esser zonta etiam quella del Papa, che qualcheuno dubitava non venisse ; ma ben erano certi di la Signoria nostra. Et il Gran Maestro non si potè lenir che non andasse a dir questo al Chrislianissimo re et a la serenissima Re-zenle, et tornalo disse: « ho vadagnà un bon beve-razo». Diman parleranno col re Chrislianissimo, et si publicherà poi la liga et expedirà la ratification et publication per Pelegrin corier. Scrive, quelli signori haver solicità la nostra armala dia venir in ponente, et rasonando il Gran canzelier chi pareria dovesse esser capitanio, fo ditlo Piero Navaro. Et uno disse: « el voi andar conira mori; » il Gran canzelier disse : <ì non so qual più mori di l’lmperador eh’è maran». Li danari saranno a Venetia fin 16 zorni, unde spazano queste lettere lui secretano per uno suo servilor fin a Coyra al qual ha dato ducali 60 ; prega sia remandà presto indrio. Scrive ringratiar Idio che in queste capitulation ha fatto cosa di contento di la Signoria nostra. Scrive, è povero et si ricomanda. Di Austria, di sier Carlo Contarmi orator, date a Spira, a dì 18. Come quasi tutto heri il Serenissimo con questi del Conseio è stali in consulto havendo inteso certa la conclusion di la liga etc. ; et a quel lui ha potuto sotrar, che molto si schivano de lui. Voleno mandar zente in Italia in soccorso de li cesarei ; ma non li vede il modo del danaro. Et hanno fatto il lutto per haverne a 10 per cento con dar pegno; ma tien non potrà trovar