235 MDXXVI, APRILE. 236 schioppi continuar, et che non sciano dir se li signori Leva, Guasto el Nazara siano vivi o morii ; ma che ben è vero che è seguilo gran slragie el morie de spagnoli el de todeschi cl ancor de milanesi. Zuan Francesco da Mozo da Bergamo, reperisse che quesla mattina, a dì 26, se parli da Spirano per andar a Milano a bore 16, el arrivò a Trevino a bore 18, et volendo andar avanti gli fu dello che le strade erano ralle el che Milano era sottosopra. Et stando in questa deliberation, ritornorono doi am-bassialori da Trevi, li quali erano andati insieme con uno soldato per certa sua diflerenlia per andar a Milano, et dissero che quando furono apresso Milano gli fu dillo che dovessero ritornar, perchè lulto Milano era in arme, et havevano taglialo a pezi la guardia, et che li altri cesarei erano relirati a Santa Maria di la Scala, et che quelli del castello erano ussiti fuori et guastali li bastioni, el che ritornando, li villani che erano in arme volseno amazar quello spagnolo et li ambassalori de Trevino lo de-fendeteno; et che li soldati cesarei che erano in Tre- vi si leveleno de Trevi a li 19 in 20 hore oggi, curn fama di andar a Milano, ma si crede che andasseno a la volla di Cassano per unirse cum quelli di Cassano, et per la pressa che haveano hanno lassato 157' drio le bagaie et le pulane. Dem, per una al Ira via si ha in conformità el simile per la via di Cassano, et che uno che è giolito dice haver numeralo 19 corpi morti de spagnoli, et il resto esser relirati in castello. Di Padova, dii proveditor Pexaro generai, date .... a hore .... Manda lettere haute notate di sopra, el una del signor Camillo Orsini da Bergamo di 26, hore 2 di notte. Manda uno riporto di uno si parti da Milano a bore 14. Il qual polendo haverlo, lo noterò qui avanti. Di Bergamo, di reofori, di 26, hore 18. In questa hora è giolito qua domino Filippo Colpano, qual andava a Milano, et dice ha incontralo molli spagnoli et alcuni da Trevi in compagnia el ritornato qui perchè il signor ducha de Milano è reussilo dii castello et ha spianato li bastioni, et la genie imperiale è retirata in Santa Maria de la Scala dove li è gente milanese a l’intorno, gl che la gente del Ducha crida : « Imperio, Imperio ». 158 A dì 29, Domenega, fo San Piero Martire. Vene in Collegio sier Marco Foscari venuto orator di Roma, dove è slato mexi 37, vestilo damaschin negro per la morte di suo fiol, acompagnato da sier Hironimo Justinian procurator et sier Andrea Gu- soni procurator et altri parenti. Et referile poco perchè fu rimesso a riferir in Pregadi. Non fo alcuna lettera da conto, maxime di lo poste, che si stava con desiderio de intender li successi de Milan. Vene l’oralor di Ferrara, qual have audientia con li Capi di X in maleria di l’acordo voria far la Signoria nostra di esso Ducha con il Pontefice, et noze di suo fiol primogenilo in una neza dii Pontefice eie. Da poi disnar fu Gran Conseio, et poi publi-cade le voxe, fo admonido el Conseio ad udir lezer aleutamente alcune parte da esser lette per deliberation di l’Excellenlissimo Conseio di X,et parte nove prese in ditto Conseio; le qual parie inviolabelmen-te se observerano. Et poi Alvixe Balbi nodaro di 1’ A voga ri a andò in renga et lexè tre parte, la prima presa del 1376 a dì 28 Dezembrio presa in Gran Conseio, la qual voi che li fioli nati avanti il sposar di le done non sieno legittimi né scripli in collegio di nobeli, la qual parie se dia publicar in arengo et cussi fo publicala 1382 a dì 7 Zugno a la crealion ili uno Principe. Item, fo lelo una altra parte presa pur in Gran Conseio 14-22 a dì 26 Mazo, che vuol che li fioli nati et miserano di femena vii o di serva alcuna comprada, oche si comprasse, ancona che fusse sposala, nè di alcuna mamola nati non siano nel numero di nobeli se non darano in nota a li Avoga-dori di comun ut in parte, sotto pena a quelli li provasseno di ducati 500, et priva in perpetuo di offici etc. Item, fo letlo un’ altra parte presa nel Conseio di X 1506 a dì ultimo Avoslo, die quando alcun •puto de nostri zentilomeni nascerà, siano dati in noia in termine di zorni 8 a 1’ officio di Avogadori di comun, con ¡tiramento di do testimoni esser quel- lo nassudo di legittimo matrimonio; et cussi etiam debbi dar in nota al dillo officio li piovani quando 158' li batezerano, sotto pena di privation di la piovania, et cussi li curati, exceptuando li nobeli di Candia, quali soltozazino a le leze, et cussi li zenlilomeni nostri forestieri non habilanti in quesla terra. Da poi, per Bortolomio Comin secretano dii Conseio di X fo lele tre parte prese nell’ Excellen-tissimo Conseio di X novamenle. La prima presa a dì 21 Aprii presente,qual in principio dice sedia lenir culto (?) el inmaculato et netto la nobilità nostra; però è da proveder per honor et quiete del Sialo nostro, che non vengino a Conseio homeni nassudi di vii condition e non dati in nota a 1’ officio di la