203 MDXXVI, APRILE. 204 villa di Cinto. Come era venuto li per far misurar li boschi, insta le lettere di la Signoria nostra, et ha haulo aviti di la Chiusa et di Venzon, quali li manda inclusi. Di Venzon, dii Capitanio et comunità, di 18, al Locotencnte. Avisa esser zonto 11 uno mer-cadante hongaro vien da Buda. Dice esser in Ilon-garia gran discordia per causa di uno Viceré, qual il He fece, uno nominalo Stefano Balor, qu;il fo diposto et fatto uno altro nominato Stefano Herbez, 133' et adesso il Re voi il primo et il vayvoda de Tran-silvania voi il secundo et li dà favor et aiuto; per il chè questo San Zorzi si dia far una dieta lì a Buda, et tien si amazeranno molti. Però molti mercadanti per questo erano partiti di Buda.et venuti a Vienna. De la Chiusa, di sier Lorenzo Morexini ca-stelan, di 17, al Locoienente. Avisa haver nova che villani fanno zenle et campo conira li zentilo-meni et quelli di Saizpurch, i quali ctiam loro hanno fatto campo di 5 in G000 persone, et si dice etiam è stati a le man, et ti nobeli ha hauto la pezor. Di 'Roma, dii Datario episcopo di Verona, di 18. Fo letto una lettera scrive a la Signoria in laude di sier Marco Foscari stalo orator de lì, qual si ha portato tanto ben, che si parte con grandissima gratia dii Pontefice et di tutta la corte ; la qual lettera però non fo letta in Pregadi. 1341) Da poi disnar, fo Conseio di X semplice in la materia principiono beri, zoé de li bastardi provadi nobeli ; a la qual cossa il Serenissimo et Consieri é molto caldi. Et steteno fin bore .... Quello poi se intenderà scriverò. Di Roma, a hore 23 >/2, vene uno altro co-rier con lettere di 19, in risposta di le nostre Noto. In questo zorno, hessendo sia terminà in Quaranti« Criminal, per il piedar di Avogadori, che uno barcaruol qual portò via di la barca uno for-zier con robe et scritture di Francesco Merlini era seerelario stalo in Histria con sier Simon Lion patron a l’Arsenal, che se li dovesse cavar uno odiio, el .... Et volendosi bozi exeguir la senlentia in ntezo le Colone iusta il solito, et menato fuora ditto barcarol, et il boia in ordine non era barbier, però che maistro Simon da S. Zane Polo non volse far 1’ oficio dicendo é provisionato dii Conseio di X et (1) La cut» 131' è bianc*. non di altri, et niun barbier fo trovato volesse far tal officio, sichè sonata la campana di maleficio et lui menalo fuora, iterum fo ritornato in prexon. Et sier Ferigo Renier avogador fece relenir il prefato maistro Simon barbier et metterlo in prexon in P Orba, et fo per deliberatimi del Conseio di X. Et fu gran rumor in ditto Conseio, che sier Piero Coniarmi avogador facesse tornar colui in prexon et disfar il soler. Fo lecto le lettere di Roma nel Conseio di X, et si slele fin hore una di notte a venir zoso, el etiam alcuni Savii restati suso steteno tardi per al-dir le ditte lettere. Nolo. Per Collegio fo scritto al provedilor ze-neral Pexaro, reduzi le fantarie solum al numero di 4000 per non star su tanta spexa, et bon saria stato fusse slà fatto questo zà più mexi, perchè la Signoria si haveria sparagna assai danari. Da Liqnago, del proveditor zeneral Pexaro, 135 di 21, hore 2 di notte. Come havia ricevuto nostre di 19 in risposta di soe, laudando il redur li fanti in menor numero iusla il suo aricordo, et cussi eseguirà, aspettando li danari per pagarli. Manda lettere haute dal conte Alberto Scotto con avisi di Milan. Dii conte Alberto Scotto, date a Crema, a dì 20, hore .... Come, per uno suo venuto di Milan, qual partì beri sera, ha aviso esser slà portate lettere in castello di Milan, et per li propri lan-zinech esser slà portate viltuarie di vedeli, capretti, quaioni, caponi, naranze et limoni, non però di altra sorte in ditto castello, et che qualche lettera ha-veano portato fuora li ditti lanzinech, quali, quelli dentro scriveano il star di bon animo che stanno, e haver il Ducha haulo lettere da suo fratello ducha Maximilian che li scrive stagi di bona voia, che presto sarà liberato, ltem, quelli dii castello ussileno fuora et scaramuzono con li lanzinech sono a la guardia, el feno feste con trar artellarie. Scrive, di le lettere che vene di Spagna non si ha inteso la coulinentia ; ma si ha da uno grande homo, apresso li cesarei, come dille lettere erano in zil'ra, et che’l Viceré vegneria presto a Zenoa et andava a Napoli per preparar la venuta de P Imperalor in Italia. Item, le galle di Zenoa erano pal lide, quale dieuo andar a levar il ducha di Barbon ; ma non è passa Monaco, o sia sta per causa del mar et per voler dii doxe di Zenoa : tamen si tien Barbon non vegnirà. Scrive, lì a Milan spagnoli dicono il Re non alenderà a li capitoli, et clie’l Papa è francese, el mal si fidano de lui. Scrive, lì a Milano è uno agente del conte