385 MOXXVI, MAGGIO. 38G slà fé pranso a tulli li oratori da monsignor Gran Maestro; ma non vi vene quel di l’Imperador. Da poi pranso domino Chapin et lui Andrea Rosso an-dono dal Re solicitando la liga. Soa Maestà disse voi farla al lutto, et li chiamerano nel Conseio, dicendo il re d’Ingilterra non voi si fazi liga senza di lui. Et disse: questo basta che non si possi far acordo con altri senza voler di colegati; et voria la si facesse in Anglia, et è mal questo. E bon farla qui e lassarli loco a mirar. Et disse il Viceré haverli ditto che si pratica di far altro acordo, et che ’1 voria parlirse per Italia, Marti ; ma che lo intertenirà. Et disse che’l mandava monsignor di la Moreta in Anglia. Scrive, Chapin ha hauto lettere di Anglia da Londra, di 29, del prolonolario di Gambara, et li ha monslrato la instruzion hauta dal Papa ; et zerca il regno di Napoli il Papa voi poter dar inlrada per ducati 40 milia a cui li parerà, sul ditto regno. Del ditto, di 11, in aurora. Come andono da Madama a solicitar la liga. Item, dal Gran Mai-stro et da Rubertet andò lui, et Chapin andò dal Gran Ganzellié?* et monsignor di Lutrech. Qual Rubertet disse è ben solicitar per causa che li castelli di Milan et di Cremona non si perdano, poi sco-rcndo il Papa si poria voltar, et zurò che ’1 Re voi far la liga ; et cussi li disseno il Gran Canzellier et Lutrech al prefato Chapin. Scrive, il Re è andato a la caza col Viceré, et avanti l’andasse, Chapin et lui andono da Sua Maestà, qual li disse :