MDXIII, GENNAIO. 510 290 Stimano di una letera di Rironìmo Rovello carnei ter dii capitano di Crema sier Antonio Contarmi, data a dì 21 Zcner 1512. Narra l'intrata soa in Crema, et è drezata a sier Jacomo lìoldù di sier Hironimo. Come a dì 15 di l’instante parli esso capitano destinato a Crema, di Padoa, et a hore una di note arivoe a Montagnana, alozoe a caxa di uno citadino. La malina si partino et a hore 20 arivoe a San Bonifazio, dove è alozato il provedador zeneral dii campo; è stali insieme, richiedendoli quanto bisognava per cl viazo, dove inteseno la morte di sier Nicolò da Pesaro, era provedador a Crema, a cui Dio perdoni. Et li fo dato per scorta domino Alexandre Donado con cavali 20, et Marco di Calavria con cavali 15, et uno capo andava a Salò con cavali 14, et ha auti cavali G da soma per li cariazi. A dì 17, a bona bora, fato colatione a la soldata, e chi non voleva manzar si portava dii pan in manega e per la via manzava, perchè mai è sta desmontado. salvo dove se voleva alozar la note, e lì si cenava. E cussi a hore 23 arivono al confìn dii veronese a una villa chiamata Rebego, et steteno assa’ comodamente.La matura sequente a l’aurora si levoe, e andono alozar a Chastion di le Stajere sul Mantoan, dove etiam si siete ben. Et a dì 19 si levono de lì, andati prima a Montechiari, dove era alozate le zenle di spagnoli a cavalo, quale fece al capitano bona ciera ollercndo li loro alozamenti e vituarie ; e cussi di terra in terra dove si passava, quelli capi erano alozati per quelli lochi si oferiva molto, e il capitanio li feva le debite acoglientie: nè inai li fo dicto cossa alcuna per le zente spagnole; solimi a Cedi unospagnol disse: « Saremo amisi over mimisi ? » E1 li poveri vilani homeni e done dii brexan, come i vedeva, fevano visi aliegri: chi diseva : “ questi son di nostri; „ chi diseva : “ el vegnirà pur un di San Marco in queste parte ! „ Li puti ('ridavano : “Marco, Marco ; „ li grandi si slrenzevano in le spale e tasevano, che in vero ne vegniva da pianzer, perchè si vedeva el cuor suo mollo afìcionato a San Marcho, ma non ardivano parlar. Solimi un vechio disse : “ El vegnirà pur un dì, quando Dio over el diavolo vorà, San Marco in queste parte. „ Questi spagnoli ge manzano la vita e più non poleno durar; e tion, se i savesse ch’el campo nostro si movi per ve-gnir in queste parie, l'ariano un vesporo ciciliano. Hor quel zorno a bona bora arivoe a li Urzivecliii ; e sier Nicolò Michiel provedador era andato a Crema a quel governo, et li homini di Urzi li feno gran dimoslralion, e voleano omnino pagar l’hoslaria. El 290* capitanio non volse pur un soldo dii suo. Et quella note spazono el cavalier a Crema, et a dì 20 a hore 19 si levono di Urzi, et andati 4 mia arente Crema, li vene conira 100 cavali lizieri dii signor Renzo da Zere capitanio di le fanlarie nostre benissimo in bordine ; et uno mio arenle Crema, vene dillo signor Renzo con tutta la terra e cerca 1000 fanti, la più superba fantaria lien non sia in tutta Italia. Et cussi, con il nome dii Spirito Santo, a hore 22 il capitano fe’ l’inlrala in ditta terra, quae felix sit. Scrive, eri malina si levò 4 bandiere di fanlarie spagnole erano alozate a Romenengo ; si dice anderano a passar Po per redursi presso Bologna. Dii capitano di le fantarie a la Signoria nostra, date in Crema, a dì 21. Come eri zonse lì il proveditor sier Bartolomio Contarmi ; et volendosi partir sier Nicolò Michiel per ritornar a li Urzi, non ha voluto si parli, acciò resii a compir di alozar le zente ; e prega la Signoria lo lassi. Dii ditto sier Nicolò Michiel, date a Crema, a dì 23. Come atendeva alozar le zente de lì ; ozi o doman compirà. Ave letere dii provedilor zeneral ritorni ai Urzi, e il capitano di le fantarie non volse darli licenlia ch’el si partisse, dicendo: « Scriverò a la Signoria. » Item, per una altra letera, scrive come dito capitanio li disse : « La Signoria ha conduto Zuan Paolo Bajon per governador, homo che ha disfalo il paese. Io son viso da frate; operando quello ho fato, me vien a mancho li mei capitoli con la Signoria. La Signoria mi exorla a tuor soa fiola per moglie ! la pensa sia impazito? A me non manca 20 parlili, palientia I e ultimamente dal Papa, qual mi ha mandato a dir se non li vado, mi voi rumar: li ha risposto più vai la soa fede che il resto. » Esso sier Nicolò li rispose : « Magnifico capitano, la Illustrissima Signoria nostra non vi altererà alcuna promissione fata. » Adeo è placato alquanto, tamen resta con questa impres-sion e par voi andar via e tuor licenlia ; la Signoria mo prevedi. A dì 2G la matina. Vene in Colcgio el conte di 291 Chariati orator di Spagna, e con li Cai di X stete lon-gamenle : quello el disse noi so ancora. Si divulga voi dar Verona a la Signoria e il nostro Stato da Cremona in Cuora. E cussi tutta questa matina il Colegio siete con li Cai a consultar. Fo ordinato, da poi disnar, far Consejo de X con la zonta di Stato, procuratori et il Colegio etiam di X, di presoni.