213 MDXII, OTTOBRE. 214 quid, fino predito conseio sarà terminato. Scrive, dito Curzense ha dito doman o l’altro partirà per Roma, et a Roma voi star pocho. T)i Chiosa, vidi letere, di eri. Come, per le aque grande, a Ferara ha minato tino hastion nel borgo di la Piopa, qual zà anni tre fo comenzato e vien lavorato per zornata. Item, il Po ha roto et ha messo il bastion di Crespin in ixola: sichè dita aqua fa gran danni et è assa’ inondation sul ferarese e per tutto. Da poi disnar, fo Conseio di X, con la zonta. E in questa sera gionse sier Antonio Zuslinian el dotor vien prexon di Franza, è stato in campo, et è venuto per la via di Montagnana per non se incontrar in spagnoli. Con lui è venuto uno nontio dii vescovo di Lodi che governa Milan, con letere di credenza a questa Signoria, nominato domino..........el qual alozoe............. In questa matina, si have lettere di sier Sigismondo di Cava li proveditor, executorin campo, de.......de.......Come ha nova, quelli francesi è a Peschiera voler consignar la rocha in man di spagnoli, et loro partirse; et altri avisi ut in litteris. A dì 14 la matina. Si ave, per più vie certe, spagnoli aver auto da' todeschi la consignation di la rocha di Lignago, e diti alemani erano dentro esser ussiti. Questo hanno fato alemani per non liaver da pagar li fanti la custodiva, e il viceré li ha messo 150 fanti dentro spagnoli. Di Verona, fo lettere di Viccnso Guidoto secretano. Come ricevete le nostre lettere di 6, et andò dal viceré exponendo la continentia di quelle; qual disse era servitor di questo Stato, et voleva andar a Brexa come amico aiutar a cazar il resto di francesi de Italia, et cussi dete principio aviar l’e-xercito. Vene sier Antonio Zustinian el dotor, con barba, vestilo di paonazo, et referì alcune cosse. Fo rimesso a referir ozi in Pregadi. È rimasto savio a terra ferma, ma non é intrato ancora, tolse rispeto. Si vuol far tuor domenega dii Conseio di X. Vene l’orator di Spagna tornato questa note di Padoa, qual con li capi di X fono assa’ insieme, eie. Questo orator promele et zura spagnoli, andando a Brexa, vano come amici. 11 Re voi la Signoria habi le sue (erre, da Cremona in fuora, e aula Brexa voi con il nostro exercito andar a Milan ad aver il castello e cazar totaliter francesi de Italia, dicendo, s’il viceré facesse altramente, il Re Catholico li faria taiar la testa; siclié si stagi di bona voja e non si temi di nula. Vene l’orator di Hongaria, et expose la sua imbasata, dimandando da parie dii suo Re quello el resta haver da la Signoria nostra per la contribuzion si é ubligata darli, et che Soa Maestà é stata sempre nostra amicha etc. Ilor il Principe li usò dolze parole, dicendo in la gran spexa era questo Stado al presente, et quello si ha speso in cazar francesi de Italia, dando danari al nostro campo, a’sguizari et spagnoli, et che si consulteria eie. Di campo, vene letere tardi, di 12, hore 24. 120* Come hanno auto il campo di Spagna esser passado Menzo, e quella sera aloza parte a la Volta, parte a Castion di le Stiviere et altri lochi contorni, et parte zà è zonti lì in campo soto Brexa. Item, il campo dii stado de Milan, capitano el conte Alexandro Sforza, e sguizari sono sopra le ripe di Ojo, preparando el ponte, con demostration di voler passar di qua. Scrive, loro in campo é con manchamento dii danaro, polvere e molte altre cosse, come per le pu-blice in zìfra se intenderà ; però liano spazà a la Signoria nostra per stafeta Alvise di Piero secretario dii provedador Moro, qual in Colegio fazi intender quello che per letere non poleno scriver di la mala contenteza dii campo et del pericolo in qual se atrovano. Item, é zonto lì domino Petro de Castro capitano di gente d’ arme di spagnoli, mandato dal viceré, el qual è zonto avanti loro habino auto letere da Vicenzo Guidoto di la sua venuta, el qual si porta mal, e credemo, di la letera di 6 di la Signoria, non habi obedito o potuto operar nulla, perché si vede l’efeto in contrario. Per tanto, hanno questa note deliberà mandar uno loro nontio al dito Guidoto, per intender la risposta li fece dito viceré a le letere di la Signoria di 6. El qual nontio poi, con letere di credenza, si apresenti al viceré. Scrìvono questo esser di le gente sforzesche sopra le rive di Ojo, si comprende siano con intelligentia de’spagnolì. Item, per letere di Zuan Piero Stella secrelario nostro apresso sguizari aule, hanno la resolution de la dieta di Bada, ne la conclusion di la qual é stà fato liga tra sguizari e Maximian Sforza et milanesi, con molta satisfazion di loro oratori. Li oratori di Franza e Savoia, sono stà rigeti. Item, scriveno, li ducati 8000, per impedimento di sier Fantin Moro podestà di Cologna, non sono venuti nò gionti ancora in campo; ma zonti, i sarano pochi, perché bisogna altri ducati 20 milia per pagar le zente. Item, scriveno, per le publiche, aver preparato alozamento a li spagnoli a San Zen, eie.