185 MDXIIj OTTOBRE. 18G stello uno ... che li dete e porlo via tutta la gamba, e do altri quali erano apresso lui fo morti. Item, di 104 la praticha hanno in Brexa, par alquanto rcfredlta, pur fino ore cinque sarano chiari, aspetano certa risposta. Item, vidi, per letere dii proveditor Moro, li ordeni dati a le fantarie per il dar di la bataglia, li quali saranno scripti qui avanti. Da poi disnar, fo Pregadi, et leto le letere sopra-scripte et deposition di exploratori mandali a Verona a veder dii viceré, qual referiscono Pintrar e tutto, e come havea fatto cavar alcune artellarie di Castel vechio. Dicono voler andar a Brexa a ultimar quella impresa. f Di Constantinopoli fo letere, di 20 avosfo, di sier Nicolò Zustigmn baylo c sier Andrea Foscolo fo baylo. In conclusion, dii partir del Signor lurcho Selim con 100 milia persone per andar su la Natòlia a la deslruction di Achmet bassà suo mazor fratello. Et era venuto nova dicto Achmet era fuzito in Soria, altri disse havea mandato i soi chariazi per restar più lezier. Item, se ritrovava lì a Constantinopoli alcuni legni dii Soldan venuti per tuor cosse per far armata contra quelli di Coloqut, unde el Signor turcho li fece intender scrivesse al Soldan retenisse ditto suo fratello, e cussi spazono letere immediate. Poi se intese dito Achmet più presto aver tolto la volta di Sophì, e altre parti-cularità scriveno tutti do, ut in litteris, et il Foscolo non era partito per non haver pazaso. Fu posto, per li consieri e savii, atento l’impor-tantia di Crema: che per Colegio siano electi 4 nostri zentilhomeni con ducati 15 al mexe per uno, et ho-meni 10 menati con loro a ducati 3 al mexe per uno, et siano immediate expediti a la custodia de dite porte di Crema fino sarà el bisogno. A l’incontro, sier Lodovico Qucrini, sier Marco de Mezo e sier Domenego Lion messeno di elezer quelli rezimenti. Fo preso di far per Pregadi, per eletion, videlicet Roman, Urzi nuovi et Breno di Valchamonicha, e li rimasti vadino a star a dite porte fino sarà bisogno, poi vadino a li loro rezimenti; et questa fu presa. E poi fu preso di farne etiam il quarto, il qual starà a la quarta porta di Crema. Fu posto, per sier Piero Trun savio a terra ferma, la sua opinion di atachar la praticha per via di l’orator yspano in darli tre audictori di Colegio di l’acordo con l’Imperator, qual si ha oferto di tratarla e conzarla con danari, et che li sia risposto ut in parte. Conlradise sier Piero Balbi savio dii Con-sejo, dicendo la praticha è in man dii Papa, il Cur-zense va a Roma etc. Parlò sier Piero Trun savio a terra ferma per la soa opinion, poi sier Zorzi Emo el consier andò in renga et messe una terza opinion qual vuol da matina secretissime con li Cai di X il Principe digi a l’orator yspano predito semo contenti che col nome dii Spirito Santo el comenzi dita praticha, di conzarla con danari e nui abbiamo il nostro Stado. Parlò conira sier Nicolò Trivixa» savio a terra ferma, poi sier Piero Pasqualigo dotor et ca-valier per l’Emo ; e andò le tre opinion, et sier Piero Trun ave 4 balote ; iterurn balotate le do opinion, 92 di savii, 95 di l’Emo, et questa fu presa. Et fo preso scriver in corte di questo principio de pratica, qual più volte Soa Santità se ha fato intender saria bon tentar ogni via che l’Imperador venisse a l’a-cordo ; et fo comandà grandissima credenza, e sa-gramentà el Consejo. Veneno zoso a hore 2 1/2 di note molto secreti. È da saper, si parlino di questa terra sier Fau-stin Barbo e sier Zuan Antonio Venier, vano syndici da terra ferma, et hano cominzìato il syndachato a Mestre. In questi zorni, veneno molti lesignani dii populo in questa terra, tra i qual do capi, uno Zorzi de . . . et uno altro, et è andati a la Signoria querelando molto contra sier Sebastian Zustinian proveditor in Dalmatia, di cosse fate conira di loro. Erano zercha 30. 11 Principe li rebufò dicendo tornasseno via, et restasseno do di loro, perchè zonto fusse il proveditor qui, qual verà presto che ha hauto licentia, se intenderà la verità et non se li mancherà di justitia. Noto. Le gaìie di Alexandria ancora non sono partite le do, sichè non è più obedientia in questa terra. Hanno li patroni fato compreda di 120 miara di rame a ducati 45 el mier da tedeschi, a darli al ritorno di Je galie do mexi da poi zonte tante bone specie a quello correrano, et non volendo le specie, darli in termine di altri do mexi li loro danari. E-tiam 30 miara di rami hano le dite galie; sichè sarà da miara 150 etc. Eri, l’orator yspano dimandò a la Signoria (rata di stera 2000 fornenti per mandarli a Verona per il campo suo, et lì a Verona vai uno raynes el minai dìi fermento, che è lire 9 il staro, et cussi il Colegio fo contento dargela. In questo Pregadi, fo letere di V orator nostro di Hongaria, sier Antonio Surian el dotor, di Dtida, a dì 16 Septembre. Di la venuta di questo orator in questa terra, et Ilongari segnano tuor Vegia. etc.