335 MDXII, NOVEMBRE. 336 scusation dii Colegio c per la letera, etc. Andò a lettera: 73 di no, 112 di si, e fu presa. Fu posto, per li savii d’acordo, una letera a li provediiori zenerali in campo, die stagino uniti et debano redursi a le rive de I’ Adexc, et inandemo Matio Brexan e altri prothi di l’arsenal a far il ponte su P Adexe a Albarè, qual è a Cologna, e non li mancharemo di danari, eie. Andò in renga iterum sier Antonio Grimani procurator; aricordò si vedesse di aver il castello di Brexa e promeler eie. come volea quel castelan francese. E cussi fo conzo sopra la letera di questo optimo aricordo, et fu presa. Fo admonili luti debitori stridai, die per esser sta ozi un Pregadi extraordinario, che de ccetero niun che non habino porta li boletini non vengano in Pregadi, sub pcena. Fo sagramenlà il Conseio e comanda gran credenza, et veneno zoso a bore 2 di note. A dì 15. La malina se intese eri esser parlilo Matio Brexan e altri marangoni per far il ponte al nostro campo. Di campo, fo lettere di proveditori' generali, di 13. Nulla da conto. Di Mantoa, di 13. Come ha il marchexe di Roma, di 9, P acordo è falò, Brexa sarà di la Signoria ; ma non sarà tropo bona tal paxe per la Signoria, et altre particularità. Fo sposà, in questa malina, la ila fo di sier Zuan Batista Foscarini, maridata in sier Ilironimo Barba-rigo, va podestà e capitano a Feltre. Vene in Colegio Porator yspano, con il qual per il Principe fo fato di gran parole, che questo non è quello che aspetavamo, e forsi crederano farne mal, ma si farà a loro. * Di campo, di Piero Spolverin, vidi una letera di 13 dal Dezanzan, drizata a domino Lunardo Grasso prothonotario. Come, a di 9, fo P ultima soa, poi a dì 10 nulla si ha inteso e inanello si opera, solimi ozi, essendo andato il provedi-torMoro a cavalo per dar una voltaa Rivoltella,dove aloza el conte Bernardin con el suo colonello, per la slrada li caschò il cavalo soto in modo che tutti li astanti creteno ch’el cavallo Phavesse schizato. Tandem fo aiutato e lui medemo etiam se aiutò; pur si fece mal a una gamba e si sgraffò tanta pelle come meza la man da la parte di fora via suso la carne. Scrive è in leto, ma non teme, e sta di bona voglia; ha cor de lion. A di 11, si ha aldìto esser partito per Mantoa, over Marmaruol, el nominato ducha di Milan, era a Verona, al qual li vien la febre quartana. A dì 12. Nulla da conto, ma a li segnali, tien ch’el governador se ne anderà, o con licenlia o senza, che no ’1 crede ; ben è vero ha visto questa malina andar a la volta di Manloa zercha 8 soi muli vodì con altri cavali; dicendo saria bon farlo intender questo a la Signoria. È da saper, fo dito doman o l’altro sarà qui di Ferara sier Valerio Marzelo, fo preso podestà et capitano di Ruigo, qual il Ducha P ha lassato, e vien etiam con lui Zuan Alberto da la Pigna, stato assa’ qui in prexon, per nome dii Ducha, qual ha auto sal-voconduto dal Consejo di X di vegnir et esser aldìto. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta, et il Colegio et procuratori, chiamato principaliter per scriver in Franza, perchè tuta la terra dice è bon acordarsi con Franza, biasemando il Colegio è stà tanto a risponder etc. Et stele Consejo di X suso con dita zonta fin bore i '/2, perchè etiam sopravene letere di Roma, di 12, le ultime, il sumario dirò di soto, qual erano cative e dolorose; e fo terminato etiam far doman Consejo di X. In questo zorno, a San Bortolomio sul campo fo apichà uno ladro nominato Zuan da Lignago, zovene ma sotil ladro, qual havia robalo do botege a San Bortolomio; et cussi fu preso di apicharlo lì, in Quaranta. La terra di peste al solito 5 et 6 al zorno. A dì 16, la matina vene in Colegio sier Andrea 190 Foscolo stato più zorni da che è venuto, ma amalato, baylo da Constantinopoli, per referir, vestilo di paonazo, con alcuni soi parenti; ma non fu tempo, et li fo dito tornasse una altra matina. Di campo, fo letere di li, liore 4 di note dal Dezansan, di proveditori zenerali. Come aspelavano ordene di la Signoria per levarsi, che con ef-feto stano mal lì et patiscono di vituarie. Item, hanno mandalo dal castelan di Brexa per saper si ha hauto risposta di Franza, e l’ha auta, che ’1 consegni quello a Maximian. Di Poma, fo lete iterum le letere di 9,10,11 et 12, de li oratori nostri Foscari e Landò. Il sumario, per le parlicular, è questo. Come a dì 10, il Papa in concistorio propose a li cardinali questo acordo con li capituli per avanti diti, e eh’ el Cardinal Grimani si levò suso e parlò mirabelmente in favor di la Signoria nostra, dicendo la non meritava questo, da poi tante spexe e col proprio sangue e danari aver cazato francesi de Italia e aiutalo sempre la Santa Sede, e facendo questo saria con deni-gralion di questa Sanla Sede ; con molte parole sa-