5ii7 MDXIII, FEBBRAIO* 5G8 tiva per Roma, intexo maxime il Papa stava malissimo, et il viceré non voria esser in Milan. Si dice, etiam lui anderà a Roma a far papa Maximian im-perator. Item, il Cardinal Sedunense sguizaro, ch’è li, si meteva in bordine per partirsi per Roma, inteso l’arà la morte dii Papa, per intrar in conclave. Di campo, di proveditori generali Contari-ni e Capello, da San Bonifazio. De occurrentiis Et come il signor governador voi licentia di partirsi e andar a Perosa per uno mexe, atento la morte dii Papa: et ad ogni modo voi andar come etiam scrive soa signoria di questo. Item, scrive sier Dome-nego Contarmi solo, come di la soa compagnia et dii conte Guido Rangon, qual erano alozati a cerio loco, si sono levati senza licentia e venuti alozar Arzignan in vicentina : nè li ha valso mandarli a dir ritornase-no a li loro alozamenti ; e fu forzo a lui provedilor andarvi, qual non potè operar nulla, dicendo non erano pagati : imo, volendo far far una crida che subito si levasseno, al trombeta, ebbeno animo di ma-nazarlo, s’il parlava, di taiarlo a pezzi : sichè è grandissima confusione. Poi el conte Ugo di Pepoli, qual era con il governator, si è partito con li soi e va per * intrar in Bologna insieme con li Bentivoy, quali sono missier Hermes a Ferara, et è in Pranza missier Galeazo; sichè Bologna muterà stato. Scriveno ditti proveditori altre particularità dii campo, ut in Ut-teris. Di sier Alvise Bembo proveditor executor, date Arzignan. Scrive questa cossa molto diffuse; e come volendo reparar che ditte zente non aloza-seno li, quelli se li oppose conira, dicendo non lia-ver strami ni da viver dove erano alozati : et lui li disse aveano auto il suo dover e la loro parte : fo uno che li bastò l’animo a dirli : « Tu menti per la gola » minazandolo. Fu posto, per sier Antonio Grimani procurator, sier Antonio 'fruii procurator savii dii Conseio, sier Gasparo Malipiero, sier Nicolò Bernardo savii a terra ferma, alento ch’el signor governador nostro Zuan Paulo Baion ha richiesto licentia di andar fino a Perosa per alcune sue faccende importantissime, li sia risposto senio contenti concedergela ; con altre parole ut in parte. Parlò sier Alvise di Prioli, fo savio a terra ferma, qu. sier Piero procurator, che per niun modo la se dagi. Rispose sier Gasparo Malipiero; poi parlò sier Antonio Condolmer fo savio a terra ferma, et il resto di savii messeno che non li fusse risposto alcuna cossa. Andò le parte, et fu presa questa, non li dir nulla. Fu posto, per li savii, una letera ai proveditori zenerali in campo, che inteso per sue letere el desor-dene seguito di quelle zente, che vogliano intender chi è stà quello che ha usà quelle parole a sier Alvise Bembo executor, et mandarlo in questa terra. Et sier Piero Loredan qu. sier Alvise Cao di XL, messe, che inteso habino chi è stà quello, subito lo debbi far apichar a exempio de altri. Andò le parte, 33 dii Cao di XL, il resto di savii; e quella presa. Fu leto una letera di madona Francesca contessa di la Mirandola, fia di missier Zuan Iacomo Triulzi, data a Manloa a di ... . drizata a quel domino Costanzo secretano dii dito signor Zuan Jacomo, è in questa terra, qual li scrivo aver expedito lelere in Franza etc. E poi sier Antonio Zustignan dolor, savio dii Consejo, andò in renga, e referì quanto li liavia ditto dito Coslanzo nontio dii re di Franza, qual sta secreto in caxa di Gasparo di la Vedoa. Et fu messo, per li savii, certa parte zerca questa materia con gran credenza. Parlò dito sier Antonio Juslinian dolor, sier Piero Capello, fo savio dii Consejo, qu. sier Zuane procurator, e sier Antonio da Canal, è a le raxon nuove, qu. sier Zorzi, eie. E nota ; è certo aviso in Pregadi che T Imperador ha conchiuso acordo con il re di Franza ; che si questo fusse, tulle queste disputation sariano nulla. Fu posto, per i consieri, salvoconduto a sier Al- 319 vixe Barbo qu. sier Zuane, qual sta in caxa per debito, per uno anno possi parer. Et sier Vetor More-xini, è sora le pompe, andò a la Signoria dicendo etiam si fazi ad uno altro, e la Signoria non volse, e lui disse si voi far guaianza (eguaglianza) e andò in renga, e li consieri non volse mandar la parte, et dito sier Yelor vene zoso di renga, e fo licentiato il Pregadi. A dì 2G la niatina, vene in Colegio uno nontio dii governador, insieme con Piero di Bibiena suo secretano de qui, exorlando la Signoria a darli licentia per uno mexe di andar a Perosa, et torneria immediate. Et come l’ha che spagnoli passavauo Po, et zà haveano fato in un zorno 3(i mia. 11 Principe li rispose che non era tempo di partirsi al presente, e non li volevemo dar licentia, con altre parole, iusta la dcliberalion dii Senato. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta di presoni, per expedir l’ultimo di padoani retenuti in prexon. Et fo expedito domino Antonio Francesco di Dodorii dotor in utroque jure, lezeva a Padova et era di deputadi al governo, qual fece cative operation contra il Stado nostro; ma il tempo l’ha aiutalo, è stalo mexi ... in cabioni et ne la preson di l’arma-