319 con lui ; se li da ducati 2000 per certe artellarie etc., in do anni, segurlà esso Cardinal. Item, ducati 1500 de prcesenti per spese fate etc. 11 Ducila ha scrito al Papa voria Soa Santità lo investisse di quel stato. El qual è andato a Urbin, e ha ordinato esso secretano vadi a trovarlo, e cussi anderà. 31 Di Lodi, dii Caroldo secretano nostro, di ......Come il Cardinal era in castel Sant’ Anzolo reduto per paura de’ sguizari, quali andati di longo a Milan per veder di aver li loro danari, dovendosi partir, esso Cardinal è tornato a Lodi, et li ha dimandato dito secretano salvocondulo per il castelan e francesi erano in la Capella di Bergamo. Li ha risposto è sta mal aver dato a li altri perchè se unisseno in novarese, et è bon star a sopraveder la verità. Di Vicenzo Guidoto secretano nostro a- presso el viceré de.....date a Gedi. Come el viceré è venuto li ad alozar, levato le zente di Bre-xa et mandate in brexana a li alozamenti verso Ojo, e dato li alozamenti a li nostri ut in poliza. Item, in Brexa, el viceré, con consulto di esso secretano, oltra il comandador de Solis che è li, hanno electi 12 citadini al governo, videlicet 5 gibelini et 7 gelfi, ut in litteris, tra li qual é domino Thadio da la Mo-tella, i quali governano Brexa a nome di la Liga. Li nomi di qual citadini scriverò poi. Et compito di lezer le letere, steleno più de una hora in Colegio dentro, e Pregadi li aspetava ; questo perché sier Zacaria Dolfin savio dii Conseio ha-via domandà Pregadi solo, et non era venuto perchè sier Lunardo Contarini suo fradello interim era cazuto apopletico, volendo andar in valle etc. Et dito sier Zacaria voleva risponder a Roma. Fu posto, per li savii, elezer do proveditori sora l’arsenal con pena, potendo esser tolto di officio continuo, e fu presa. Et fo licentiato Pregadi e rimase Conseio di X suso con la zonta, e fo electo uno pro-vedador sora le conliscalion, in luogo di sier Francesco Donado el cavalier va orator a Fiorenza, sier Nicolò Marin è di Pregadi, qu. sier Piero. Fo mandato in campo ducati 5000, et a Crema ducati 2000, con lettere di cambio, per dar al Cur-zense, a conto di li 50 milia di la trieva. In questi Zorni, veneno qui tre oratori cremaschi, videlicet domino Guido Benzon zentilhomo nostro, Zuan Perin da Terno et Piero Verdelo ; et il quarto veniva etiam, qual era domino Bortolin da Terno, per camino fo retenuto a Verona da’ todeschi e fato prexon. A dì 7 domenega. Vene in Colegio sier Alvise da Molili, che rimase di zonta, savio dii Conscio, qual 320 poi rimaso non è intralo per esser stà indisposto, poi per la morte dii iìol a Damasco. Etiam sier Zorzi Corner procurator è in leto con gote amalato. Vene 1’ orator yspaiio justa il solito. Di campo, di proveditori zenerali, date al Dezanzano, a dì 5, hore 3 di note, in zifra. Scrivono assa’ cosse zercha il suo levar, e la causa perchè con effeto non potevano più star lì. Il viceré è andato alozar a Gedi col suo exercito e lì intorno, dove è con lui Vincenzo Guidoto secretano nostro. Item, dii castelan di Brexa, che poi levato il nostro campo, li ha mandato a dir che si la Signoria ha concluso la liga e l’acordo col Roy di Pranza, lui darà quella rocha a la Signoria, ut patct in litteris. Da poi disnar, fo Gran Consejo, et nulla da conto fu fato. Da poi Gran Conseio, fo ordinato Pregadi, tolto per sier Zorzi Emo el consier, per scriver a Roma, zercha la proposition di l’orator yspano, come ho scripto di sopra. Et reduto : Fo leto le letere di campo e di Vicenzo Guidoto secretano, da Gedi. Item, di sier Andrea Contarini capitano di Fo, date, a dì ... . Dii suo levar con l’armata justa i mandati e andar verso Ravena e per quelli posti, e poi tornerà a Chioza. Cussi farà. Fu posto poi, per li savii d’acordo, una letera in corte a 1’ orator nostro zercha la proposition fatali per P orator yspano di darne el nostro Stato e Verona, e di Cremona si conzerà, con questo l’arzi-ducha over suo fratello babbi el ducato de Milan ut in litteris: che esso orator, qual tolse tempo di scriver a la Signoria, non li dicha altro se lui orator yspano non li parla più di questo, e parlando, li dicha che nui in ogni tempo liavemo dito che non vo-lemo altro che la recuperation dii nostro Stado, e dii resto se adateremo a ogni cossa che piaqui a la Beatitudine Pontificia et similia verba, et non entri con lui in alcuna pralicha, ma segui la commissione hauta in tratar l’acordo, zonto sarà lì, col Curzense, mediante il Papa, etc. Et sier Zorzi Emo el consier solo, messe per parte voler intrar in la praticha, et dirli semo contenti che l’archiducha habbi il Stato de Milan e nui tutto il nostro Stado, facendo l’acordo con danari con l’Imperador, con altre clausule ; ma questa è la su-stanlia. E leto dite do letere, parlò prima per la soa opinion sier Zorzi Emo ; li rispose sier Alvise da Molili savio dii Consejo; iterumparlò sier Zorzi Emo, MDXif, NOVEMBRE.