267 MUNII, OTTOBRE. 268 me erano conzi con il nostro governator. Item, esser ritorna Andrea Rosso secretano stato a Gedi a parlar al viceré. Et che hanno deliberato da matina el signor governador e sier Cristofal Moro prove-ditor andar fino a Gerii a parlar loro medemi al dito viceré et ultimar la cossa di Brexa, et francesi non portino via il suo aver; con altre particularità come in dite letere si contien. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria et savii, et hessendo in consultatone, vene letere di Treviso di sier Hiranimo da cha’ da Pexaro podestà et capitano. Come si fa la fiera li e le porte sta mal custodite, unde per Colegio con li Cai di X fo terminato expedir tre contestabeli questa note de li con 10 homeni per uno, et datoli ducati 40 per uno, vide- licet Bergamo da Bergamo, era qui et.......et Andrea Vasallo capitano di San Marco, i quali questa note andono a Trevixo, videlicet sarano lì da matina. È da saper, lì a Trevixo sier Faustin Barbo e sier Zuan Antonio Venier synici se ritrovano e vanno fazando il suo ofìcio. Bor, a bore 22, fo terminimi chiamar Consejo di X simplice, et a tutti parse di novo, et cussi fo chiamato et co! Colegio steteno fin bore do. Fo dito fu preso di retenir alcun, tamen non se intende prò nunc. Quello sarà scriverò; unum est questa cossa dete a mormorar a tutta la terra. Item, la Quarantia criminal reduta, fo preso una cossa notanda, posta per li avogadori, che qual è bandizato di tre homicidii e sta in sta terra, nè alcuno capitano li basta l’animo a prenderlo: ch’el sia confinà in Canditi et si apresenti ogni zorno al rezimento, et si apresenti fra termine di Ire zorni, ali ter liabi taia lire 6000 chi lo mazerà ; et s’il fusse suo compagno, sia asolto et liabi la taia, e da matina * si publicherà su le scale di Rialto. Etiam fu preso di chiamar uno . . . . el qual insieme col piovan di San Nicolò butò zoso el remitorio de l’eremite, stavano lì zà più anni, contiguo a la chiexia, ch’el si debbi apresentar, aliter si procederà conira di lui. Di sier Lunardo Emo proveditor, executor, date in campo, a dì 24, liore 4 di note, vidi letere. Come questa matina per tempo el signor governador, el proveditor Moro et lui sier Lunardo andono a San Jaeomo di la Mella con li cavalli lizieri, dove inteseno el signor Francesco Torello havea voluto insir fuora, ma avistose de 500 fanti erano in arguaito, ritornò in la terra, e in quello instante vene 4 homeni d’arme fuora de fiorentini et forno rice-puti per cani e pezo, che questo exercito va fino a le mure e porta viluarie in la terra come fosseno amici. Questa sera el governador è stato a parlar a mon- signor di Obigni ; non sa il fin né a che proposito. Doman el governador e provedador Moro va a visi-sitar el viceré, et li ha dito che esso sier Lunardo resti in campo per ogni occorentia, maxime hessendo il proveditor Capello in caxa amalato. Alvise di Piero secretano è gionto con li danari, e la mità di danari se butano via, e molli sacomani et assà fanti 3 et 4 volte tochano danari. Andrea Rosso etiam è ritornalo stato dal viceré: dice al tulo voler observar quanto ha promesso a’ francesi, e che li proveditori si risolvano perchè cussi hanno contentato, e dii consigliar di la terra non si parla. Li proveditori li hanno risposo sono conienti di quanto voi el viceré ; ma prega soa signoria li pia-qua esser contento lassar passar do zorni aziò che veglia risposta di la Signoria. Tien certo esso sier Lunardo questa notte over 1’ altra francesi se ne anderano senza altra nostra licentia ; perchè non curano di noi, persone inexperte e senza cuor. E questa sera il signor Francesco Torello e tutti li fiorentini sono venuti in campo, segurati dal governador e provedilori. Scrive, in campo nostro non sono la mità di le zente d’arme e di fanti e ninno cavai lizier. Sier Alvise Bombo executor aloza a Pompian, et sier Sigismondo di Cavalli e lui sier Lunardo è li in campo; dice non poi taser mai. Sier Zuan Vitluri proveditori di stratioti non ha voluto venir in campo ancor eh’ el governador l’habi richiesto; si duol eh’ el proveditor Capello li tuoi ogni reputatimi, nfin voi che entri in Conseglii, e il proveditor Moro le dice il tutto : sichè non voi più star. Item, in quella bora 4 di note ha inteso le zente spagnole è a Calzi se lieveno e veneno in qua: sichè tien i condurano francesi fuora, perchè fazando la mostra, hanno lassalo li ragazi et cariazi da drielo e son venuti con li corpi di coraze soli. Etiam, che le fanlarie di spagnoli fanno la mostra insieme con le zente d’arme del viceré e tochano la paga. A dì 27. È da saper, questa note si levò tandem 152 le do galie di Alexandria su le qual è andato sier Tomaxo Venier va consolo in Alexandria :' il cargo noterò di soto, unum est sier Andrea di Prioli capitano è stalo a Puola zorni . . . Di campo, non fo letere alcune, solum di Vi-cenzo Guidoto secretano nostro a presso il viceré, date a Gedi a dì 25 hore .... Come il governador e proveditor Moro è stati lì dal viceré, et se riporta a le letere di proveditori, et dentro questa letera é una baslardela a la Signoria serita per il proveditor Moro, da Gedi. Le qual fo lete con la Signoria remossi li altri, et ozi dovea esser Pregadi et