581 MDXIIi, monsignor de Grassis legalo dii Pupa, l’oralor di Pranza, e di Spagna, di Ferara e di Manloa, e molti altri : e dito legato si partì in discordia de lo Impe-ralor, e andò in Ungaria e Polonia; e in questa Dieta, ol duca di Sassonia fo parlialissimo di questo Stalo. E fu concluso in questa Dieta, dar a la Cesarea Maie-stà 250 milia fiorini di Reno per far questa guerra, e in altro la Alemania non si voleva impazare ; lì qual danari fo la metà spesi avanti el si levasse di Augusta. E fu facta una invectiva contra questo Stato, recitata ne la Dieia. E disse quanti, e quali inimici e rebelli di questo Stato fo in la Dieta : e.come lui fece uno epigramma contra, e disse l’imperatore non veria a impresa in Italia che ’1 stesse più de doi mexi. E narò le zente, zoè capi erano in Verona di zente di girerà de ogni sorte, e in caxa di cui stavano ; e dove slava le guardie il dì e la notte, e li rebelli e marche-schi che in la terra si trovavano, e li consegli facti in Verona molto secreti, e come avea in Verona aiutato molti marcheschi erano per esser apichati, fra li qual Bernardin Baldanuzo, Berto deli Resi, Alberto da Camera e molti altri. Tandem, inteso questi ragionamenti, el proveditor Griti lo liberoe, nè volse pagase taia, dicendo, per uno era in campo, havia auto mala informalione di lui etc., qual lo scazò de 1’ exercito; e li oferse a rimaner lui in campo et quia omne mendacium pravum est et fugiendum. Dice à intrata circha ducati 500 e do ofìcii li ha donato l’Imperator ; e rechiesto esser dii Consejo di Soa Maiestà, però volse ritornare in Verona. E il proveditor li donò ducati 300 di intrata a Lavagno e reslò; ina mai potè aver nulla. E intrò col campo in Padoa; vene a Venecia a far riverenza al Principe el qual li confirmò il tutto et è stato sempre in caxa del magnifico colateral. Nara poi le cose ha fato ne lo exercito. Come tratò di aver la cittadella (di Verona?) cou il capitano Marlin e il capitano Manion francesi di 150 fanti l’uno, e la voleano dar per danari etc. ltem, lui avisò si levasse il campo di Lonigo, perchè francesi veniano via; etiamavisò poi la perdeda di Bressa e captura del Gritti; che il duca di Ferara con molta gente andava a Ravena ; e di 150 cavali lizieri intrati in Lignago; e il signor Antonio Maria Palavisino era intralo in Verona, e Alvise d’Ars, le gente del conte Zuan Francesco di Gam-bara e il baron di Conti e altri, fin al numero di 300 homeni d’arme, Bironimo di Napoli con 800 fanti et 7 bandiere di todeschi et 7 boche di artel-laria tra grosse e minute : qual cose fece intender al proveditor Capello. Dixe, continue ha auto intelli- febbraio. 582 gentia con li soi parenti in Verona e amici marche-schi, di ritornar a le mure et far sedur. Verona mai si haverà si non con la lanza su la cossa o con in-telligentia: ex gestis declaratur animus. Dà testi-monii : il colateral, Zuan Piero Stella, Piero Brexan, Alexandra Cappelo, Antonio Da Fino, Francesco Perduzi era locotenente a Soave, Francesco vico colateral, conte Bernardin, conte Guido Rangon, domino Antonio di Pii, domino Jannes di Campo Frc-goso, Schandarbecho, etc. 1512, die 22 Fehruarii. In Eogatis. Sacro Collegio Eeverendissimorum Domimnm Cardinalium. Exemplum. Cum intellexerimus, maxima animi nostri molestia, Sanctissimum Dominum Nostrum adeo gravi egritudine laborare ut multi jam de eius vita despe-randum esse arbitrantur, nostrum esse exislimavi-mus, in hiis temporum augustiis et in rerum maximis perturbationibus, has nostras breves ad Reverendis-simas Dominationes Vestras dare: quas, etsi pro comperto tenemus (quando id accideret, quod Deus Omnipotens avertat), pro sua religione, sapientia et bonitate, in nova Stimmi Pontificis creatione, ornili cum sinceritate, timore et reverentia Dei, causa cuius agitur processuras, lamen, ut nobis ipsis et peculiari institute Reipublicse nostra defuisse non videamur, eas majorem in modum et tolo cordis affectu pra-camur et oramus, ut habita prasertim ratione honoris Omnipotentis Dei et istius Sanctissima: Sedis, ac la-bantis Christianse Reipublicse, curent et omnes dent operam eum Vicarium Christi eligere, quem suprema ista dignità te, ac tanto regimine dignum esse censuerint. Non dubitamus quod libera erunt Reverend issimarum Dominationum Vestrarum vota ; voluntaria electio, et rite et canonice acta. Cum ta-men hoc sit pracipuum desiderium nostrum, quid-quid nobis a Divina bonitate concessimi est, Reve-rendissimis Dominationibus Veslris ac sacrosanto isti coetui libere olferimus, ut veros Calholicos et Sanela: Apostolicee Sedis devotissimo» cultores decet. 1) Le carte 327*, 328 e 328* sono bianche. 327•>