193 MDXII, OTTOBRE. 194 108 * Di Crema, fo leìere di sier Nicolò da cha’ da Pexaro, proveditor. Como, intendendo questi movimenti de’ milanesi, scrive provision ha fato lì in Crema, e far redur le vituarie dentro. Item, che manda in questa terra alcuni cìtadini cremaschi hanno parenti con milanesi etc., numero 4, li nomi di qual noterò più avanti. Item, che li francesi sono ancora lì, et aspetano il salvoconduto dì Zenoa per passar e andar col comisario dii Papa, qual sarà il vescovo di Parenzo che di Bergamo è venuto lì, et che ditti francesi ogni dì fanno bancheti insieme con alcuni cremaschi; e altre particularità ut in Ut-teris. Di Verona, di Vincenzo Guidoto secretano nostro, fo letcre. Come il viceré a dì 11 dovea us-sir in campagna e andar a tuor Peschiera, e havia bordine da l’lmperador di consonarla al marchexe di Mantoa, el qual marchexe etiam con zente sarà in campagna. Item, altre particularità ut in litteris. Fo leto la relation di quel Troylo explorator dii Conseio di X, mandato in Pranza, partì da Bles dove ó il Boy a dì 5 di questo; verificha la nova di Ba-jona et esser stà preso per spagnoli molti capilanei, et gionse il canzelier dii ducha di Barbon ferito, qual disse è stà amazà assa’ francesi, tra i qual 400 lan-zinech erano al soldo di Pranza. Item, che per tuta la Pranza si stava di mala voia, e non voleano dar danari per vegnir in Italia etc. 109 Stimano e copia di una letera di sier Marcito Antonio Trivixan, di sier Domenego cava-lier eprocurator, data in el Caiaro, adì.... Luio 1512, drizata a sier Piero Trivixan suo fratello. Come, a dì 28 aprii di Alexandria scrisse, nel qual zonio verso la sera el clarissimo domino Domenico Trivixan cavalier procurator, orator nostro destinato al signor Soldan e lui suo fìol se partiteno di Alexandria a cavalo, e quella notte alozono a Bi-cliieri a la campagna soto el pavion. L’ orator ebbe la sua cazuola e siete comodamente, el resto meglio se potè, vestiti, sopra tapedi. E l’altro /orno veneno a Itosela, che è lontano di Alexandria mia 48, dove montono in zerma, e per tute le rive de Nilo core-vano moltitudine de populi a sentir le loro trombe che per ogni vilazo dove pasavemo si feva far un rezerchar di trombe con el tamburlo grando insieme, che sono instrumenli npvi a’ mori e molto apre-ziali da loro, siché jubilavano per tuto, parendoli che la Illustrissima Signoria honorasse molto el si-I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XV. gnor Soldan con questa ambasata. E per honor dì la nation nostra, questi consoli e marchadanti volseno in Alexandria che fusse amplialo el numero di la fa-meglia; sichè tolseno di galia i otto trombeti, el tamburlo grando et zercha 10 balestrieri, quali sono stà * vestiti dai cotimi di scharlatin, habiti a la grecha con chafetani, sichè sono da 45 persone di hordinarìo in compagnia. Zonseno a Bulaclio, che è la riva del Nilo, a dì G zugno a mezo zorno, qual luogo è contiguo con el Cayro, e sì poi dir Bulacho sia el borgo dii Cayro, ben che '1 sia tre mia da Bulacho al Cayro, tamcn le caxe e fabriche di Bulacho continuano lino al Cayro; e introno la malina in Bulacho, lanto ho-noratamente, che sti nostri marchadanti non se poteno saziar de aìegrarsi. Li vene contra fino a marina dove dismonlono de zerma e montono a cavalo, el memendar dii signor Soldan, che è comc apresso nostri el suo maìstro di caxa, con el coza con purassaì caschi e malamuchi assaissimì; fono car-gar li chariazi, quali vanno avanti con le coperte sopra, che luto il Cayro ha reputato chariazi de un Soldan non che de un ambasador, et è bel veder 20 gambelì uno drìedo l’altro, con queste bele coperte sopra. L’orator era vestito con la vesta di restagno d’oro, a manege dogaline, fodrà di dossi, e fu acompagnato fino a caxa con tanta pompa, clic come è stà dito da alcuni morì, mormorando al 109* Cayro, se poi dir al presente che habiamo do Soldani un macometan l’altro cristian, parendoli fosse slà fato grande honor a l’orator. Introno ad alozar al Cayro in una caxa propinqua al castelo del signor Soldan, fata preparar per sua signoria, qual è nel Cayro come a Venecia quella di sier Zorzi Corner procurator; fu fata far per il Soldan vechio Chait bei, a instanzia di la sol-danessa soa moier madre dii soldaneto. La qual fa-bricha è de una spexa extrema, e tuia salizada in ogni canto di marmori, porfidi e serpentini, comc è la chiexia de San Marcho, e molto meglio lavorati che è nostri, soffila luta d’oro con lavori a la damaschina con intagli, né hanno sparagnato spexa alcuna, lino li lochi comuni sono salizati di porfidi e sofilà d’oro. È superbissima, e non era possibele che ’1 signor Soldan potesse far mazor demoslrazion di honorificentia per honorar un ambasador, di questa di aver alozalo in una caxa facta far per un Soldan. Fu adornala per l’oralor con le sue tapezarie, che sono cosse nove in quelli paexi e molto apre-ziate da mori, e li piacevano assai, e li consoli e marchadanti hanno trovalo tapedi da terra grandi, che 13