527 MPXIII, FEBBRAIO. 528 legio non se fida di dito signor Fraehasso, perciò non li vien dato conditione, e stassi. Fu proposto, por alcuni savii, la materia di Pranza, dii voria scriver e chi no, e chi mandarvi qualche uno, et fu disputation in Colegio, e terminato far ozi poi vesporo Pregadi. Da poi disnar, il Principe andò a vesporo a Santa Maria Formosa'con le cerimonie. Erano questi oratori: do dii Papa, Ixernia e Stafìleo, quel di Spagna, quel di Ilongaria, il primocierio di San Marco, e il signor Fraehasso di San Severino. Portò la spada sier Vetor Michiel va capitano a Bergamo ; fo suo compagno sier Battista Morexini fo consier ; eravi etiani de solo i cavalieri domino Antonio da Marti-nengo fo fiol di domino Bernardin citadin brexano e zenlilhomo nostro. Et compilo vesporo, si reduse Pregadi. Et rcdulo cl Pregadi, leto le lelere di Milan e di campo, se reduse Conscio di X con la zonta, et siete pocho, et ussito, Fo leto una letera eli 25.......che scrive Maria.......Triulgi, fola di missier Zuan Jacomo, fo moglie del signor Zuan Francesco di la Mirandola, a domino Costanzo secretano di dito suo padre, è in questa terra in caxa di Gasparo di la Vedoa, con il qual si trata V a-cordo con Franga. La qual letera è di questo tenor: Par............. .....(1) Fu posto, per il Serenissimo e tutto il Colegio, parte di dar, per l’amor di Dio a diversi monaslerii observanli in questa cità stera 250 di farine, sicome pareva al Colegio, ¡usta il consueto, acciò preginola Divina Maestà per la republica nostra. Et fu presa di tutto el Consejo. 297 Et perchè inanellava tre savii dii Conscio che non volseno restar in Pregadi, sier Antonio Grimani procuralor, sier Antonio Trun procuralor et sier Tliomà Mocenigo procurator, parse al resto non in-trar in la materia, et remeterla a zuoba, licet sia di la caza ; et cussi fo licentiato il Pregadi a bore do di note. A di do, fo il zorno di la Madona e fo grandissimo Vento et fredo. 11 Principe vene a messa con li oratori sopra nominati tutti, et eravi il vescovo di Brexa domino Paulo Zane apresso il signor Frachas- so. El qual vescovo è stato sto tempo a......... perchè è fuora dii suo vescoado zà 3 anni, benché, quando inlrò la prima volta il re di Pranza, lui vi fu (1) Trovasi a questo punto del testo uno spazio in bianco di circa 10 linee. a riceverlo. Poi il Re havia suspeto, e Io fè andar fuori et andò a Milan, e più non bave l’inlrada sua, e lui vi vene ad habitar ut supra. Da poi disnar, fo Colegio di savii. In questo zorno, sier Piero Badoer prior di San Zuane fé un belis-sirno pranzo a 12 senatori di reputatione, et Io vi fui, e si stette in grandissimo piacere. A dì 3, zuoba di la caza, fo gran vento. E reduto il Colegio, si ave letere di Zuan Fiero Stella secretano nostro, date a Lucerna, a dì 21 Zener in zifra, molto longhe. Qual non fono trate di zi-fra, et erano longe, et fonno lecte poi compilo la festa, che si reduse il Colegio, et il sumario lo scriverò di sotto. Da poi disnar, fu fato la caza a San Marco. Fo pocha festa ; el Principe vi fu al solilo con li oratori, e poi in Colegio si reduse ; et fo ledo letere di campo da San Bonifazio. Nulla da conto ; dii zonzer di sier Domenego Contarmi provedador, e altre occoren-lie; nulla di novo. Di Zuan Piero Stella secretarlo, di 21, da Lucerna. Come la Dieta era stà risolta, e li oratori di Maximiian partili e quelli dii ducha di Milan : è rimessa a una altra per aldir missier Zuan Jacomo Triulzi, qual non era zonto. E che monsignor di la Trimoia orator francese era lì ; qual havia donalo ducati 5000 a diversi capi de’sguizari, de li 10 milia portò con lui. Scrive coloquii abuti con dito orator francese e il secretano nostro, e si hanno abrazato insieme. A dì 4, fo grandissima neve, e durò pocho. Nulla 297 * fu di novo; fo lete in Colegio le letere di sguizari trate di zifra, ut supra. In questa matina, se intesela note esser morto il reverendissimo domino Benedeto.........pio- van di San Jacomo di 1’ Orio, stalo piovan anni 37 ; di dà era di anni . . molto vecliio, e non vedeva. Da poi disnar, fo Conscio di X, con la zonta di X, et expedileno uno Alvise dal Rion da Bassan, confina a Retimo per anni cinque, e compiti sia bandizà dii padoan, Irivisan et visenlin in perpetuo, con taia eh’ il prenderà di star do anni in la presoti serado, ut in parte. Item, fono su uno altro presonier. Fo da Milan letere di Vicengo Guidato secretano, dì.....Come quelli francesi dii castello trevano assa’ artellarie in la terra, cridando: « Franga! Franga! Marco! Marco! » e il viceré e il Duchelo erano levati di Corte vechia, et venuti habi-tar altrove a caxa di citadini, utpatet, per dubito di ditte artellarie. Item, el Ducha ha 300 cavali et 300 fanti, et a questi milanesi li convien far le spexe. Et