117 MDXII, SETTEMBRE. 118 I’ ullime di 15, da Bada: il sumario scriverò poi; ò cative teiere. Di campo, diprovcdadori generali, date solo Brexa, a dì 22, hore 3 di note. Come aspetano li danari e chi voi haver Brexa li mandi ; quelli ducati 2000 speravano aver da sier Leonardo Emo per via di brexani, non li vedeno il modo. Come il prefato Emo scrive a la Signoria, la impresa di Peschiera fu (sospesa), per non irritar prò nnnc il Curzense, acciò dagi il transito a le artellarie etc. Item, ozi i nimici è ussiti fuora alcuni di la porta di la Torre longa, venuti a scharamuzar con li nostri sono a la guarda di San Fiorian. È sta morti alcuni. Et questo fanno perchè, domente parte scharamuzano, il resto va laiando qualche herba o altro per quelli zardini vicini a la terra per dar da manzar a li cavalli. Item, non mandano di longo monsignor de Villadrat fio! di monsignor di Durazo, come scrisseno voler far, per dubito non sia preso da li alemani è fuora di Verona; ma lo tieneno lì in campo con custodia. Di Crema, dii capitano di le fantarie, fo le-tere. Come monsignor di Roys, over di la Boxa, fo qui prexon, è in Lignago, havia scrito li a Crema a monsignor di Durazo che volesse darli la terra, perchè li bastava l’animo aver suo fiol che è obstaso in le man, et ge lo daria, prometendoli etc. Et che dito monsignor li rispose, quando ben l’havesse suo fiol, non voleva romper la fede data al capitano di dar la rocha a la Signoria nostra. Di Bergamo, di sier Bortolo da Mosto pro-vedador, di 20, et vidi leterc di sier Vetor Lip-pomano, di 20, hore... Come il governator haria auto una letera da Milan dii vescovo di Lodi zercha uno beneficio di uno milanese, la qual letera è scrita de man de uno suo canzelier, e di solo è di man di dito vescovo queste parole : aviso vostra magnificen-tia che non è tempo che quella Illustrissima Signoria rompa con questo Stado a requisition dei pazi, aliter tertius gaudebit cum interitu utriusque: notate hcec verba, spagnoli vengono, sarà altro che 04* Crema. Et di solo scrive il suo nome scrito di sua man propria. Item, si ha auto aviso di eri dii Caroldo secretario, come il Cardinal Sedunense era lì a Lodi, etiam lui secretario, va a Pizegaton, poi a Cremona con assai zenle milanese ; et era venuto dito Cardinal in colera con lui dicendo li provedadori aver mandato uno trombeta a Trezo a dir i se rendano a la Signoria. Item, altre particularità, ut in litteris. Dii Caroldo secretario nostro, da Lodi. Avisa quanto ho scripto di sopra, e come il Cardinal va verso Cremona, et alia, ut in litteris. Da poi disnar, fo Pregadi, et leto le infrascripte letere notate di sopra, et de sguizari scrive a la Signoria e a tutti i zentilhomeni, data a la dieta di Bada, in risposta di nostre. Come è nostri amici, e quanto a far intelligentia, non li par di far se prima non siegue l’acordo con l’Imperador. Tamen vo-leno esser boni amici nostri ; con altre parole di questa sustanlia. Dii Stella secretario, V ultime di 15. Prima, come l’acordo con il stato di Milan è seguito, vide-licet darli ducati 150 milia, et comcnzar 50 milia questo zener, il resto da ino G anni, per rata, e darli 40 milia a l’anno. Item, tre castelli, videlicet Lugan, Lucarno et Verles, quali confinano con essi sguizari, el loro tuo’ a difender il stado di Milan contra quoscumque e recuperarli le terre a ditto stado pertinente, sia in man de chi se voja. Et l’orator dii Papa domino Zuan Slafileo episcopo di Sebenico ha protestà a dilli sguizari, perchè Parma et Piazenza è dii Papa di le raxon di la Chiexia. Item, che l’orator di milanesi domino Galeazo Visconte desiderava esser aldito da la prima dieta si farà a Lucerna zercha prolongar più tempo a darli i danari; elche domino Antonio di Castello orator yspano havia oferlo darli ducati 300 milia e volesseno nieler el arziducha di Borgogna nel stato di Milan. In dita dieta, era stà risposto non voleano per niente, et che li oratori cesarei venuti, quali doveano darli per li acordi ducati 12 milia, non li hanno portato salvo ducali 1800 e dato a quelli principali, quali tramavano etiam di meter 1’ archiducha nel stado di Milan et saltim meter uno vicario cesareo e lenir cussi quel stado; la qual cossa sguizari non hanno voluto. Et che erano venuti oratori di Savoia dimandando Verzei che è terra soa qual tien ditti sguizari, et si offeriscono et vorian tratar acordo tra il re di Pranza e sguizari ; la qual cossa è stà rimessa a la dieta si farà al zorno deputato a Lucerna. Item, eh’ el ducha di Lorena etiam ha mandato a dir e ditti sguizari li ha risposto non voler tal adatamento. Item, quanto a far intelligentia con la Signoria, hanno risposto non li par tempo fino non siamo acordati con l’Impera-dor, et tamen si oferiscono venendo l’Imperador a nostri danni, volerne ajutar e venir parte di essi sguizari al nostro soldo; el cussi conforta ditto Stella non si fazi altra intelligentia, ma dando ducati 1800 in zircha a quelli capitani sguizari a l’anno, questo basterà fino si veda come va le cosse. Item, scrive che li oratori cesarei hanno negato non esser vero dii matrimonio si tratava di madama Iteniera fia seconda del re di Pranza nel ducha Carlo di Borgo-