229 MDXII, OTTOliRE, •230 nelli 800 l’una, le quale li maistri se sono obligali haver presto compite a pasqua proxima 1513. Item, sua Maiestà ha compralo da alcuni stranieri armature 12 milia, zoè corzele, celiate et bra-zalleti. Et scoci con sua Maiestà ancora non hanno che bona page, A di 15 octubrio. Vene in Colegio Alvise di Piero secretano di sier Cristofal Moro proveditor in campo, venuto eri sera por referir in Colegio la mala contenteza di le zente nostre dii campo per non haver danari, et si non si provede, che seguirà qualche grandissimo inconveniente. Et al tre cosse disse, et domali ritorna in campo; però amore Dei si proveda. Vene l’oralor yspano con li Cai di X, et comuni-chò : come il viceré liavea auto Peschiera d’acordo, salvo l’aver e le persone. E altri coloqui fe’, e come l’andava con l’exercito a la volta di Brexa per ajutar nostri ad averla. Solecitava il dar di danari j usta la promessa. Di campo, fo letere di proveditori generali, date soto Brexa, a dì 13, hore 5 di note. Come hanno ricevuto nostre di 10 et 11, et che se provedi di danari, aliter sequirà qualche gran disordine. Et i nimici di Brexa erano ussiti per asaltar l’artellarie, et fono a le man con quelli fanti nostri, quali però pochi volseno combaler dicendo vadino a farsi ama-zar chi è pagali, et fu forzo a loro proveditori montar a cavalo, et volendo spenzer le zente d’arme avanti, non volseno andar. Pur alcuni fanti andono, et fo morti di nostri da 30 fanti et de inimici da 150 da le proprie artellarie trevano quelli di la terra; et si le nostre zente fosseno stato coniente, senza du-bio insieme con li inimici si sariano intrati in la terra, ma non hanno voluto muoversi. Sichò essi proveditori si vedono desperati: per tanto si fazi provisione di mandarli danari e presto. Lo exercito yspano questa note dia alozar a Castion di le Stiviere et poi doman sarà in campo. Item, mandano lettere aute da sier Nicolò Michiel proveditor sora Ojo, et dii Caroldo da Lodi etc. Di sier Nicolò Michiel proveditor ai Tirsi nuovi, vidi lettere di 12, da Quinsan. Come era lì, e atendeva a far bastioni e repari, e milanesi erano di là de Ojo et trevano a’ nostri con occìsion de alcuni, unde scrisse al conte Alexandro Sforza capitano zeneral di milanesi dolendosi di questo. Qual li mandò a risponder eli’ el voleva ben convicinar con la Signoria nostra, però clic ben ch’el fosse soto el Cardinal sguìzaro, voleva esser bon italian, el che erano 10 bandiere di sguizari alozato 4 a Bardolan et G a Robecho, che è a l’incontro di Ponte Vigo. Item, che quando ben li fosse ordinato cossa conlra il Stalo di la Signoria nostra, lo faria intender, et che li 100 cavali volseno passar era per andar conira el suo signor Maxìmian Sforza, che lo aspetano. Scrive aver homeni 1500 del paexe, e sier Zuan Vìturi proveditor di stratìoti è a Pontevìgo va per le rive con 128* li stratioti; ma bisogneria altre zenle, perchè questi cegnano voler pasar di qua. Lui farà quello el potrà. Dii Caroldo, fo letere da Lodi, di 12. Colo-qui aulì col Cardinal Sedunense zerclia questa venula di spagnoli soto Brexa, che è de grande impor -tantia; et che più volle ha dito et è stà mandà a dir per nontìi dìi vescovo dì Lodi, come era bon far in-telligentia insieme, et essendo milanesi e sguizari con la Signorìa non temeriano, e altre particularìtà, et tamen che la Signoria mai havia risposo, dicendo saria bon lassar al stado de Milan Cremona et Ge-radada et reliqua, ut in litteris. Dii Guidoto, da Castion di le Stiviere in mantoana, de 12. Come è zonto lì col signor viceré. Le zente è alozate lì intorno et voleno andar a la impresa di Brexa come amici nostri, e il viceré li ha dito è gran amico di la Signorìa; e tal parole. Et leto le letere, fu fato ¡1 scurlinio di uno orator al ducha de Urbin, con ducati 80 al mexe per spese, in Iodio di sier Alvise Mocenìgo el cavalier, qual è in villa et ha mandato a refudar. Et rimase sier Marco Gradenigo el dotor, qu. sier Anzolo, qual ha procu-rado et ha do fradelli in Pregadi, uno cataver, l’altro XL criminal : e il scurlinio sarà qui avanti. Item, fo fato savio di terra ferma, in luogo di sier Antonio Zustignan el dotor è intrado savio dìi Consejo, sier Nicolò Bernardo fo savio a terra ferma, che è orator a Ravena. Fu fato etiam con bole-tini li do proveditori sora la doana, et rimaseno sier Balista Erizzo, fo proveditor a le biave, qu. sier Stefano, et sier Francesco Gradenigo, è dì Pregadi, qu. sier Polo : hanno pena a refudar. Fu posto, per li savii, meza tansa per do dezìme al Monte Novissimo a pagar con don di 10 per 100, una dexima a dì 25 dì queslo, la mexa tansa per lulo il mexe, e l’altra dexima a dì. . di novembrio, pos-sendo scontar quelli ha depositalo et prestalo. Et fu presa. Fu posto, per li savii tutti, elezer uno orator al Signor turcho con ducati 150 al mexe per spexe. Possi esser electo di ogni locho e oficio continuo; meni con si. . . persone: e fu presa. Fu posto, per li savii, una lettera in corte mollo