HDXIIl, FEBBRAIO. 526 rota, c poi i se recuperono e introno in la terra, e hanno taiato tutti spagnoli a pezi, et è sta morto più persone che non fo al fato d’arme di Ravena ; e francesi hanno preso uno passo si chiama Santa Catarina, e l'hano fornito; e non ha più dubito di spagnoli, e le zente si aviava verso Borgogna. E che in Paris era sta cridato la Liga tra il Re e la Signoria nostra, e il Rehavia conduto 20 milia sguizari; ma che li sguizari non voleva andar contra el Papa, nè contra Milan. E che sul novarese e pavese erano li cavali del duella di Milan, da zercba 1800, alozati. e il paese li convien dar s. 24 per uno per le sue tanxe, e tutto quello paese è rumato, e quelli che prima era ducheschi sono hora soi inimici, e il paese è destru-to. Item, che l’è venuto uno frale di Milan, partì a dì 21. Dize che il castello non fa altro che Irazer e fa gran danno, e elio milanesi si mandano el suo fuorà di Milan, e hanno gran paura de francesi, che vegliando non metti Milan a sacho, perchè cognose liaver falito conira el re di Pranza. El Ducheto tien el stillo di Papa Paulo: lieva a hore 22, disna a bore 2 di note, zona a hore 10, e favoriza la parte gi-belina molto, e la gelfa è soa inimicba. Milanesi mandano el suo bestiame su el bergamasco; sichè mou-strano aver gran paura che la Signoria non sia ro-masa d’acordo con il re di Pranza, per che subito quel Stado volterà. Item, quesla matina è sta dito spagnoli passano Po ; si questo fusse, saria signal che francesi venisseno. Si dize el signor Zuan Jacomo Triulzi si è a Norsa con zente assai. ^296 Dii mexe di Pevrer 1513. A dì primo. Introno tre consieri a la bancha : sier Michiel Navajer, sier Piero ftiarzello et sier llironi-mo Querini; et tre Cai dii Conseio di X, sier Alvixe Grimani, sier Andrea Magno et sier Zorzi Pixani do-tor et eavalier. Vene in Colegio el conte di Chariati et monstroe la comissione dii Cardinal Curzense, come agente di l’Imperador, di far la prolungation di la trieva tra la Cesarea Maiestà e la Signoria nostra, fino a dì 16 Marzo-proximo. Et cussi fu fato l’inslrumento che dila trieva babbi a durar per lutto il mexe di Marzo, intervenendo cliarn el ducha de Milan e con volontà del viceré; et fo ordinato insta la parte dar li ducati 2800 che resta liaver l’Imperalor a conio di ducati 50 milia, li fo promessi dar per l’altra. 1) La carta 295* è bianca. Vene il vescovo de Ixernia orator pontificio per certi beneficii et cosse particular. Nulla da conto ; ma dillo legato fa bon olììlio el è ben voluto in questa terra. El Slafileo è ancora qui ; ma ha aulo licentia di tornar a Roma. Da Milan, di Vicenzo Guidoto secretario, di 27 et 28. Come il Curzense havia mandato la com-mission al Chariati di far le trieve, e si meteva in bordine per partirse, fin do zorni, de lì, e andar a la corte da P Imperador. Item, dii zonzer lì de domino Bernardo de Bibiena per nome dii Papa dal viceré, a exortarlo vogli far spinger le zenle a l’impresa di Ferara. Item, el viceré ha serito a li spagnoli sono alozati su la Riviera di Salò si lievi de lì e vengino in suso ad alozar sul brexan, acciò non lazi danno su quello lien la Signoria nostra. Scrive coloquii auli col colile di Salila Severina zercba l’a-cordo si ha a far, el è meglio lassar Verona a 1’Imperador che dar ad altri niuna terra di Lombardia, perchè si potrà reaverla col tempo da l’imperador; e altri coloquii. Di campo, di San Bonifazio, di sier Polo Capello el eavalier proveditor generai, di 30. Come ha inleso il partir del suo colega sier Dome-nego Contarmi, qual desidera sommamente che ’1 vengi con li danari per poter pagar quelle zente, quale vociferano assai, e hanno raxon ; sono più di 60 zorni tal compagnie non hanno tochato la paga. Et che li brixigelli stanno molto in paura di non esser taiati a pezi da quelli nostri di campo, per esser mal voluti, e con effeto fanno danni assai. Item, si duol non li vien porla strami, come é il bisogno, da vicentina. Replicha la sua licentia che '1 vengi a repatriar zonto sia il suo collega, e fate le mostre iusta le lelere scritoli per la Signoria nostra. Item, scrive zercba le trieve, et quello seguite, come scrisse, di la barufa fata, et morte di 5 di nostri da’ inimici. Non fo nulla, ma marioli per robar fenno tal inconveniente. Di Crema, di sier Bartolomeo Contarmi 296* capitano, et di Bergamo, di sier Bartolomeo da Mosto proveditor, di 27. Fo lelere, nulla da conto. Vene il signor Fracbasso ; ma non potè aver au-dienlia, qual voi dimandar licentia di partirsi, non poi più star cussi. È da saper, la Signoria li dà qualche dinar per il suo viver, ma sono pochi ; e il pò-vero signor si perde qui la sua reputatione. Et per* che il cardinal San Severino in Pranza è quello fa ogni cossa per acordar il ducheto di Milan con il Roy e desturbar il nostro acordo, e perchè molti di Co-