107 MDXII, SETTEMBRE. 108 Alexandro Barbadori. Francesco Salvetti. Nicolò Peri. Antouio Redditi. Giovanni di Ilironimo Federigi. Piero Marignola. Nicolò di Ruberto de li Albizi. 59 Di Crema, dii capitano di le fantarie, fo le-tere. Come el manderà le zente a Brexa, et ha auto dal Crivello ducati 2000, qual li ha auti per aver tanto oro de qui, e pagerà le so zente. Item, che monsignor di Durazo, è in rocha, aspeta il salvo con-duto dii Papa, voi andar a Zenoa over Siena. Scrive dito capitano starà li fino starà sguizari lì atorno, etc. Le letere è di 17; etiam sier Zuan Vituri pro-vedador di stratioti scrive. Di campo di Brexa, dii governador generai, di 17. Zercha voria le zente è a Crema e il capitano di le fantarie non le manda; dize in campo non è fanti 3000 che fazino le fattone, sichè se fazi zente, etc. Il sumario di le letere di provedadori zene-rali ho scripto di sopra. Dii Landò orator nostro, da Verona, di 18 et 19, oltra quello ho scripto di sopra. Che il Curzense stè ad longum per zorni do a Roverè insieme col Cardinal Adriano; non sa quello habino tratato, dano fama averlo persuaso andar a Roma, perchè el Curzense havi di questo uno breve dii Papa. Item, di uno nontio di missier Zuan Jacomo Triulzi ch’è di Seravaie, qual è venuto lì dal Curzense, per tratar di le cosse di missier Zuan Jacomo e di la Mirandola perso fìa: qual ha dito sarà qui presto sier Antonio Justinian dotor, come ho scrito. Item, che lui orator ha parlato al Curzense di l’artellarie, sicome ave aviso da sier Nicolò da Pexaro, andava a Crema, et non hanno voluto le passino, dicendo si passa senza so licentia e la Signoria comanda a quelle ville come soe et maxime tre vile che è solo Valezo. Item, non mantien la trieva, è spogliati ale-mani a Salò e toltoli li danari etc. L’ orator ha risposto sapientissime; nulla ha valso. Item, zercha dar salvo conduto a sier Nicolò da Pexaro passi, è stà contento. Item, a l’Angaria voleno pagi li bur-chii di sai vanno in Lombardia ducati 3 e mezo per moza ; dicono quelli hanno trovà cussi si pagava al tempo di signori di la Scala, e quando Verona la Signoria la teniva feva quello che voleva ; et l’orator ha dito molte raxon : terminato le metino in scriptum et conseierano col Consegio. Et si partirà a dì 22 per Mantoa dito Curzense, etc. Di sier Marin Zorni el dotor orator nostro, più letere da Lugo. Dii passar Po il duca di Urbin mandò a veder l’armada, posto hordine a tutto, pas-serano 250 cavali et 1500 fanti in do bore; sichè il Ducha è restà satisfato, e inteso la risposta fata zercha far li 2000 fanti, è più che satisfato. Fu posto, per li consieri, far salvo conduto a 59* sier Lorenzo Minio qu. sier Almorò, qual ha molli creditori, per uno anno di la persona tantum. Ave 41 di no, et fu presa, et è contra le leze. Fu posto, per li savii, prolongar il meter et a-compagnar li mezi fiti e tansa etc., fino a dì 5 octo-brio, atento sier Nieolò da cha’ da Pexaro era governador di l’intrade è partido e andato prove-dador a Crema, e non è stà fato niun in locho suo. Fu presa. Fo posto, per li savii d’acordo, una letera a Verona a sier Piero Landò orator nostro al Curzense, che insti aver il salvo conduto per 1’ artellarie e nui non romperemo la trieva, e quelle ville è soto Peschiera che è in man de franeexi, licet siano di ju-riditione di Verona, e li havemo dato danari per mantenir le trieve. Item, mandatoli le raxon zercha pagar il sai etc. Fu presa. Fu posto, per li diti, una letera a Zuan Piero Stella secretano apresso sguizari ; e avisarlo dii mal oficio fa il Cardinal Sedunense contra il stado nostro, et voji veder con quelli signori elvetii che si stronzi la intelligentia con la Liga per terzo ; e avisi si t ne vien altra summa in Italia di quelli sono, etc. Fu presa. ' Fu posto, per sier Andrea Venier procurator e compagni savii dii Conscio et di terra ferma, poi leto una oblation di patroni è contenti donar a la Signoria ducati 1000, con questo si levi la pena dii quinto et mità di nolli, ma che zonzando per tutto novembrio, la muda sia di novembrio, e pasando, sia zorni 10 poi zonti. A l’incontro, sier Marco Bolani savio del Conseio, sier Leonardo Capelo, sier Nicolò Trivixan savii a terra ferma, voi si stagi su el preso. Andò suso sier Francesco Zen savio ai ordeni, eon-tradise una e l’altra, voleva se indusiase e il Cole-gio venisse unido, le galle va vuode e le robe di mer-chadanti non vadino con barche in Istria etc. Andò le parte : 3 non sincere, 9 di no, di sier Marco Bolani 62, dii Venier 73, niente fu preso. E iterimi sier Francesco Zen andò in renga, disse alcune parole in favor di la sua opinion. Andò iterum le parte, 58 dii Bolani, 80 dii Venier, 3 non sincere, e fu presa. È da saper, lezando le letere, intrò Conseio di X