511 MDXIII, muoicati eie. Et manda il sumario di dito monitorio, e come si vuol mandarlo a Bologna e a Manto» a puhlicarlo. Scrive, cri sera, por la nova di Spagna fu fato festa de lì de lochi in castello non però molto, et in caxa di tre cardinali, Ingaltera, Siena ed Aragona; ma poco foco. In questa malina, senza balolation di Colegio, fo facto exator a le Gazude sicr Alvise Soranzo qu. sier Remixi, è exator ai governadori, e fu fato conira la forine di le leze, si dovea far in Pregadi. Il qual sia a presso quelli scodino a le Cazude elecli per Pregadi. Li consieri sono sier Ilironimo Duodo, sier Francesco Justinian, sier Stefano Contarmi, sier Ilironimo Tiepolo. Item, fo eleto provedilor in Are sier Nicolò Zigogna ci Cao di XL, di sicr Francesco. 288 Da poi disnar, fo Consejo di X con zonta di Colegio un poco, poi restò sitnplice, et feno quello a l’o-fìéio di la toca di l’arzento in vita, in loco di sier Hi-ronimo Alberto che mori. Rimase sier Piero Mali-pièro fo provedador a Veja, qu. sier Marin, qual vene a tante e tante con sicr Matio Barbaro fo capitanio e provedador a Salò, qu. sier Antonio, e poi ribalo-tado, rimase il Malipiero. Fono tolti sier Lorenzo Minio fo provedador a Gradisca qu. sier Lorenzo, sier Andrea Balbi fo sopragastaldo qu. sier Stai, sier Fantin Bon qu. sier Felixe, sier Zuan Alvise Bondi-rnier qu. sier Piero, sier Zacaria di Prioli qu. sier Zuane, sier Piero Ferro, sier Bernardo Pixani el XL criminal qu. sier Francesco dal Banco, sier Marco Trivixan qu. sier Silvestro, e alcuni altri poveri zen-tilhomeni debitori di San Marco; tolti numero 17. In questa sera ussì una bellissima momaria di 12, zoè 6 da done et 6 homeni, benissimo vestiti di restagno d’oro e con assà zoie atomo, et do vestili da sarasin avanti loro, zoè 12, con torzi grossi in mano. Erano populari forestieri, capo el maestro Pelegrin tien scuola di baiar: el feseno più balli novi: ebbe gran concorso driedo. A dì 25 fo leto piceno Collegio le leterc di Spagna, trate di zifra, di sier Zuan Badoer dolor et ca-valier orator nostro, date a Grogno, numero 3, la prima de 20 Novembrio, l’altre di primo et 17 De-zembrio. Nara di successi de li campi a Pampalona, e come francesi erano reirati e andati a li alozamenti con qualche strage, ma non da conto; ben toltoli 13 pezi di artellarie. Scrive il duca di Alva esser partilo di Pampalona e venuto a la corte, e cussi il ducila di Nazara che è homo di 70 anni, un degno signor. Scrive ch’el regno di Navara è rimasto al Ca-tolico Re, qual ha mandato a governarlo per el .....di la Donzella. Item, per Ictere di ultimo GENNAIO. 512 Octubrio de Italia, si ave l’acquisto di Brexa di man di francesi. Scrive coloquii aulì col Re, qual voi Brexa sia di la Signoria per esser sua; et altre particu-larità, ut in litteris. Item, come il Re va a Burgos a far le feste, poi a Vajadolìd dove voi veder di aver danari da quelli grandi di Castiglia, per ajuto a l’impresa contra Franza per tempo novo. Dize quelli de lì non voria guera, e voria si pacificasse le cosse con Franza el la guerra fusse in Italia eie. Da Milan, fo lettere drùate a li Cai di X. 288 Nescio quid. Ma intesi in maleria di acordo che spagnoli porze a la Signoria, utpatet: et fono lede con li Cai di X seeretissime. Da poi disnar, fo Pregadi. Et fo leto le letere di Roma e di Spagna, il sumario vero di Spagna sarà notado qui avanti : et da Milan di 18, et di campo. Da Constantinopoli, di sier Nicolò Zusti-gnan bay io. di 3, che era in zifra, de Iìezem-brio. Come e Signor era in Bursa venuto, et havia fatto strangolar Mustala bassà, si dice per do cause; l’una perchè el se intendeva con Achmat so fradello; l’altra perchè l’havea consejalo a levarsi de Angoli, de che è seguito che el fratello bassà Achmat, con aiuto auto dal Soffi grande, el qual etiam si ha fato di Soffi, et li ha mandato in ajuto 10 milia cavalli, e con li altri Soffi dii paexe, ha dato certa rota al Signor Turco su la Natòlia, si dice di le persone 15 milia, et ha recuperalo il suo sanzachado di Amasia, amazà il bilarbei, adeo ch’el subassi era retratto con quelle zente ha potuto. De che il Signor ha mandà per li soi ianizari, eli’ erano a Constantinopoli alozati, dicendo venisseno in campo, quali non hanno voluto andar, dicendoli non è il dover li janizari stiano lon-tan dii suo Signor e lutti è fioli di suo padre, et è mal far guerra insieme. Sichè ha poca ubidientia; et ha donato.....a li spachi, e cussi vorano danari ditti janizari. Item, scrive Corcut l’altro fratello non si trova dove el sia ; qual s’il venisse a Conslanlino-poli de facili si faria signor, perchè Selim che domina è poco obedito. Etiam li nepoti fioli fo dii fratello è sussitali in Caramania ; sichè il Signor ha da far assai. Item, come el Signor havia mandato a Constantinopoli a bolar la caxa di Mustala bassà ; et altre parlicularità ut in litteris. Adeo, per queste novità intese, fo terminato in Colegio di far sorastar l’andata di l’orator nostro destinato al Turcho per qualche zorno, fin si liabi altri avisi di le cosse de li ; tutta via li presenti si preparano etc. Di Salò, fo ledo le letere di sier Daniel Dandolo proveditor, zercha spagnoli.